Capitolo 32

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KAYLA

Mi viene da alzare gli occhi al cielo, tante sono le volte che mi sono trovata in questa situazione negli ultimi sei mesi, però la mia mente è concentrata sulla canna dell'arma premuta contro la mia schiena, che mi spinge a dirigermi nello spazio centrale dell'aereo.

Nuha è magicamente sparita, così come le poche cose mie e di Calum e mi viene solo da pensare a come la sua molto convincente storia della "Dottoressa Nuha: pronta a salvare il mondo!" ci abbia incastrato bellamente.

Avrei dovuto pensarci. Avrei dovuto prevederlo. Del resto, cadere nel bel mezzo del nulla con decine e decine di Morti pronti a farti fuori non è una delle più belle prospettive, quindi, perchè non derubare i curiosi che vengono ad indagare?

Eppure è stata così convincente.

Forse non è nemmeno una dottoressa. Forse è solo arrivata qui prima di noi, magari ha trovato zero sopravvissuti all'impatto, si è appropriata dello spazio e ha messo in scena il tutto.

Io e Calum ci scambiamo un'occhiata veloce, prima che l'assalitrice - perchè ha una voce femminile, acuta ed autoritaria - lo colpisca in mezzo alle spalle, facendolo incespicare nei suoi stessi passi. «Non voltarti.»

«Scusa, stavo solo cercando di dare un'occhiata al tuo bel faccino» la schernisce lui. Gioca con il fuoco, ma mi tocca nascondere un sorriso alla sua battuta.

Non so come faccia a mantenere i nervi così saldi adesso; forse è solo il suo modo di reagire alla paura.

Schiaccia l'occhiolino dalla mia parte, prima di venire colpito di nuovo nello stesso punto, questa volta con il calcio di quello che mi sembra un fucile d'assalto. Calum questa volta cade, atterrando sui palmi delle sue mani con un tonfo.

Se solo fossimo più vicini ai Morti conficcati negli spuntoni, potrei riuscire a sbilanciarla e farla cadere, dandole un colpo con la spalla, ma siamo praticamente alla fine dell'aereo e sono bloccata, oltre che sotto tiro di un fucile che con un colpo potrebbe mettermi k.o. definitivamente.

Non ho alternative se non quella di seguire i suoi ordini e inginocchiarmi con la faccia rivolta verso il fondo.

«Ci attacchi e poi non ti vuoi far nemmeno vedere in faccia? Suona molto da codardi, per quanto mi riguarda.» Piego il collo di lato, lasciando uscire le parole quasi inconsciamente. Mi preparo a ricevere un colpo in mezzo alle scapole.

«Allora, cosa volete da mang- Riley?» Le nostre teste scattano a destra, dove Nuha esce dal bagno improvvisamente, facendomi trasalire per la sorpresa e allo stesso tempo facendomi salire i brividi fino al collo per il nome che ha pronunciato.

«Nuha! Oh, mio Dio, sei ancora viva!» L'assalitrice lascia cadere l'arma dalle sue mani, provocando un rumore sordo che fa lamentare i Morti dietro di noi.

Non perdo tempo e lo lascio scivolare sul pavimento fino a farlo arrivare a Calum al mio fianco, il quale lo afferra, puntandolo sulle due donne che ora si stanno abbracciando. «Regola numero uno di un sequestro: mai lasciare andare la propria arma.»

«No, vi prego, posso spiegarvi» ribatte veloce la donna stessa, voltandosi con le mani davanti a sè.

È alta poco più di Nuha, i capelli biondi sono sporchi di sangue della ferita che deve avere sulla testa, visto che gran parte della guancia destra è imbrattata dal sangue secco cristallizzato in minuscole spaccature sulla sua pelle chiara.

«Calum, ti prego abbassa l'arma. Lei è con me-»

«Dove hai messo i nostri zaini?» chiedo con prepotenza, alzandomi e affiancandomi al ragazzo, osservandola con uno sguardo di fuoco. Le mani mi si stringono a pugno per la tensione.

Alive - Prova a sopravvivereWhere stories live. Discover now