(32) angel

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Jimin si era addormentato cullato dalle carezze del maggiore, con qualche lacrima intrappolata dalle ciglia.

Suga lo prese di peso e lo riportò nell'appartamento, posandolo sul letto della stanza che condivideva con Gunhee.

Lo coprì con le coperte e, senza rendersene conto, toccò la spalla su cui il ragazzo era caduto, provocando un verso di dolore in quest'ultimo, che, fortunatamente non si svegliò.

Accarezzò quei capelli arancioni, spostandoglieli dagli occhi, e rimase per qualche attimo a guardare quel volto da bambino.

Yoongi teneva a quel ragazzino, doveva ammetterlo. Aveva capito immediatamente che lui era quel talento che cercava ed era pronto a fare di tutto pur di portarlo dove meritava. E per proteggerlo da tutte quelle dicerie.

Avrebbe protetto anche tutti gli altri ragazzi, se fossero stati nei panni di quell'angelo dai capelli arancioni.

"Angelo?", si chiese in un sussurro, realizzando ciò che aveva appena pensato.

"Non essere sciocco Yoongi, non puoi iniziare a pensare certe cose si un ragazzo della tua squadra", si disse, sempre mantenendo la voce ad un tono basso, alzandosi dal letto ed uscendo dalla stanza.

Yoongi non sapeva, però, che Jimin si era appena svegliato.

💋No matter what /YoonMin/Where stories live. Discover now