Capitolo 1: Welcome to Beacon Hills

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Brianna's POV

Respira. Andrà tutto bene.

È un anno ormai che cerco di convincermi di questo fatto, dalla morte di mia madre. Lei era la mia migliore amica, eravamo molto legate. È stata dura per tutta la famiglia ma colui che più ne ha risentito è stato mio padre. Non è più stato lo stesso d'allora.

Vivere in quella casa portava troppi ricordi alla mente, avevamo bisogno di cambiare. Mio padre ha fatto delle ricerche, finché non si è imbattuto in questa cittadina: Beacon Hills. Le recensioni erano buone quindi abbiamo deciso di trasferirci lì.

Venni riportata alla realtà da un colpo sulla porta di camera mia. Alzai lo sguardo dalla rivista che stavo sfogliando, osservando mio padre entrare.

"Sei pronta per l'inizio della nostra nuova vita?" Mi alzai, sorridendogli ansiosamente.

Annuì alla sua domanda, prendendo il mio zaino e camminando con mio padre fino al vialetto fuori casa, dove la macchina si trovava. Mentre guidava, io osservavo i dintorni, notando le differenze tra la mia nuova casa e il mio paese natale.

"Papà, se mi prendessi una macchina non dovresti più accompagnarmi tutti i giorni a scuola." Gli sorrisi.

"No, ti accompagnerò a scuola, sei ancora troppo piccola per avere una macchina tutta tua." Rise.

"Ho 16 anni, sono al terzo anno di liceo. So che possiamo permettercela quindi non provare a dire che è un problema di soldi."

"La mia piccolina sta crescendo così in fretta, e voglio passare più tempo possibile con te, prima che mi abbandoni." Ridacchiai e scossi la testa al suo commento. Amavo con tutto il mio cuore mio padre, ma alla mia età l'unica cosa che si desidera è un po' di indipendenza.

La macchina si fermò non appena arrivammo di fronte alla mia nuova scuola.

"Okay, se hai bisogno di qualcosa, chiama. Se vuoi andartene, chiama. Chiamami o scrivimi qualche volta., okay? Ti voglio bene." Disse mio padre prima di darci un bacio sulla guancia

Sorrisi una volta scesa dalla macchina. "Ti voglio bene anch'io." Presi un respiro profondo prima di addentrarmi nell'edificio.

Prima di tutto dovevo trovare la segreteria, per avere sia il programma scolastico, sia il numero e il codice del mio armadietto, ma come era prevedibile, non sapevo nemmeno dove andare. Non ero proprio il tipo di persone che socializza e fa amici... sono sempre stata molto timida. Forza Brianna, cerca qualcuno che ti aiuti

Mi guardai intorno finché non trovai qualcuno che sembrava disposto a darmi una mano. Mi avvicinai ad un ragazza dai capelli scuri e le toccai gentilmente la spalla. Lei si girò, un sorriso dipinto sul volto.

"Ciao, mi chiamo Brianna, sono nuova. Mi stavo chiedendo se potessi indicarmi la segreteria."

"Brianna, sarò felice di aiutarti, anzi lascia che ti accompagni. Sono Allison, comunque." Chiuse il suo armadietto e iniziò a camminare, la seguì immediatamente.

"Da dove vieni?" Mi chiese cordialmente.

"Carolina del Sud."

"Davvero? E' dall'altra parte dello stato. Dev'essere stata una seccatura trasferirsi." Annuì timidamente in risposta. "Ecco qua. Se ti va ti posso aspettare, così ti mostro l'armadietto e la tua prima lezione."

Le sorrisi. "Sarebbe fantastico, grazie." Entrai in segreteria e mi avvicinai alla scrivania.

"Salve, sono nuova, Brianna Hollis. Avrei bisogno del mio orario."

La donna annuì, si alzò dalla sedia e tornò poco dopo, porgendomi un foglio. "Ecco il tuo orario e alcune informazioni utili per i tuoi genitori. Benvenuta a Beacon Hills, siamo felici di averti con noi." La ringraziai prima di tornare da Allison.

La ragazza prese in mano il foglio e lo ispezionò. "Alla prima ora hai Finstock. Non ti preoccupare, ce l'ho pure io, puoi sederti vicino a me." Mi mostrò successivamente l'armadietto, dopodiché andammo in classe.

"Argent! Finalmente ci degni della tua presenza." Replicò il professore sarcasticamente, tutti gli occhi erano puntati su di me.

"Mi scusi, stavo aiutando la nuova arrivata, Brianna."

Il prof annuì semplicemente "Prendete posto", ci sedemmo nel banchi disponibili, in fondo alla classe.

Dopo la lezione, Allison continuò a farmi da guida, compiaciuta dal fatto che avevamo anche l'ora successiva insieme. Per lo meno avevo un punto di riferimento, sennò mi sarei già persa.

"Non ti ho mai chiesto come mai la tua famiglia ha deciso di trasferirsi dalla parte opposta dello stato." Fece conversazione la ragazza.

"Mio padre voleva cambiare." Dissi semplicemente, d'altronde avevo appena conosciuto la ragazza.

Lei sorrise "Posso capire che stai mentendo ma tranquilla, capisco. D'altronde mica vai a raccontare la storia della tua vita ad una perfetta sconosciuta. Me lo racconterai quando entreremo più in confidenza, siccome da ora siamo amiche."

Risi "Affare fatto."

La campanella suonò, segnalando che era ora di tornare in classe per la prossima lezione. Non appena la professoressa entrò nell'aula, tutti i telefoni vibrarono, persino il mio. Cosa che trovai strana siccome ero letteralmente appena arrivata. Lo presi dalla tasca posteriore dei miei pantaloni, trovando un lungo messaggio da un numero sconosciuto.

La prof lesse il contenuto del messaggio a voce alta, per poi aggiungere: "Questa è l'ultima frase del primo libro che leggeremo. Ed è anche l'ultimo messaggio che riceverete durante le mie lezioni. Telefoni spenti, tutti."

Iniziammo la lezione con un breve tema, quando improvvisamente un uccello si schiantò contro la finestra, attirando l'attenzione di tutti i presenti. La prof si alzò e sì avvicino lentamente alla finestra.

Bam! Successo ancora, e ancora. Un uccello ruppe la finestra. Uno dopo l'altro iniziarono a volare nella stanza. Tutti urlavano cercando di fermarli.

Mi accovacciai sotto il banco, cercando di tenerli lontani, considerando che le mie braccia erano già coperte di graffi. "Copritevi la testa!" Urlò l'insegnante, cercando di sovrastare le urla degli studenti impauriti.

***

Ero paralizzata, coperta di graffi, il sangue colava lungo le mie braccia. Un paramedico si avvicinò a me, pulendomi le ferite e avvolgendole in della garza, in modo che non si infettino. Ma io non reagì, ero completamente sotto shock.

Vidi una mano muoversi davanti alla mia faccia. "Stai bene?" Chiese un ragazzo dai capelli castani e gli occhi marroni. Annuì lentamente, insicura.

"Ho notato che siamo nella stessa classe, Brianna, giusto?" Annuì di nuovo. "Sei una di poche parole?"

"È normale? Perché non sembri essere minimamente terrorizzato, a differenza mia." Parlai a bassa voce, la gola era secca.

"Si, voglio dire no. Gli uccelli no: a Beacon Hills succedono sempre cose strane, ci sono abituato, specie dopo che il mio miglior-" si fermò, dandomi l'impressione di essere sul punto di rivelare qualcosa di segreto.

Lo guardai confusa. "No, non accade spesso." Si grattò la nuca, senza incrociare il mio sguardo.

"Come ti chiami?"

"Stiles." Mi strinse la mano.

"Piacere di conoscerti, Stiles." Sorrisi.

Poco dopo Allison ci raggiunse. "Noto che hai conosciuto Stiles, ti ha già spaventato?" Risi, scuotendo la testa.

"Hey! So di essere strano ma non devi dirlo alla ragazza nuova. Penso che stessi andando bene, no?" Mi fece l'occhiolino, facendomi ridere.

"Andavi alla grande." 


Hello.......
Nuova storia Teen Wolf sul piccolo e patatoso Stiles
Ribadisco che questa storia non è mia ma è solo la traduzione.
Questa storia è di @KileyPayne
Fatemi sapere se vi piace

New Girl // Stiles Stilinski [1] #Wattys2018Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora