16.

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1

Altri due mesi trascorsero e giunse il momento dei saluti; le vacanze di Susy erano finite e doveva tornare a casa per riprendere gli studi.
La sera prima della partenza, Candy, d'accordo con gli amici, organizzò una stupenda festa al locale.
«Tutto questo è per me?» domandò Susy guardando il salone addobbato con festoni e palloncini colorati.
«Certo, Cucciolina», rispose Candy invitandola a entrare. «La tua ultima sera con noi dovrà essere memorabile».
Susy tese le labbra in una smorfia e Candy l'abbracciò dandole un bacio sulla guancia.
«Non fare quella faccia afflitta, tra pochi mesi tornerai a trovarci».
«Già», sussurrò Susy con poco entusiasmo.
«Via il broncio», ordinò Candy fissando i propri occhi nei suoi. «Non stai partendo per la guerra e potrai chiamarmi ogni volta che vorrai... lo sai, vero?»
Finalmente Susy le regalò un bellissimo sorriso. «Ogni sera?» chiese speranzosa.
«Ogni sera, Cucciolina».
«E prometti che terrai d'occhio mio fratello mentre sarò via?»
«Sempre, Cucciolina».
E con un abbraccio la discussione finì e le due amiche raggiunsero il resto del gruppo. In breve il locale si riempì di giovanotti e la festa iniziò.
Susy trascorse le successive ore ballando mentre Randy, seduto al bar, controllava ogni ragazzo che la invitava.
«Se non la smetti, diventerai strabico».
La voce di Gale lo riscosse, distraendolo.
«Come dici?» chiese Randy perplesso.
«Dico che tua sorella non ha bisogno di una guardia del corpo, quindi smetti di osservare ogni tizio che la avvicina e cerca di divertirti. Siamo qui per questo!»
Randy alzò le spalle e finalmente distolse lo sguardo da Susy per concentrarsi su Gale.
«Hai ragione, posso concederle almeno dieci minuti di libertà», ammise sincero.
«E in questi dieci minuti potremmo fare qualcosa di divertente», replicò Gale sorridendo malizioso.
«Cos'hai in mente?» chiese Randy ricambiando il sorriso.
«Vieni con me e ti farò vedere un nuovo giochino che ti distrarrà».
Randy rivolse l'ennesima occhiata a Susy. La sorella stava ballando con Candy e un paio di ragazzi, e sembrava divertirsi molto. Dieci minuti senza il suo controllo poteva concederglieli.
«Ci vediamo sopra, camera 4, non farmi aspettare troppo», sussurrò Gale strizzandogli l'occhio e dirigendosi verso l'ascensore.
Appena le porte si chiusero, Randy si diresse verso le scale, pronto a raggiungerlo. Amava giocare con lui ed era ansioso di scoprire cosa si fosse inventato per distrarlo.


2

«Cucciolina, ti stai divertendo?»
Susy si voltò e vide il volto sorridente di Terence.
«Sì... o almeno ci provo», rispose sincera e con un cenno della testa salutò il ragazzo con cui stava ballando e si diresse verso il bar dove c'erano Peter e Candy.
«Ordinerei un whisky», disse, sedendosi accanto a loro. «Ma credo che mi accontenterò di una limonata», aggiunse sorridendo mestamente e Peter si sporse per darle un bacio sulla guancia e abbracciarla.
«Niente muso lungo Cucciolina e ricorda che voglio essere chiamato ogni giorno. Dovrai raccontarmi tutto quello che farai».
«Anche tu dovrai raccontarmi tutto», replicò lei lasciandosi stringere. In quei tre mesi aveva trovato una seconda famiglia che non avrebbe voluto lasciare, ma sapeva di avere degli obblighi. Doveva finire la scuola e poi avrebbe informato i genitori della decisione presa tra un ballo e l'altro: l'anno successivo si sarebbe trasferita a Toronto per frequentare il college. La sua fantastica avventura con i nuovi amici non era finita, ma solo rimandata.
Sciogliendosi dall'abbraccio di Peter per afferrare il bicchiere di limonata, vide Randy comparire dall'ascensore mentre Gale scendeva le scale e sorrise felice. Se lei aveva trovato una seconda famiglia, il fratello aveva trovato un uomo fantastico che ricambiava il suo amore. Non avrebbe voluto niente di più e per quella sera decise di abbandonare i pensieri tristi per godersi l'ultimo giorno con chi le aveva dato tanto affetto.


3

Susy era partita da quasi due mesi e ogni sera chiamava gli amici che, radunati al locale, si mettevano di fronte al computer per raccontarle ciò che era successo durante la giornata.
Come sempre, la prima mezz'ora la trascorreva parlando con Randy e Candy. Erano le due persone di cui più sentiva la mancanza, gli altri lo sapevano e non disturbavano le loro chiacchiere.
Trascorsa la mezz'ora, a turno, Peter, Terence e Gale si avvicendavano al computer per raccontarle la loro giornata e, immancabilmente, il discorso si spostava sul lavoro degli attori.
Susy chiedeva di tutti i personaggi del serial ma, in particolar modo, di Emmett, Justin e Brian.
Appena la chiacchierata si spostava sul lavoro, Peter prendeva la parola e raccontava aneddoti che riuscivano sempre a strapparle un sorriso alleviando la tristezza per la lontananza, come nella conversazione di quella sera.
«Cucciolina, ho una notizia sensazionale da darti», esordì l'attore mostrando un sorriso malizioso. «Nell'episodio odierno il piccolo Justin ha sodomizzato lo stallone... che spettacolo... eravamo tutti presenti sul set per assistere all'evento storico».
«Cosa, cosa?» chiese incredula Susy sgranando gli occhi. «Brian passivo? Non ci posso credere!» quasi strillò cercando di immaginare la scena. «Dettagli», esclamò eccitata. «Voglio i dettagli».
«Io preferisco non sentirli», ammise Randy lasciando la stanza seguito da Gale che lo osservava perplesso, e rimasto solo Peter estrasse dallo zainetto una piccola videocamera.
«Posso fare anche meglio», ammise strizzandole l'occhio. «Ma devi promettere che non mostrerai il video a nessuno, altrimenti rischio il licenziamento».
«Video?» chiese Susy restando a bocca spalancata per lo stupore. «Tu hai un video della scena?»
«Sapevo che ti sarebbe piaciuta e ho filmato la parte interessante solo per te», confessò Peter. «Ma ricorda che è un episodio inedito e non deve trapelare nulla... inoltre, l'ultimo minuto non sarà mai trasmesso, il regista ha deciso di tagliare la scena... tu sarai l'unica a vederla completa».
«Fidati, sarò muta come un pesce», esclamò entusiasta.
«Mi fido, Cucciolina».
Caricato il file sul competer, Peter glielo inviò e Susy sorrise grata.
«Sei favoloso, tanto quanto Emmett».
«Grazie dolcezza», replicò l'attore riponendo la videocamera. «Immagino che per stasera la chiacchierata sia finita», le disse strizzando l'occhio.
«Se non ti spiace», rispose lei ansiosa di vedere il filmato.
«Buon divertimento Cucciolina», la salutò Peter con un sorriso raggiante mentre chiudeva la videochiamata.
«Se Randy scopre quello che hai fatto ti cava la pelle».
La voce di Candy fece sussultare Peter che si voltò ridendo.
«Volevi dire "ci" cava la pelle... se non ricordo male, io filmavo e tu facevi il palo».
«È vero!» esclamò Candy unendosi alla sua risata e insieme raggiunsero il resto del gruppo, contenti per aver allietato la serata di Susy regalandole un video che sarebbe rimasto per sempre inedito.


4

Terminata la serata, Gale e Randy lasciarono il locale per tornare a casa dove finalmente sarebbero stati liberi di amarsi senza paura che qualcuno potesse vederli.
Spogliandosi si stesero sul letto che condividevano da mesi e Gale, girandosi su un fianco, osservò Randy.
«Ricordo la prima volta che abbiamo fatto sesso», esordì catturando la sua attenzione. «Ricordo che mi dicesti di fare piano perché eri vergine. Non lo avevi mai fatto da passivo e volevi che io fossi la tua prima volta».
«È vero», ammise Randy senza capire perché Gale avesse sollevato l'argomento.
«Da quella notte abbiamo fatto dell'ottimo sesso ogni giorno e tu ti sei sempre concesso a me».
Randy rimase in silenzio e Gale storse le labbra perplesso.
«Oggi abbiamo girato una scena particolare», disse, osservando il suo sguardo limpido. «Brian passivo farà discutere molti spettatori, ne sono convinto», aggiunse senza distogliere gli occhi dai suoi. «Tu che ne pensi?»
Randy alzò le spalle. «Prima o poi doveva succedere. È stata una bella dimostrazione d'amore nei confronti di Justin», dichiarò convinto. «Anche se Brian non lo ha mai ammesso, ama il moccioso rompicoglioni e glielo ha dimostrato».
Passarono alcuni secondi poi Gale annuì.
«Sono d'accordo! Brian ama Justin e glielo ha dimostrato nell'unico modo in cui è capace: dandogli se stesso».
«Infatti», mormorò Randy.
Passarono altri secondi in cui nessuno parlò finché Gale non ruppe il silenzio.
«Stasera, prima che Peter raccontasse a tua sorella ciò che era successo sul set, hai lasciato la stanza dicendo che preferivi non ascoltare... perché?» chiese Gale perplesso. «Vorresti che succedesse anche tra noi?»
Randy non si aspettava una simile domanda e sentì lo stomaco contorcersi. Poter essere l'attivo della coppia, almeno ogni tanto, era qualcosa che desiderava fin dal giorno in cui era iniziata la loro relazione. Spesso aveva sognato di stringerlo, baciarlo e, lentamente, spingersi in lui.
Sentirsi avvolgere dal suo calore, godere per ogni suo gemito, osservare il suo volto estasiato nell'attimo culminante; tutte fantasie erotiche ricorrenti nei suoi pensieri che cercò di scacciare.
«Poterti amare sarebbe il coronamento di un sogno», ammise sincero carezzandogli il volto. «E per quanto voglia farlo, non te lo chiederò».
Gale aggrottò le sopracciglia osservandolo confuso, ma Randy non gli diede modo di ribattere.
«So che mi ami, non hai bisogno di dimostrarlo facendo qualcosa per cui non sei ancora pronto».
«Che significa che non sono pronto?» rimbeccò Gale sulla difensiva.
Facevano sesso da mesi, e gli piaceva tanto da non aver mai sentito la mancanza di un corpo femminile accanto a sé. Eppure Randy era uscito con quell'affermazione che lo aveva lasciato perplesso.
«Non fraintendermi», disse Randy cercando di spiegarsi. «Non sto dubitando del tuo amore, ma è ancora troppo presto perché tu ti possa donare completamente. Fino a pochi mesi fa cercavi solo la compagnia femminile, mentre adesso ci sono io nel tuo letto e non voglio farti fretta. Diciamo che non sei ancora pronto per essere gay al cento per cento. Un giorno lo sarai, ma non oggi, non adesso».
Sorridendo, Randy gli carezzò la guancia.
«La frase che ho pronunciato non nascondeva un significato particolare. Stavo solo ribadendo che non mi va di parlare di sesso davanti a Susy, tutto qui. Io voglio fare l'amore con te, ma succederà solo quando anche tu lo vorrai veramente e non perché credi che io sia triste, o frustrato, o altre idiozie simili... per ora il nostro rapporto va bene così com'è».
Senza dare a Gale modo di ribattere, Randy si avventò sulle sue labbra per strappargli un bacio appassionato.
«E adesso basta seghe mentali, mister Harold, scopami e portami in Paradiso».
Inchiodando Randy al materasso, Gale si mise su di lui per portargli le braccia sopra la testa.
«Ogni tuo desiderio è un ordine», sussurrò sulle sue labbra, pronto a fargli vivere l'ennesima notte di fuoco.
Il tempo delle parole, almeno per quella sera, era finito, ma presto i due amanti avrebbero dovuto scontrarsi con la dura realtà quotidiana, e i primi veri problemi, legati alla loro relazione vissuta in clandestinità, sarebbero apparsi a minare la felicità duramente conquistata.


Continua






Buongiorno,
questo capitolo mi è servito per rispedire Susy a casa, ma non preoccupatevi: tornerà!
Non è lunghissimo, lo so, ma per darvi un capitolo più lungo dovevo farvi attendere fino alla prossima settimana, quindi ho deciso per queste poche pagine che, comunque, hanno portato avanti la storia di altri mesi. Spero vi sia piaciuto.

E ora, come sempre, un grazie immenso a chi legge, chi preferisce, chi ricorda e chi trova cinque minuti per lasciare un sempre gradito commento.
Kisses mindy.

Come Nasce Un AmoreWhere stories live. Discover now