15.

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1

Toronto, otto anni prima.

Le riprese per la seconda stagione erano iniziate. Sul set, Gale e Randy stavano per girare la parte finale del secondo episodio.
Le luci furono abbassate per creare la giusta atmosfera, il regista diede il segnale e la scena riprese con i due attori seduti sul letto.
Muovendosi lentamente, Randy si sporse per sfiorare le labbra di Gale mentre gli sfilava la sciarpa macchiata di sangue.
«Ti voglio dentro di me», sussurrò fissando lo sguardo nel suo.
«Sei sicuro?» mormorò Gale dopo un attimo di esitazione.
«Sì... solo... fallo piano».
Di nuovo passarono alcuni secondi in cui i due attori rimasero immobili a osservarsi.
«Come la prima volta?» domandò Gale sorridendo dolcemente e Randy ricambiò il sorriso sfilandogli la camicia e chinandosi per baciarlo.
Abbandonandosi sul materasso iniziarono a spogliarsi finché il regista diede lo stop alle riprese.
Le luci continuarono a rimanere abbassate mentre i due attori, nudi, si sistemavano sul letto per la successiva scena.
Gale scivolò alle spalle di Randy e il regista, appena li vide pronti, diede il nuovo ciak.
Delicatamente Gale sfiorò il collo del giovane collega imprimendovi leggeri baci, ricevendo in cambio tenere carezze.
Quando le loro bocche si incontrarono, con calma Gale posò la mano sul fianco di Randy iniziando a muovere il bacino per simulare l'atto sessuale, in una scena che pareva vera per l'intensità con cui la stavano recitando, tanto che al successivo stop del regista, quando l'inquadratura venne spostata sulla sciarpa abbandonata accanto al letto, si levò un fragoroso applauso dagli addetti ai lavori presenti sul set.
Prima che le luci fossero riaccese, Randy afferrò le vestaglie posate accanto a lui e ne passò una a Gale che in fretta la indossò. Appena furono vestiti, il regista li raggiunse per congratularsi.
«Bravissimi», esclamò soddisfatto. «Siete stati perfetti, un'interpretazione incredibile», aggiunse con enfasi prima di dichiarare conclusa la giornata lavorativa e congedare i presenti.
Abbandonato il set, Gale e Randy si diressero verso i rispettivi camerini per rivestirsi. Dopo pochi minuti ricomparvero e insieme lasciarono gli studi.
«A domani», salutò Gale montando sulla moto.
«A domani», replicò Randy guardandolo allontanarsi e avviandosi a piedi verso casa.
«Randy, ehi Randy, ti serve un passaggio?»
«No, grazie, devo incontrare un'amica», rispose Randy sorridendo al ragazzo che gli aveva offerto uno strappo e che alzò la mano per salutarlo immettendosi nel traffico cittadino.
Percorso un isolato, Randy vide la persona con cui aveva appuntamento e sorrise. Procedendo a passo spedito, certo che nessuno potesse vederlo, avvicinò Gale. Preso il casco, lo indossò, salì sulla sua moto e insieme si diressero nel luogo in cui si rifugiavano ogni sera da ormai un mese, ossia da quando Gale gli aveva confessato il suo amore.


2

«Apri la porta», sussurrò Randy eccitato. Il tragitto in moto era finito e si trovavano di fronte alla villa di Gale.
«Quanta impazienza», mormorò Gale cercando di infilare la chiave nella serratura. Se durante il giorno lui e Randy si comportavano da amici, poiché nessuno doveva sapere della loro relazione, pena il licenziamento di Gale, la sera, quando erano soli, lasciavano che la passione sbocciasse amandosi per ore.
«È tutto il giorno che aspetto questo momento», ansimò Randy facendogli scorrere la mano sul sedere.
«Mi piace quando sei così focoso», replicò Gale riuscendo finalmente ad aprire la porta, e afferrandogli il polso lo trascinò oltre la soglia. Avventandosi sulle sue labbra lo spinse contro la parete e con poche mosse gli sfilò la maglietta.
«Facciamolo», sospirò eccitato Randy. «Facciamolo qui».
«Ti avevo detto di portare i popcorn!»
La voce di Candy gelò Randy che, staccandosi dall'abbraccio di Gale, osservò l'amica ferma accanto alla porta del soggiorno in compagnia di Susy.
«Che cazzo ci fate qui?» chiese Gale infastidito, mentre Randy recuperava in fretta la maglia indossandola al contrario.
«Non fate caso a noi, continuate pure», replicò Candy appoggiandosi allo stipite e rivolgendo ai due amici un sorrisetto malizioso. «Noi staremo buone, buone... non vi disturberemo».
Osservando l'espressione angosciata di Randy, Gale rise divertito.
«Cosa ci trovi da ridere?» chiese Randy contrariato.
«Scusa, ma non riesco a capire come tu possa essere tanto disinvolto sul set e davanti a tua sorella diventi un'altra persona».
«Si tratta della mia sorellina... non voglio che lei... che lei...», replicò Randy cercando di giustificarsi.
«Che lei sappia quello che facciamo?» domandò Gale ridendo e Randy arrossì sentendo lo sguardo di Susy e Candy sondarlo, e cercò di cambiare discorso.
«Che ci fate qui a quest'ora?» chiese, per sviare l'attenzione da ciò che era ovvio stesse per fare con l'aitante compagno. «Non dovevamo vederci più tardi per andare al cinema?»
«Il programma era quello, ma Candy ed io abbiamo organizzato una cenetta per gli amici e volevamo che foste presenti», ammise Susy alzando le spalle. Era da un mese che viveva da Candy e ogni sera incontrava Randy solo al locale, visto che lui le aveva impedito di andare sul set, e seppure fosse felice di stare dall'amica, desiderava poterlo vedere per qualche ora in più.
Intuito il suo desiderio, Gale rispose senza tentennamenti, sicuro che anche a Randy facesse piacere stare più tempo con lei. Pur avendo accettato che si fosse trasferita da Candy, poiché il suo appartamento era troppo piccolo per ospitarla, sapeva che ne sentiva la mancanza.
«Verremo», dichiarò sorridendo. «Non potrei mai mancare a una cenetta organizzata dalle mie ragazze preferite».
Immediatamente il viso di Susy s'illuminò.
«Allora ci vediamo tra un paio d'ore», esclamò contenta, mentre Randy ricambiava il suo sguardo euforico. Come Gale aveva immaginato, era felice di poter stare con lei.
«Vi bastano due ore?» chiese infine Susy esibendo un sorrisino furbetto.
«Ce le faremo bastare», rispose Gale circondano le spalle di Randy e chinandosi per sfiorargli la guancia arrossata.
«Allora togliamo il disturbo», aggiunse Candy. «E vedi di non sciupare troppo il bel sederino di Cucciolo», disse passando accanto a Gale mentre Randy abbassava la testa incredulo di essere stato coinvolto in un simile discorso.
«Non preoccuparti, il sederino di Cucciolo è in buone mani», replicò Gale mentre l'imbarazzo di Randy aumentava e quando la porta si chiuse e le due ragazze si allontanarono, indirizzò un'occhiata letale all'amante.
«Dovevi per forza darle corda? Non ti sei accorto che c'era anche mia sorella? E che stava ascoltando!» domandò scuotendo la testa e Gale alzò le spalle divertito.
«Ricorda che è anche grazie alla tua sorellina pestifera se siamo insieme, e quando si è messa a giocare alla "vice Cupido" sapeva cosa avremmo fatto... credi che si scandalizzi per così poco? E poi non è una mocciosa, quello che facciamo noi lo farà anche lei».
«No!» esclamò Randy convinto. «La mia sorellina non fa certe cose», ammise serio e Gale, scuotendo la testa, rise divertito.
«Va bene, però ora basta parlare di tua sorella, c'è un discorso in sospeso che dobbiamo finire», gli disse avventandosi sulle sue labbra per divorargliele con un bacio affamato.
Spingendolo contro la parete gli tolse di nuovo la maglietta.
«Questa non serve», sussurrò sulla sua pelle cercando di ricreare l'atmosfera di soli pochi minuti prima.
«Non credo di averne ancora voglia», ammise Randy tentando di sciogliersi dall'abbraccio in cui lo stringeva.
«Sicuro?» chiese Gale passandogli la mano sul torace.
«Sicuro», mugugnò Randy cercando di fare il prezioso, ma la recita finì nell'attimo in cui Gale portò la mano sul suo inguine.
«Forse tu sei sicuro, ma lui non sembra condividere la scelta», sorrise Gale malizioso, iniziando a massaggiare la sua intimità da sopra i pantaloni e Randy si lasciò sfuggire un gemito. Proprio come Justin, non poteva resistere alle avances dell'uomo che amava.
«Allora? Proprio sicuro? Se non ti va, non insisto», soffiò Gale sul suo collo senza smettere di massaggiarlo e Randy, finalmente, smise di fingersi reticente. Avrebbe voluto punire l'amabile compagno per essersi divertito un po' troppo al suo imbarazzo, ma così avrebbe punito anche se stesso.
«Sei uno stronzo, come Brian, ma non so resisterti», ansimò. «Facciamolo... subito». E tra un sospiro e l'altro posò le mani sul primo bottone dei jeans per slacciarglieli ma Gale, dolcemente, lo fece girare.
«Calma, il gioco lo conduco io», gli mormorò baciandogli il collo e abbassandogli i pantaloni. «Abbiamo un paio d'ore, godiamocele».
Abbassandogli anche gli slip iniziò a carezzargli i glutei. «Candy ha ragione, hai un sedere fantastico», sussurrò passandogli la lingua sul collo. Con calma fece scorrere un dito tra le sue natiche e sorrise sentendolo sospirare. Se davanti alla sua famiglia Randy si imbarazzava per ogni frase riguardante il sesso, quando erano soli diventava così passionale da farlo impazzire di desiderio.
Poggiando le mani alla parete Randy allargò leggermente le gambe per far capire a Gale che era pronto, che voleva di più, e Gale lo accontentò.
Lentamente insinuò un dito nella sua apertura godendo del sospiro che gli strappò. Dopo pochi movimenti infilò un secondo dito e Randy di nuovo gemette iniziando ad andare incontro alla sua mano.
«Vuoi che ti faccia venire così?» mormorò Gale sulla sua pelle, ma Randy scosse la testa.
«Ti voglio dentro di me», ansimò. «Adesso».
Slacciando i pantaloni Gale lasciò che gli scivolassero lungo le gambe e sfilate le dita dal corpo di Randy le sostituì con la sua virilità.
Era affamato di lui ma lo penetrò lentamente, non voleva essere rude e l'avrebbe amato con delicatezza.
Afferrandogli i fianchi iniziò a spingere godendo dei suoi gemiti. Fare l'amore con Randy era ogni volta un'esperienza fantastica.
Attirandolo a sé con un braccio gli circondò il torace. Lo voleva stringere per inebriarsi del suo profumo.
«Sei fantastico», ansimò, continuando a muoversi nel suo corpo che lo avvolgeva come una guaina. «Mi fai impazzire», mormorò baciandogli il collo e Randy sorrise felice. Gale lo stava amando con infinita dolcezza regalandogli emozioni mai provate.
La sua virilità lo riempiva, entrando e uscendo da lui con movimenti ritmici che toccavano ogni volta il suo punto più sensibile mandandogli continue scariche al cervello.
Ancora pochi affondi ed entrambi si abbandonarono al piacere dell'orgasmo.
Stretti l'uno all'altro attesero che il ritmico battere del cuore si normalizzasse poi Gale, sfilandosi da lui, lo fece girare nel suo abbraccio. Scostandogli una ciocca di capelli dalla fronte si chinò per sfiorargli le labbra.
«Andiamo a letto», sussurrò sulla sua bocca e Randy sorrise. Mai si era sentito tanto amato e sperò che nulla potesse rovinare la felicità duramente conquistata.


Continua







Ciao a tutti,
so che questo capitolo non ha aggiunto nulla alla trama ma, visto cos'ho scritto nel precedente, in questo ho voluto regalarvi un momento Gandy abbastanza hot... spero l'abbiate gradito.
Come sempre ringrazio chi ha deciso di leggere, chi ha inserito la storia tra le preferite, le seguite, le ricordate.
Un grazie immenso a chi perde cinque minuti per lasciare un sempre gradito commento.
Grazie a tutti!


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