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hoseok's POV

non potevo crederci. la persona di cui mi fidavo di più nel mondo mi ha lasciato così.

passai la notte in bianco, non riuscì a chiudere occhio, non capivo perché si fosse comportato così.
ho sempre provato a proteggerlo.. vederlo andar via così faceva male.
forse non avrei dovuto trattarlo così, avevo il sospetto comunque fosse gay, e su quello non avevo nulla in contrario, ma non pensavo di fosse innamorato di yoongi, ovvero un assassino psicopatico.
in questo ultimo periodo che io sappia non ha più ucciso nessuno, o almeno, nessuno è stato trovato morto: si dice abbia compiuto sulla settantina di omicidi, per quanto la polizia sa..
forse facevo ancora in tempo ad andare a scusarmi a casa di jimin.

mi infilai una felpa grigia e un paio di scarpe ormai rovinate e presi la strada verso la casa di jimin.
suonai, ma nessuno aprì e fu li che ripensai al fatto che probabilmente avesse passato la notte da yoongi. e non potei fare a meno che arrabbiarmi ancora.

yoongi's POV

le luci erano soffuse, quasi non si vedeva nulla.
attorno a me gli oggetti sono molto grandi, o forse sono io ad essere piccolo.
sento delle voci, una profonda e cupa, l'altra di una donna. l'uomo rideva, ma la donna no, lei piangeva e urlava.
subito dopo sentivo dei passi avvicinarsi sempre di più alla porta della stanza dove mi ritrovavo.
un forse rumore, probabilmente provocato da un calcio, rivelò il volto dell'uomo che fino a poco tempo fa sentivo ridere meschinamente.
«ciao cucciolo» disse l'uomo, notai che nella sua mano destra fosse presente una bottiglia di un alcolico. io non potevo parlare ne tanto meno muovermi, infatti ero legato alla sponda del letto e avevo dello scotch sulla bocca.
«vieni qua voglio...voglio giocare
ah vero, sei così rincoglionito che ho dovuto immobilizzarti»
avrei voluto urlare. era mio padre.
«tua madre... uhm tua madre l'ho accoltellata. non stava più zitta» disse alzando le spalle, come se fosse un'azione normale.
ad un certo punto mentre mio padre era ancora sull'uscio della porta sento una mano al collo posarsi dolcemente e una voce altrettanto dolce chiamare il mio nome.
aprì gli occhi, pieni di lacrime bloccate ancora negli occhi, e vidi jimin scuotermi la spalla con l'altra mano sul mio collo.
«y-yoongi che è successo?» mi disse, anche lui piangeva.
mi alzai in posizione seduta, come lo era lui e lo abbracciai mentre iniziai a singhiozzare.
passò la sua mano sinistra tra i miei capelli e strinse il braccio dietro il mio collo, e mi fece sentire al sicuro, a casa.
«i-io...ho s-sognato mio padre. era più u-un flashback che un s-sogno, anzi un i-incubo.» iniziai a piangere.

jimin's POV

mi accorsi delle sue lacrime quando si appoggiò alla mia spalla ed il tessuto della mia maglietta iniziò a bagnarsi, di conseguenza strinsi ancora di più, assicurandomi di non fargli male, la presa dietro il suo collo.

«tranquillo, ora lui non c'è più
ci sono io.»

«j-jimin.. ti prego, giurami che non mi lascerai mai. io ho bisogno di te

«yoongi. mai e poi mai ti lascerò. giuro.» la mia voce si era calmata, pur avendo ancora le lacrime agli occhi.

«ah jiminie, ti amo.»

«anche i-»

«no jimin. mi sono accorto ora di essermi innamorato» mi disse interrompendo l'abbraccio.
poi riprese guardandomi dritto negli occhi. il suo sguardo era molto intenso, sembrava potesse vedere attraverso la mia anima ma allo stesso tempo vedevo ancora quel dolore che fece scendere ancora lacrime dall'angolo dei miei occhi solo posandoci lo sguardo.
«sai, mi sono sempre domandato: "come si può dire alla persona che si ama i proprio sentimenti?"
oggi so darmi una risposta.
quando guardi chi ami non riesci a trattenerti, da quanto il sentimento ti straripa dal cuore.»

«min yoongi. ti amo.»

ero l'unica caso che riusciva ad uscire dalla mia bocca.
così tanto in così poco.
voglio dire, io l'ho amato per ciò che sembrò un'eternità..
lo abbracciai ancora e lui mi allontanò subito. lo guardai con faccia perplessa.
si staccò solo per baciarmi. un bacio pieno di amore, passione.

il suono improvviso del campanello di casa mi fece trasalire.

«ah chi cazzo scassa i coglioni la mattina»

non potei fare a meno che ridere dalla "finezza" di yoongi.

«vado a vedere io, tranquillo.» gli dissi per poi andare a rispondere alla porta.
mi alzai dal letto, mi infilai i pantaloni e andai verso l'uscita sentendo un "jimin quei pantaloni sono la mia morte" quasi urlato da parte di yoongi. risi pensando alla situazione. ero davvero felice, tutto era come un sogno. forse un incubo da quando aprì la porta.
davanti a me c'era un caro amico. incazzato.

«hoseok cosa vuoi ancora?»

«COSA TI È PRESO, ORA SEI DIVENTATO UNA SPECIE DI PUTTANA?»

«cosa hai detto?»

«si, sei una p-»

«eh già, la mia puttana.» intervenne yoongi abbracciandomi da dietro.

«jimin. mi fai schifo. wow non pensavo di poter mai dire una cose del genere.»

evidentemente senza ripensarci yoongi mi mollò e andò verso hoseok, gli afferrò il colletto della maglietta e gli sussurrò all'orecchio:
«stai. lontano. da. jimin. chiaro?»

«cosa vuoi fare, uccidermi?» disse in tono di sfida hoseok.
fu lì che yoongi non riuscì più a trattenersi e tirò un pugno con la destra all'altro.

«YOONGI COSA FAI?!» esclamai.

«ti proteggo. e si, ero geloso.»

«figlio di tr..» disse sottovoce hoseok, ma il maggiore purtroppo lo sentì ugualmente.

«hoseok. vattene ora.»

«no jimin, fino a quando tu non ritornerai sano di mente non me ne andrò.»

«OKAY MI SONO ROTTO I COGLIONI. TE L'HO GIÀ DETTO, NON PUOI PRETENDERE DI SEGUIRMI PER SEMPRE. NON PUOI DIRMI CHE FARE. ORA VATTENE NON HO PIÙ INTENZIONE DI VEDERTI.»

«ma jimi-»

«JIMIN UNA BEATA MINCHIA. VATTENE O TE NE PENTIRAI.» urlai.

entrambe erano scioccati. hoseok era impaurito quasi, yoongi era impressionato?
hoseok se ne andò senza dire nulla, con una mano portata in viso per massaggiare l'area colpita dalla mano di yoongi.

«jimin, scusa, non dovevo reagire così»

«va bene. tu mi piaci così.
io ti amo così come sei»

good or bad?  \\pjm×myg\\Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora