8. First Day

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Claire


Nonostante i miei dubbi sul fatto che Gigi avesse capito o meno la domanda che le avevo fatto - visto che gliel'avevo fatta durante un orgasmo - il giorno dopo lei venne da me a mensa per comunicarmi che sua madre aveva accettato la mia proposta e che dal giorno seguente avrei potuto lavorare al centro come stagista - oltre a venire da me per reclamare un appuntamento e un altro ditalino, cose che le avevo concesso con un sorriso vittorioso sulle labbra. Finalmente le cose andavano come volevo!

«Io continuo a pensare che ti si rivolterà tutto contro», borbottò Tessa, comodamente stravaccata sul mio letto - come al solito - mentre io ero impegnata a rendermi quantomeno presentabile per il mio casuale incontro con Callie. Speravo di ritrovarmi sola con lei almeno una volta, al centro di recupero, anche se sapevo che in un modo o nell'altro non sarebbe stato possibile. Insomma, saremmo state circondate da persone bisognose di cure ed attenzioni costanti, ciò voleva dire che non avrei potuto fare molto per favorire la buona riuscita del piano... Beh, ciò non voleva dire che non ci avrei provato. Dovevo tentare il tutto per tutto.

«Tu sei sempre molto ottimista, Tessa», borbottai sarcastica, facendo sospirare la ragazza dietro di me, «Perché cerchi sempre di trovare la catastrofe quando tutto va bene? Suvvia!».

«Perché niente va mai bene - insomma, io sono l'esempio lampante! Quando andava tutto bene con Brian, ecco che lui mi tradisce con quel viscido di Luke. Quando va tutto bene con Abel lui quasi ci rimette le penne! È normale che sia un po' scettica, no?», spiegò eloquente, ormai senza neanche più scomporsi o accigliarsi alla menzione dei suoi unici due ex fidanzati. Non era di certo il segno che fosse guarita dalle ferite, no, voleva soltanto dire che aveva seppellito tutto come suo solito.

Mi sedetti di fronte a lei e le accarezzai una guancia. «Tessa, abbiamo fatto questo discorso mille volte. Certo, è normale che tu sia un po' scettica, ma non devi passare tutta la tua vita a rimuginare per colpa di qualcosa che è andato male. Non è colpa tua se hai trovato gli unici coglioni esistenti al mondo!», le dissi rassicurante, afferrandole le mani, «La vita tornerà a sorridere anche a te, io ci credo fermamente».

Tessa sospirò. «Beh, almeno tu ci credi. Quindi, sei pronta? Devo accompagnarti io e dovrei andare da mia madre in negozio a dare una mano, quindi devo fare presto».

Alzai un sopracciglio. «E Brendon? Mi aveva detto che mi avrebbe accompagnata lui», chiesi dubbiosa, ottenendo soltanto un cenno negativo della testa.

Tessa mi passò il suo cellulare. «Mi ha mandato un messaggio in cui ci dava buca, senza spiegarmi il perché - secondo me ci nasconde qualcosa», borbottò corrucciata, «È fin troppo strano».

«Già... Ma possiamo pensarci più tardi? Adesso devo pensare a rendermi sexy per Callie», dissi, facendo sbuffare Tessa.

«Conoscendoti arriverò in negozio da mia madre tra un anno».


***


«Signorina Clifford, entri pure», mi esortò Yolanda Hadid, la direttrice del centro, vedendomi esitante sulla soglia del suo ufficio.

Io entrai, chiudendomi la porta alle spalle e sedendomi sulla sedia di fronte a lei, «Sono contenta che lei sia venuta a parlare con me, prima di mettersi al lavoro».

Annuii. «Ho pensato che fosse la cosa giusta da fare».

Yolanda mi sorrise affabile. «Infatti, è stata la cosa giusta da fare. Devo spiegarle un po' di cose, prima che lei cominci».

Slut + Sluttier || 5sosWhere stories live. Discover now