2

673 35 2
                                    

yoongi's POV

appena arrivato a casa mi buttai sul divano. sentii il mio telefono vibrare, lo presi in mano per vedere chi mi avesse scritto, era uno della banda, il più stretto a me: taehyung. lui mi conosce da quando eravamo piccoli, siamo quasi fratelli e a lui ho sempre detto anche dei miei genitori, persino di jimin. è davvero speciale per me, non mi sono mai aperto a nessuno se non con lui.

taehyung
yoongi dove cristo sei finito, non ti ho visto per tutto il giorno..

yoongi
oggi al pub, verso l'una, ho visto jimin e si è seduto vicino a me.

taehyung
uh, wow. lo hai salutato?

yoongi
no, ma ti pare!?

taehyung
coglione, hai mai visto come ti guarda?
comunque scendi, ti aspetto al pub

yoongi
no stasera non vengo
voglio rimanere da solo, ciao

taehyung
mh, okay, a domani yoongi

quella sera decisi di non andare al pub. rimasi nel mio appartamento a sprofondare nei miei pensieri e a sfogarmi con la musica.
da piccolo appena tornavo a casa i miei mi menavano io scappavo giù in cantina (dove vivevo), mi sedevo sullo sgabello e suonavo. suonavo fino a non sentirmi più le dita, a volte sanguinavano le nocche, dato che le mie mani sono spesso secche, ma non sentivo dolore, anzi, la musica era l'unica cosa a tenermi in vita a far andare via il male.
era da molto che non mi rinchiudevo nel mio appartamento per sfogarmi... così iniziai a suonare.

jimin's POV

la mia mano stava ancora stringendo il mio maglione e più mi guardavo più mi piacevo.
"forse sono nato per essere così... " pensai.
da quella sera sarei cambiato.
"meglio che mi riposi" dissi tra me e me.
mi cambiai, mi misi sotto le coperte ma non riuscii a chiudere occhio. continuavo a rigirarmi nel letto. un solo pensiero fisso: min yoongi.
scossi la testa come per mandarlo via dalla mia mente, ma nulla da fare. così decisi di andare a fare un giro per la città, magari sgranchirmi un po' le gambe in quel momento sarebbe stata la cosa migliore.
con silenzio mi misi scarpe e la giacca, e con attenzione uscii poiché mia madre dormiva ancora.

fuori faceva freddo e c'era una brezza leggera che spostava i miei capelli, ma avevo bisogno di camminare, togliere dalla mente quel ragazzo. indossavo una canottiera nera, dei bermuda dello stesso colore e la giacca di jeans.
iniziai a correre per i marciapiedi di Seoul senza una meta precisa fino a quando una melodia mi fece fermare. era una melodia triste e arrabbiata. il rumore era di un pianoforte e il suono che emetteva mi ricordava il lato brutto di me. mi feci trasportare dalla musica ballando e giunsi ad un appartamento abbastanza trasandato, uno che non avevo mai notato..o forse sì.

"min yoongi" lessi sulla targa dorata del campanello dell'entrata.
di colpo riniziai a sentire il freddo di quella serata. non so che mi prese ma ritornai subito a casa. e non per andare a dormire, per cambiarmi.

mi misi su dei pantaloni di pelle attillati e a vita alta, una maglietta bianca dentro e sopra sempre la mia giacca di jeans. "sei sicuro di quello che stai facendo?" mi dissi, per poi dirigermi verso lo specchio di camera mia. ero stupito, non mi ero mai visto così, e mi piacevo.

quella sera la parte "brutta" aveva preso il controllo su di me, era troppo forte ormai.
corsi verso la casa di yoongi, mi fermai davanti all'entrata. tirai un sospiro di sollievo dato il fatto che si sentisse ancora la musica, ma era più tranquilla ora, quasi dolce.

yoongi's POV

ogni volta che provavo a suonare qualcosa veniva fuori una melodia triste o arrabbiata, come lo era quella sera.
poi un pensiero: park jimin. senza nemmeno accorgermene la tragica melodia divenne dolce, io mi persi nel suono, occhi chiusi, la mia testa seguiva il movimento delle mie mani fino a quando venni interrotto dal suono del campanello.
"chi diavolo è a quest'ora?! è quasi l'una" mi dissi. all'inizio me ne fregai, non ho mai lasciato entrare nessuno nel mio appartamento, quando il suono si ripeté una seconda volta, andai innervosito ad aprire la porta.

«che cazzo vu...» subito rimasi senza parole.
jimin era davanti alla mia porta.
"aspetta, ma siamo sicuri sia proprio jimin? sbaglio o lui è il ragazzo modello che veste solo maglioni oversize?" pensai immediatamente.
lo osservai da cima a fondo. "cavolo...quei pantaloni..."

«jimin? park, jimin?»

«mhmh.» rispose.

presi il controllo della mia mente. poi subito tornai in me stesso, fortunatamente.

schiarii la voce.
«che cazzo vuoi, è quasi l'una.»

«lo so.. è che ho sentito suonare e mi sono domandato chi stesse suonando così bene.»

sentii le mie guance riscaldarsi, nessuno mi aveva mai detto che gli piaceva il mio modo di suonare. fortunatamente non c'era molta luce e non si notò il rossore delle mie guance.

«dove sono finiti i tuoi maglioni enormi?» dissi in tono arrogante, solo per mantenere la mia figura, ma lui non sembrava infastidito. anzi, mi sorrise.

jimin's POV

mi chiese dei miei maglioni con modo arrogante. io sorrisi.

«hai mai sentito del mio lato brutto?»
lui annuì in risposta.

«ecco, tu lo hai liberato...» sussurrai avvicinandomi al suo viso.

«interessante...» mi disse con una voce davvero profonda, la quale mi fece rabbrividire. lui rise alla mia reazione, facendomi arrossire.

«aw il mio baby boy sta arrossendo?» yoongi continuò. il mio cuore smise di battere. ancora un volta sentì quel nome da parte del ragazzo di cui ero innamorato perso. brividi mi percorsero lungo la schiena ancora una volta, il mio corpo era come ghiacciato.

"jimin cosa stai facendo?" una parte sana di me riuscì a ragionare ancora e io portai le mani verso il viso per nascondere l'imbarazzo è mi girai come per andare via.

come feci un passo per andarmene le sue mani grandi mi afferrarono il polso, mi girai vedendo che a yoongi era comparso un ghigno.
«cosa c'è, non ti piace essere chiamato baby boy?» disse in tono quasi scherzoso.

«n-no...v-voglio dire...è che io...» venni interrotto. non dalle parole di yoongi ma dalle sue labbra. non avevo mai provato un'emozione simile. il lato sano di me era completamente andato.

«mh.. ho sempre desiderato farlo sai?»
la sua voce mi faceva impazzire.
«io..io devo andare.. ah comunque suoni davvero bene, mi piace.» appena dissi quel commento lo vidi arrossire.
«aw il mio daddy sta arrossendo» e poi me ne andai, lasciandolo così, sulla porta.

arrivato a casa pensai solo a togliermi i vestiti, farmi una doccia e dormire.

entrato in doccia pensai:
"e se il nuovo jimin dovesse prendere il controllo? forse è addirittura la mia parte buona a deciderlo."
"cosa pensavi di fare quando lo hai chiamato daddy?"

l'acqua calda iniziò a scorrere sul mio corpo, facendo scivolare via tutti i pensieri. uscì dalla calda doccia, misi un asciugamano sulla mia vita e mi sdraiato sul letto. guardai l'ora, 1:47.
senza accorgermene mi addormentai in quello stato.

good or bad?  \\pjm×myg\\Where stories live. Discover now