22.

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1

Randy si fece lasciare dal taxi di fronte alla villetta di Gale e percorse lentamente il vialetto. Raggiunta la porta si voltò per scorgere possibili curiosi. Non vedendo facce sospette, bussò. Qualche secondo più tardi giunse Gale ad aprire.
«Splendore», lo salutò con un sorriso malizioso alla Brian Kinney. «Sei in ritardo».
«Sono passato da casa per cambiarmi», si scusò Randy varcando la soglia e sfuggendo al suo abbraccio.
«Stai facendo le prove per diventare un'anguilla?» ironizzò Gale, seccato per l'ennesima sua fuga.
Impassibile, Randy raggiunse il soggiorno fermandosi davanti alla grande vetrata che dava in strada e Gale lo osservò perplesso. Di solito evitava di mettersi davanti alla finestra per paura che lo potessero vedere.
«Hai scordato di tirare le tende», gli fece notare.
«Se qualcuno mi ha visto entrare, vedrà anche che non stiamo facendo nulla di sconveniente», replicò Randy restando immobile. «Dobbiamo parlare».
«Allora parla», gli intimò Gale rivolgendogli un'occhiata perplessa. «Se dici ciò che pensi, magari smetterai di essere tanto strano».
Randy si passò la mano sulla fronte per scostare una ciocca caduta a coprirgli un occhio e respirò profondamente.
«Nelle ultime settimane ho pensato alla nostra relazione e ho preso una decisione importante», disse, cercando di nascondere le emozioni che lo facevano soffrire.
«Mi stai rendendo nervoso», lo interruppe Gale. Una vocina gli sussurrava che non avrebbe gradito le sue parole.
«Voglio che torniamo a essere solo amici», dichiarò Randy quasi senza respirare e Gale gli indirizzò un'occhiata incredula.
«Mi stai prendendo per il culo?» chiese irritato. «Se è uno scherzo, sappi che non mi sto divertendo».
«Non è uno scherzo», replicò Randy serio. «Non possiamo continuare in questo modo, non sarebbe giusto per nessuno».
Gale si mosse per raggiungerlo, ma Randy alzò la mano. «Fermati», gli intimò facendo un passo indietro. «Non ti avvicinare».
Notata l'occhiata preoccupata che aveva indirizzato alla strada, Gale si fermò.
«Si può sapere cosa succede? Sono settimane che ti comporti stranamente», lo rimproverò. «Da quando Sally ci ha scattato la foto, il tuo atteggiamento è cambiato».
«Sono solo diventato più cauto», replicò Randy sulla difensiva.
«Sei diventato intrattabile», lo corresse Gale. «Hai paura anche della tua ombra. Temi che pure lei potrebbe scattarci una foto compromettente?» ironizzò, ma Randy non aveva voglia di scherzare.
«Non fare lo stronzo», lo ammonì.
«E allora tu smetti di fare l'idiota. Quando abbiamo iniziato la storia, sapevamo che sarebbe stato difficile e abbiamo accettato il rischio. Perché ora vuoi tirarti indietro? Per una cazzo di foto che nessuno ha preso in considerazione?»
«Questa volta ci è andata bene», replicò Randy. «Ma la prossima? Dovremo continuare a nasconderci sperando che Candy e Susy riescano a pararci il culo a ogni errore commesso? Non è giusto».
Gale cercò di ritrovare la calma per ribattere. «Se io confessassi la verità, non ci servirebbe il loro aiuto», disse tranquillo, ma Randy scosse la testa.
«Se dicessi di noi, ti licenzierebbero ed io non voglio che tu metta a repentaglio la carriera, non te lo permetterei, inoltre, non sei ancora pronto per esporti».
Gale gli indirizzò l'ennesima occhiata di biasimo. «Che cazzo significa che non sono ancora pronto? Io sono pronto! Non ho paura di ammettere ciò che provo per te e se il problema è questo, allora uscirò allo scoperto», ribatté stizzito.
«Non voglio litigare», si difese Randy cercando di riportare la calma. «Ricordo i primi tempi dopo il mio outing e non fu facile. Allora io non avevo così tanto da perdere e non voglio che in futuro tu debba soffrire per aver compiuto una scelta avventata».
Gale allargò le braccia spazientito. «Notizia dell'ultima ora: decido io del mio futuro e se agli altri non sta bene con chi vado a letto, che si fottano».
Randy vide l'espressione di Gale farsi ancora più cupa e cercò di agire di conseguenza cambiando argomentazione.
«Va bene... sei pronto!» esclamò serio. «Allora va da Cowen e Lipman e confessa la verità, metti a repentaglio il tuo futuro però, prima di dare un calcio a tutto, visto che senti il desiderio di essere tanto sincero, rispondimi con altrettanta schiettezza», gli intimò, preparandosi a sfidarlo con una motivazione che sapeva lo avrebbe scosso. «Se fosse la mia carriera a essere in pericolo, tu cosa faresti?»
Gale scrollò la testa mentre una smorfia contrariata gli tendeva le labbra. «Non c'è nessun se e nessun ma», replicò sulla difensiva, non volendo farsi intrappolare in quella conversazione, ma Randy era deciso ad andare avanti.
«Rispondi», lo spronò.
Gale mantenne lo sguardo fisso nel suo, ma non rispose e Randy lo osservò dolcemente, sapeva che lo avrebbe convinto.
«Decideresti tu per me e ti faresti da parte».
«Quindi dovremmo fingere che non ci sia mai stato nulla tra noi? È questo che stai dicendo?» chiese Gale, visibilmente alterato.
Una smorfia di dolore comparve sul volto di Randy. «Non rendere tutto più difficile», lo supplicò. «Se rifletti, valutando con calma le mie parole, capirai che è la soluzione giusta, l'unica possibile».
Finalmente Randy raggiunse Gale e, afferrandogli la mano, lo condusse nell'atrio, dove nessuno avrebbe potuto vederli. «Io ti amo e per questo ti lascio libero», mormorò carezzandogli il volto e trattenendo le lacrime che rendevano lucido il suo sguardo disperato.
«Non hai intenzione di ripensarci?» domandò Gale con un lieve sussurro mentre lo attirava a sé, cercando di controllare il dolore che gli dilaniava il petto, ma Randy scosse la testa.
«No», fu la sua risposta lapidaria e sciogliendosi dall'abbraccio che li univa, si diresse alla porta abbandonando l'uomo che amava, certo di aver compiuto la scelta giusta.


2

Al calare della sera, Candy e Susy si recarono al locale e, vedendo Gale da solo, lo avvicinarono e si sedettero accanto a lui.
«Bellezza, hai una faccia orribile. Che cazzo ti è successo?» chiese Candy visibilmente preoccupata. Lo conosceva da troppo per non capire quando qualcosa lo turbava inoltre, il fatto che di fronte avesse una bottiglia di whisky non lasciava presagire nulla di buono.
Voltandosi lentamente, Gale sorrise.
«È andato tutto a puttane», dichiarò con voce impastata dall'alcol. «Mi ha rifilato un mare di cazzate ed è andato via», confessò, alzando il bicchiere e avvicinandolo alle labbra. «Ma va bene così», biascicò, rivolgendole un sorriso ebete. «Ora potrò dedicarmi alla mia cazzo di carriera e andrò a Hollywood», rise divertito scolando in un sorso il bicchiere di whisky e prima che potesse raggiungere la bottiglia per versarsene dell'altro, Candy, alzandosi, gli afferrò la mano.
«Sei ubriaco», osservò indignata. «Ora vieni con me e quando la sbornia ti sarà passata, mi dirai che cazzo succede perché non ho capito una parola».
«Non voglio venire con te», si lamentò Gale cercando di afferrare la bottiglia, ma Candy lo strattonò con violenza mentre Susy allontanava il whisky per impedirgli di farsi l'ennesimo goccetto.
«Oh sì che vieni con me», lo minacciò, alzando la mano per attirare l'attenzione di Terence che giunse in un attimo.
«Che succede?» chiese il ragazzo notando la faccia infuriata di Candy e lo sguardo vacuo di Gale.
«Il coglione è sbronzo. Aiutaci a portarlo a casa mia. Devo scoprire cosa l'ha costretto a ridursi così», replicò Candy furibonda e addolcendo lo sguardo fissò Susy. «Chiama Randy, magari lui può aiutarci a capire».
Sentendo pronunciare il nome dell'ex amante, Gale si lasciò sfuggire una risata amara.
«Splendore è impegnato a pianificare il mio futuro a Hollywood, non ha tempo per altre cazzate», biascicò cercando di sottrarsi alla presa di Candy e rischiando di cadere. Per sua fortuna Terence fu abbastanza veloce da afferrarlo.
«Avanti, amico, fai il bravo e vieni con noi. Domattina ti sentirai meglio».
«Domattina mi sentirò una merda», mormorò Gale e finalmente smise di opporre resistenza.


3

Randy guardò l'ora: le nove. Non aveva voglia di vedere gli amici, non quella sera e, afferrato il cellulare, chiamò Susy per avvertirla che non sarebbe andato al locale. Al secondo squillo la ragazzina rispose.
«Stavo per chiamarti», gli disse senza neppure salutarlo. «Si può sapere dove sei?»
Randy cercò di mantenere un tono tranquillo. «Sono a casa. Ho un leggero mal di testa e sto per andare a letto», mentì, ma la risposta di Susy gli procurò un crampo allo stomaco.
«Vieni subito da Candy. Il tuo ragazzo è sbronzo da far paura e non vuole dirci perché si è ridotto così».
«Sta male?» chiese Randy inquieto.
«Ha vomitato anche l'anima», replicò Susy preoccupata. Non aveva mai visto nessuno tanto ubriaco. «Candy lo ha costretto a stendersi sul letto e ora sembra vada meglio, vieni subito, ha bisogno di te».
«Arrivo».
Chiusa la telefonata, Randy lasciò l'appartamento e chiamò un taxi. Sapeva che sarebbe stato difficile, ma era certo che Gale, dopo aver riflettuto a mente lucida, avrebbe accettato la sua decisione.


4

«Come sta?» chiese Susy vedendo Terence e Candy lasciare la stanza.
«Meglio, Cucciolina», rispose Candy abbracciandola. «Una bella dormita e passerà tutto», asserì, arruffandole affettuosamente i corti capelli. «Non preoccuparti. Hai avvertito tuo fratello?»
«Sì, sta arrivando».
«Bene, magari lui saprà cos'è successo», dichiarò più serena voltandosi verso Terence che la stava osservando.
«Se non hai più bisogno, torno al locale», la informò il ragazzo.
«Vai pure, ci vediamo domani».
Salutato Terence, Candy e Susy guardarono oltre la soglia della camera; Gale si era addormentato e, chiusa la porta, pazientemente attesero che Randy arrivasse, ignare dello scompiglio che le sue parole avrebbero provocato.


5

Il taxi si fermò di fronte al vialetto e Susy corse ad aprire la porta.
«Sei arrivato!» esclamò vedendo il fratello e tirandolo in casa. «Gale sta dormendo, ma stava malissimo. Cosa gli è successo?» chiese preoccupata. «Ha fatto una strana battuta su Hollywood e poi non ha aggiunto altro. Che gli è preso?»
Randy raggiunse il soggiorno, dove Candy lo stava aspettando, e indicò a Susy di sedersi accanto a lei.
«Ho una confessione da farvi e so che non vi piacerà».
Senza troppi giri di parole raccontò alle due ragazze le sue paure e la decisione di lasciare Gale.
«Non devi arrenderti», sospirò Susy. «Candy ed io ti aiuteremo a tenere lontani i fotografi, non è un problema».
Randy sorrise grato e avvicinò la sorellina per abbracciarla.
«So che non è un problema, ma non voglio che viviate la vostra vita in funzione della mia», ammise amaramente. «Ormai ho deciso. Non posso stare con lui. Magari un giorno, ma non adesso».
«Ma se vi lasciate, lui potrebbe incontrare un'altra persona», sospirò tristemente Susy e Randy la strinse a sé, dandole un bacio sulla fronte.
«Se dovesse succedere, significa che non eravamo destinati a stare insieme», disse cercando di sorridere e, osservando Candy, sperò che intervenisse per aiutarlo.
«Ho lottato tanto per il vostro amore», s'intromise finalmente la ragazza con un filo di voce. «Ho sperato di vedervi felici», disse scuotendo la testa, mentre le labbra si tendevano in una smorfia dolorosa. «Ma tu hai ragione, Gale non può rinunciare a questo lavoro e se fossi al tuo posto, avrei agito come te, quindi ti aiuterò a fargli capire che la tua decisione è giusta, anche se è quella più dolorosa».


6

Seduti sul divano, per far passare il tempo, Susy, Candy e Randy guardarono un film comico, ma nessuno rise. Terminata anche la seconda pellicola, nonostante Susy non volesse separarsi dal fratello si lasciò convincere e andò a dormire. Quando scomparve nella stanza, Candy si strinse a Randy.
«Un altro film?» gli chiese. «Magari un horror?»
Randy assentì e Candy cambiò dvd e tornò a sedersi sul divano accanto a lui. Senza dire nulla lo abbracciò per fargli sentire il suo affetto e insieme iniziarono a vedere il film. Ai titoli di coda si erano addormentati.
All'alba, intorpiditi per la posizione scomoda, si svegliarono.
«Hai un aspetto devastato», attestò Candy carezzandogli la guancia pallida. «Credo sia opportuno che tu vada a casa a riposare. Non puoi presentarti sul set con quelle occhiaie».
Randy annuì, indirizzando lo sguardo verso la camera da letto.
«Non preoccuparti per lui», lo rassicurò Candy notando la sua espressione tesa. «Si sveglierà con un terribile mal di testa ma starà bene. Piuttosto, tu come ti senti?»
«Come se qualcuno si stesse divertendo a infilare una lama rovente nel mio cuore», confessò Randy, incapace di celare il tremore della voce mentre una lacrima gli solcava le gote. Imbarazzato, si passò le mani sugli occhi lucidi. «Sembro una patetica fanciulla, mi spiace», si scusò alzandosi, ma Candy, afferrandogli la mano, lo costrinse a guardarla.
«Sembri un uomo che ha messo la persona che ama davanti a tutto, ecco cosa sembri», asserì sincera e lasciando il divano lo abbracciò. «Ora vai a casa e cerca di dormire almeno un paio d'ore», gli disse, dandogli un bacio sulla guancia, ma la voce di Gale interruppe i saluti.
«Non andare».
Randy e Candy si voltarono e videro l'uomo, fermo sulla soglia della camera, intento a osservarli.
«Resta», ripeté Gale con voce ferma.
«Ne abbiamo già discusso», replicò Randy con altrettanta fermezza. Stava malissimo per la decisione presa, ma sapeva che nulla gli avrebbe fatto cambiare idea, neppure la sua supplica e, pronto ad andarsene, sentì di nuovo la voce di Gale che lo costrinse a fermarsi.
«Hai ragione».
Lentamente, Randy si voltò per fissare lo sguardo in quello dell'uomo.
«Che significa che ho ragione?» domandò perplesso e Gale, sospirando, scosse la testa.
«Come sempre ho affrontato il problema nel modo sbagliato, bevendo come una spugna, ma al mio risveglio, a mente semi lucida, ho riflettuto. Il ruolo di Kinney potrebbe darmi molto, oppure niente, ma se dovessi rinunciarvi, non lo saprei mai e vivrei per sempre con il dubbio di aver perso un'occasione. E i dubbi, alla fine logorano la mente».
Lentamente, Gale raggiunse Randy mentre Candy, in silenzio, assisteva al loro addio.
«È la prima volta che mi sento tanto bene con un partner», sussurrò l'uomo cercando le parole giuste per ammettere una triste verità. «Ma, purtroppo, anche in questo caso tu hai ragione. Nonostante voglia stare con te, non sono ancora pronto per uscire allo scoperto e ammettere di fronte a tutti ciò che provo», mormorò sospirando. «Potrai mai perdonarmi per essere un egoista codardo?»
Randy gli afferrò una mano e, portandola alle labbra, la baciò con affetto.
«Non sei un egoista e neppure un codardo. Sei stato sincero e non ti serve il mio perdono perché io ti amo. Magari, un giorno, il destino ci concederà una seconda occasione per essere felici, insieme, ma fino a quel giorno saremo solo ottimi colleghi e amici».
«Amici», sussurrò Gale trattenendo a stento le lacrime.
«Amici», ripeté Randy e, lasciandogli la mano, senza voltarsi si diresse alla porta. La loro storia era finita e sapeva che non avrebbero vissuto in attesa che arrivasse una seconda occasione. Da quel momento ciascuno sarebbe andato per la sua strada e solo una bella amicizia li avrebbe legati.


7

Le riprese della quinta stagione finirono e Candy, eccitata per il successo che il serial aveva ottenuto a livello mondiale, organizzò un party per salutare i membri del cast.
Ormai erano trascorsi due anni da quando Randy e Gale si erano lasciati. Anni in cui, seppur faticosamente, i due attori erano riusciti a mettere da parte il sentimento che li aveva uniti per dedicarsi solo alla carriera e, proprio la sera del party, Gale venne avvicinato da un regista di fama mondiale che gli propose un provino per il ruolo da protagonista in un film destinato al grande schermo. E così, da quella sera, le strade di Randy e Gale si divisero definitivamente, e sebbene le rispettive nuove vite non avrebbero incrinato l'affetto che per cinque anni li aveva uniti, ognuno avrebbe seguito il proprio destino che avrebbe portato Gale a Hollywood e Randy in Italia.


Continua








Ciao a tutti,
come prima cosa chiedo scusa per l'enorme ritardo, ma ho avuto alcuni problemi che mi hanno tenuta lontana dal pc...
Seconda cosa, mi spiace se siete delusi perché non ho approfondito gli anni dopo la separazione, ma scrivere di loro che dovevano lavorare insieme senza amarsi, per capitoli e capitoli, non mi divertiva ed è un'idea che ho scartato da subito, così ho preferito spendere solo poche righe e con un nuovo balzo temporale ho riportato la storia al presente, là dove avevo iniziato questo sequel.
Approfitto come sempre per ringraziare chi segue, chi ricorda, chi preferisce e chi trova pochi minuti per lasciare una graditissima recensione.

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darcy: vorrei dirvi che wattpad non mi fa entrare nei messaggi da qualche giorno :( se dovete chiedermi qualcosa potete farlo su twitter, mi chiamo haroldjsmine o su ig, mi chiamo kiwisgirl :)

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