11. Just a Bird

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Claire

La vita sembrava sorridermi. Era bastato un solo contatto tra me e Callie, un abbraccio quasi banale che tuttavia aveva fatto fermare la terra per qualche secondo, per cambiare totalmente la situazione. Stranamente, in modo inaspettato, in un modo che a dirla tutta mi spaventava. L'avevo soltanto abbracciata, non contribuiva alla buona riuscita del mio piano - almeno non completamente - eppure mi sentivo come se avessi vinto alla lotteria.

Ovviamente non ne avevo parlato con nessuno; avevo finto un malore nel weekend per evitare di uscire con Tessa e Brendon, arrivando persino a sopportare Michael e quel deficiente del suo toyboy che avevano deciso di darsi alla pazza gioia, visto che avevano la casa apparentemente libera - i miei erano dai nonni per il weekend ed io mi ero confinata nella mia stanza, con la mia scorta di cibo spazzatura e Game of Thrones a tenermi compagnia, nonostante il bordello lo avessi praticamente in casa grazie a quel traditore del mio fratello maggiore e al suo casto e pudico ragazzo.

Avevo avuto il sospetto che Luke sapesse qualcosa di venerdì e che si fosse messo a strillare come un maiale in procinto di essere sgozzato per farmi un dispetto per tutto il weekend, ma il lunedì seguente si comportò come se l'unica cosa degna di nota successa ultimamente fosse la lingua di mio fratello nel suo culo, quindi probabilmente neanche Callie aveva raccontato la cosa a qualcuno. E in effetti, era giusto così: ci eravamo soltanto abbracciate, e nonostante a me sembrasse la fine del mondo non era proprio il caso di farne una questione di stato, ecco.

Ed era proprio il motivo per cui avevo evitato Tessa e Brendon per tutta la mattina prima dell'ora di pranzo, proprio perché sapevo che avrebbero ingigantito la cosa e non mi andava di fare polemiche. Ma a pranzo mi resi conto che non potevo scappare più da loro: oltre il tavolo di Gigi, opzione che avrei scartato a prescindere - avevo paura di lei e del suo volere di più da me di una semplice scopata, davvero - non avevo proprio nessun posto dove andare a sedermi. Beh, essere un lupo solitario non aiutava affatto, in casi come questo.

Così, con la coda fra le gambe, mi diressi al solito tavolo dove ci sedevamo; Tessa era impegnata a fare i compiti di tedesco che sicuramente la sera prima aveva evitato e Brendon piluccava un muffin ai mirtilli di Starbucks che si era portato dietro come sostituto del pranzo immangiabile della mensa. Insomma, facevano le solite cose. Mi sedetti convinta di passare inosservata, facendo alzare la testa ad entrambi nello stesso momento. E beh, avrei dovuto aspettarmelo.

«Hai capito che evitandoci per tutta la tua vita non risolverai niente?», mi chiese Tessa, guardandomi con un sopracciglio alzato, «Aumenti soltanto la nostra curiosità così, lo sai».

Sospirai. «Non risolverò niente e, soprattutto, siete i miei unici amici», borbottai, facendo sospirare intenerito Brendon.

«Che cosa triste eppure così dolce da dire! Dimentica tutto l'odio che ho provato per te nel weekend, ora ti voglio spupazzare per tutta la vita».

«Brendon, guarda che la cosa vale anche per noi due. Siamo tre asociali», borbottò Tessa, facendo voltare Brendon verso di lei. Approfittai della sua distrazione per rubargli il muffin da sotto il naso - il purè di avocado e l'hamburger che avevo nel mio piatto avevano un aspetto davvero terribile.

«Beh, tu potresti benissimo andare a sederti al club delle vedove di Abel il tossico o al tavolo con Ashton. Sono sicuro che la tua patata gli piacerebbe di più di quelle che ha nel piatto!», sbottò Brendon, sarcastico, attirando la mia attenzione. Beh, avevo dimenticato di aver incontrato Tessa, venerdì, quello poteva essere un ottimo argomento di distrazione dai miei problemi.

«A proposito. Cos'è successo tra di voi venerdì?», chiesi, sorridendo maliziosa, «Non te l'ho chiesto. E devi ancora dirmi perché piangevi».

Slut + Sluttier || 5sosUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum