22. Frenemies for life

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Claire


«No. Non esiste».

«Andiamo, Claire! Fa appello alla tua bontà d'animo, ci tengo molto».

Scoppiai a ridere. «Okay, uno: bontà d'animo e Claire Clifford non vanno nella stessa frase. Due: supportare una tale perversione è completamente fuori dai miei principi morali. Tre: ricordi che siamo nemici giurati da una vita o devo tenertelo a mente prendendoti a calci in quel culo flaccido che ti ritrovi?».

Luke alzò gli occhi al cielo e si alzò da terra – sì, si era inginocchiato sul pavimento per implorarmi di fare una cosa indecente, nella speranza che, vedendolo prostrato ai miei piedi umile e penitente (cose che sapevo non appartenessero affatto a Luke Hemmings, che al massimo si inginocchiava per succhiarlo a mio fratello), accettassi la sua proposta. Ma per chi mi aveva presa? L'avevo aiutato una sola volta nella mia vita, mica avevo sepolto l'ascia di guerra per sempre! Era pazzo se pensava che avrei accettato.

«Claire, sono dieci anni che io e te non siamo più propriamente nemici giurati. Ti sto chiedendo una cosa importante, a cui sia io che Michael teniamo molto, visto che ci siamo avvicinati anche grazie a te. Quindi, vorresti considerare l'essere la damigella d'onore al mio matrimonio come una cosa seria, e non come una cazzata da rifiutare in nome di un'inimicizia che non esiste più?», sbottò, suonando più serio di quanto non l'avessi sentito in vita mia – e ormai conoscevo bene i suoi stati d'animo, visto che erano dieci anni che passavo la mia vita praticamente con lui.

Sembra assurdo da dire, persino da pensare, eppure io e Luke eravamo diventati, nell'ultimo decennio della mia vita, praticamente conviventi. Dal momento in cui aveva fatto pace con mio fratello i due avevano fatto coppia fissa, sotto lo sguardo critico e affranto dei miei genitori che, ahimè, avevano dovuto accettare Luke ed accoglierlo nella nostra famiglia così come avevano fatto con Callie – anche se sapevo che la mamma, in cuor suo, sperava ancora che le nostre fossero semplicemente fasi, nonostante io ormai convivessi con Callie da un bel po' e Michael e Luke fossero addirittura in procinto di sposarsi.

L'idea di un matrimonio tra i due, dovevo ammetterlo, non era proprio allettante. Nonostante la nostra tregua estesa – che durava, ormai, da ben dieci anni – in cuor mio non avevo ancora smesso di odiare Luke, e infatti non perdevo mai l'occasione di ricordarglielo insultandolo o facendogli scherzi anche un po' cattivi (che molto spesso mi portavano a litigare con Callie che mi teneva il muso finché non chiedevo scusa a Luke). Il mio odio per Luke non era una cosa che si sarebbe volatilizzata facilmente, in pratica, neanche dopo dieci anni di convivenza forzata e neanche alla prospettiva del suo matrimonio con mio fratello, nonostante fossi genuinamente contenta per loro. Ero felice che Michael avesse trovato il suo posto nel mondo, la sua anima gemella; da quando stava con Luke era molto più felice e in pace con sé stesso e non c'era odio da parte mia che avrebbe potuto cambiare le cose.

Però restava il fatto che io non potessi, per nessun motivo al mondo, fare da damigella d'onore al suo matrimonio. Un conto era non essere più nemici, un altro era fare la damigella d'onore! Avrei tradito la vecchia me, cosa che avevo già fatto ampiamente quando mi ero innamorata di Callie. La me quindicenne direbbe che sono impazzita completamente – e io probabilmente risponderei dicendo che non sa cosa si perde, perché una relazione con Callie vale più di mille scappatelle con ragazze a caso di cui non mi importava affatto. Questi dieci anni insieme mi avevano aiutata a rendermi conto di quanto importante fosse avere una persona speciale accanto, quanto i momenti condivisi con questa persona, anche quelli più piccoli, valessero oro. Callie era la mia persona, quella che più di un partner era una compagna per la vita.

«Ti prego, Claire, dimmi che ci stai pensando», borbottò Luke, distogliendomi dai miei pensieri.

Sospirai. «Mi stai chiedendo tanto, Luke. Magari, potresti darmi un incentivo... e io potrei decidere, sulla base di questi, se accettare o meno», dissi infine, sorridendo malefica. Beh, se proprio dovevo farlo tanto valeva essere premiata, no?

Slut + Sluttier || 5sosWhere stories live. Discover now