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(a/n: ci tenevo a ringraziare le persone che votano e commentano ai miei capitoli, io non mi aspettavo sinceramente tutte ste views, vi ringrazio davvero tanto.💋)

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third person POV

i due innamorati spesero il resto della serata in compagnia della banda e ad una certa ora tornarono a casa di yoongi, dal momento che la madre di jimin non avrebbe chiaramente più voluto vedere jimin, al contrario di come sperava lui stesso, che la chiamò durante il tragitto verso casa.

«m-mamma?» disse con una voce tremante, spaventato per la probabile negativa reazione della madre.

«ti ho detto che non voglio più sentirti.» ribatté freddamente la signora.

«ma mamma io-»

«no non mi interessa, tu non sei più mio figlio.»

«mamma, ti prego ragiona»

«non mi chiamare così, io non ti riconosco! mi fai schifo, non ho mai pensato di dirlo... ma park jimin, ora vorrei aver potuto abortire.» disse la donna quasi urlando.

i due erano appena arrivati a destinazione, e quando la madre disse quelle parole di ghiaccio al piccolo lui si sentì l'inverno scoppiare dentro.
appena sentì quelle parole cadde a terra, con lo sguardo perso; il biondo quasi platino corse verso il corpo esile e lo sollevò dal terreno.

«oh cazzo...jimin, tranquillo io ci sono.»

ma il ragazzo non dava segno di risposta, respirava ancora anche se con fatica.

«va tutto bene, non ti lascerò.»
continuava a ripetere yoongi mentre le lacrime gli rigavano il viso ed entrava nell'appartamento.
appena dentro posò jimin sul divano e si mise al suo fianco cercando di svegliarlo.

«jimin dimmi qualcosa, ti prego.» continuò e poi si appoggiò con l'orecchio al suo petto. il suo cuore batteva ancora, fortunatamente.
vederlo in quello stato feriva yoongi: lo faceva sentire inutile, lui non lo ha salvato ed ora era tra le sue braccia senza coscienza.
non sapeva neanche cosa fare, chiamare l'ambulanza? cercare di svegliarlo?

yoongi's POV

la mia mente era completamente buia.
cosa potevo fare? ero davvero inutile.

«jimin ti prego, dimmi qualcosa, so che ci sei, è stato uno choc per te e lo capisco, ma ti prego, parlami» dissi e notai che stesse ancora con lo sguardo perso e che stesse piangendo. mi accorsi di star piangendo pure io.

«jimin..» gli dissi e gli presi le mani baciandole.

«y-yoon...» disse finalmente con un filo di voce.
poi lentamente spostò lo sguardo verso di me. aveva l'inverno dentro.
«l-lei...h-ha detto c-che avrebbe voluto a-abortire...» disse sempre sottovoce.
io lo portai subito alle mie braccia.
«oh jimin, ci sei. io davvero n-non sapevo cosa fare, non ti dovevo lasciare nemmeno per scendere dalla macchina»

«yoongi non è colpa tua...» la sua voce mi faceva venir voglia di piangere ancora di più.
era rotta, non era più collegata al suo cuore.

«jimin io davvero, non essere così, so che voglia dire avere dei genitori che non ti vogliano, ma ora ti prego, fammi un favore» gli dissi staccando i nostri due corpi e asciugando le sue lacrime.

«c-cosa?»

«sorridimi.
so che in questo momento può essere una cosa difficile, ma il tuo sorriso è l'unica cosa che voglio vedere.
tu sei la luce dei miei occhi, se la mattina mi sveglio è per te. ti prego non lasciarmi. so che lo hai già promesso, però ti prego. dimentica quello che è successo. il passato è andato, io...io voglio un futuro con te.
io sono infatuato da te jimin, sei la mia droga: non posso stare senza di te.
quindi rimani con me. ti prometto che il resto del mondo non sarà nulla in confronto al nostro amore.»
dissi calmando il flusso delle lacrime scorrenti sul mio volto.
poi senza che potesse dire qualcosa lo baciai mentre lo tenevo stretto a me. poi rimasi con lui, fronte a fronte, in silenzio per qualche minuto.

«yoongi. io giuro che starò sempre insieme a te.»
e poi vidi la ragione della mia esistenza: jimin sorridere.
non riuscì a trattenermi dal baciare quella splendida curva del suo volto.

«ora sto bene...grazie a te. però sai, è stato un colpo duro sentire quelle parole. però mi ha fatto capire una cosa: non ha mai tenuto a me, o perlomeno non come fai tu.
yoongi grazie per essere diventato la ragione della mia esistenza.»

io lo guardai, probabilmente "con gli occhi a cuore" ma era una cosa spontanea. ora sorrideva ed il suo sorriso è ciò che mi rende felice, che completa la mia vita.

«mhh...questi giorni sono stati abbastanza tristi, che ne dici di renderli un po' più...speciali?» mi disse guardandomi direttamente negli occhi dopo una pausa di silenzio tra un altro abbraccio.

«jimin...devi riposarti, andiamo...» gli dissi per poi fargli segno di venirmi in braccio e lui si mise con il broncio a mo' di koala davanti a me.

jimin's POV

non mi trattenni dal baciargli il collo dopo che lui mi prese in braccio.

«è davvero carino il segno che ti ho lasciato oggi, vero?
sei mio,.. mio,.. mio.» dissi verso il suo collo tra altri baci.

«smettila di fare il teenager pieno di ormoni jimin» mi disse scherzando.

«senti, tu mi provochi sempre in quando siamo in giro, ed ora che abbiamo un po' di tempo soli ti lasci scappare l'opportunità?» gli dissi guardandolo in faccia.
lui rise.

eravamo arrivati in camera e lui mi posò delicatamente sul letto per poi venire pure lui affianco a me.

«dormi. sono quasi le due.» disse sempre ridacchiando.

«sarebbe meglio allora mi cambiassi» dissi per poi alzarmi ed andare verso l'armadio a prendere una maglietta qualsiasi di grande misura appartenente a yoongi.
iniziai a sfilarmi la maglietta e mi girai verso di lui per vedere quale sarebbe potuta essere la sua reazione.
stava guardando il telefono.
allora presi la maglia e la tirai su di lui.

«ah! che cazzo fai?!»

«il tuo sensualissimo ragazzo si sta spogliando davanti i tuoi occhi e tu che fai? guardi il telefono? tsk...»
lui si leccò le labbra, diede uno sguardo veloce al mio corpo superiore esposto e poi mi guardò ancora in volto.

«sono io l'incredibile eh...» mi disse portando lo sguardo nuovamente al telefono ridendo.

«certo, se appena mi giro tu mi sculacci...» dissi ancora guardandolo. sospirai.
poi proseguì sfilandomi i pantaloni attillati, sapevo che lui mi stesse guardando, allora mentre lo feci mi chinai, quasi pericolosamente si può dire.

«hoseok ha ragione. sei una puttana.» mi disse subito, e senza potessi fare "ba" si alzò e mi prese da dietro per i fianchi congiungendoli ai suoi.

«ho cercato di trattenermi piccolo, ma devo dire che se insisti sei capace di convincere daddy»
un sorrisetto si formò sulle mie labbra per aver finalmente ottenuto ciò che volevo.
poi lui iniziò a formare dei succhiotti sul mio collo.

«daddy?»

«mh?»

«hai intenzione ancora di punirmi?»

lui mi prese e mi girò, poi mi buttò sul letto.

«dipende da come ti comporterai ora.» disse in una voce incredibilmente roca e profonda.

«allora farò il bravo»


good or bad?  \\pjm×myg\\Where stories live. Discover now