Capitolo 9

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Le mie gambe ci impiegano qualche secondo a dare retta a ciò che dice il mio cervello, ma quei pochi secondi mi sono bastati per vedere due zombie che escono dal piccolo boschetto da cui eravamo usciti da poco.

Dio solo sa quanti ce ne potrebbero essere in giro.

Mi sento strattonare il braccio e con uno scatto fulmineo volto il viso e trovo Calum davanti a me che mi dice di muovermi, mentre corre e cerca di trascinarmi con sé.

Lo ascolto e lo seguo, più veloce che posso, cercando di raggiungere Blaine ed Elyse, ormai davanti a noi di alcuni metri.

Lancio uno sguardo dietro di me: da che erano due sono aumentati a dieci e vedo le ombre di altri avvicinarsi sempre di più.

È di nuovo una questione di metri: pochi metri che ci separano dalla morte, pochi metri che potrebbero salvarci, se siamo abbastanza veloci, o che potrebbero ucciderci.

Sento l'adrenalina che scorre nelle vene, sento quel senso di sopravvivenza che mi permette di continuare a correre, sento i tonfi dei miei piedi che battono veloci sull'asfalto ripercuotere nei muscoli delle mie gambe.

Sento i polmoni pesanti, l'aria che entra a fatica dalla mia bocca aperta.

Questi sono tutti i segni che mi permettono di dire che sono ancora viva.

Perché mai ho voluto insistere sul voler spostare quella dannata macchina! Lo sapevo che non sarebbe servito a niente, ma ho continuato imperterrita sulla mia strada.

Calum inciampa tutto d'un tratto e manca poco che gli finisca addosso.

«Avanti, forza!» gli urlo in faccia con tutto il fiato rimasto.

Lo prendo per un braccio e lo tiro su a fatica.

I mostri si avvicinano sempre di più.

La mia mano si muove d'istinto verso la pistola dietro alla mia schiena, ma lui, vedendo il mio gesto, la scansa velocemente.

«Sarebbe un suicidio.»

Mi prende per il polso e ricomincia a correre ancora più veloce di quanto stesse facendo prima.

Ci avviciniamo sempre di più a Blaine ed Elyse.

Ad un tratto, Elyse lancia un urlo e poco dopo vedo Blaine venir preso alla sprovvista da uno dei vaganti sbucato fuori dal nulla.

«Cazzo» impreca Calum e aumenta la sua velocità per raggiungere i suoi compagni, sorprendendomi.

Prende la pistola e spara in testa al vagante, liberando Blaine dalla morsa in cui lo stava tenendo.

Sento di nuovo un urlo: è stata di nuovo Elyse. È a terra, sopra di lei un altro zombie. Gli tiro un calcio e trapasso il suo cervello con il mio coltello.

Offro la mano ad Elyse per alzarsi.

«Siamo pari.»

Abbiamo solo un minuto per riprendere il fiato, ma subito ci ricordiamo cosa c'è dietro di noi.

Corriamo, fino a quando riconosco delle mura familiari che mi fanno fare un sospiro di sollievo.

***

«Potevamo morire tutti quanti, ti rendi conto della cosa o no?!»

Ho lo sguardo basso. So di avere sbagliato, so di aver messo in pericolo la vita di tutti quanti.

Una volta arrivati alla palestra Elyse mi aveva preso per la maglietta e sbattuta contro il muro, urlandomi contro con tutta la voce che avesse in corpo.

Alive - Prova a sopravvivereWhere stories live. Discover now