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jimin's POV

cosa dovevo fare? seguire il mio cuore o la mia ragione?

fanculo la ragione.

diedi un occhiata veloce all'ora, erano le 22:39. mia madre era fuori con uno della sua età è sarebbe tornata verso le due di notte, ecco perché stava ritornando quella di prima...
stavo quasi per uscire, ma mi resi conto, per fortuna, di essere in pigiama. corsi verso camera mia. avevo notato come mi guardava con quei pantaloni, allora andai sul sicuro: pantaloni di pelle attillati, maglia larga nera, fascia di pelle e una specie di cardigan grigio. andai in bagno per sistemare un po' il trucco e corsi verso l'uscita.
il freddo scorreva su ogni centimetro della mia pelle, ma dopo qualche minuto mi riscaldati subito.
pensavo solo a lui. a cosa avrebbe voluto fare, se gli piacevo o se voleva uccidermi. ma non ero spaventato, incuriosito diciamo.
continuai a correre fino a quando un suono familiare mi interruppe.

«jiminie?» era hoseok.
«ji-jimin sei tu?»

«si, cosa vuoi»

«wo, non mi rispondere così, poi cosa ci fai vestito così a quest'ora?»

«onestamente sono affari miei»

«okay...stai avendo uno dei tuoi momenti... ma puoi dirmi dove stai andando?»

«no.»
mi afferrò il braccio
«park. jimin. dove. stai. andando. dimmelo o-»

«STO ANDANDO DA YOONGI. SI SONO GAY. SI MI PIACE MIN YOONGI, OVVERO IL RAGAZZO CHE PIÙ ODI AL MONDO.» dissi buttando fuori tutto il respiro che avevo nei polmoni.
lui mi guardò con quasi disgusto e lasciò la presa dal mio braccio.

«io...jimin mi hai deluso. non per il fatto di essere gay. ma per nascondere questo tipo di cose e soprattutto amare uno come min yoongi

«beh sai che c'è? non me ne frega un cazzo. tu non puoi negare le mie emozioni, non puoi dirmi che fare, non puoi sempre provare a proteggermi, non puoi sempre pensare che obbedisca.
sai cosa c'è d'altro? io l'ho già baciato. e forse sta sera mi sbatterà pure su un muro o sul suo letto. io lo amo.»

«come puoi far-»

«posso. non sono più sotto la tutela di nessuno. e soprattutto non sono mai stato sotto la tua di tutela. lasciami vivere la mia vita.»
con quelle ultime parole me ne andai. quella fu una delle prime volte che feci uscire le mie emozioni dalla mia bocca. mi fece sentire bene. mi faceva sentire me stesso.
corsi fino a vedere il palazzo dove abitava yoongi e suonai.

yoongi's POV

erano quasi le 23:15 e non vedevo alcuna traccia di jimin.
"forse è spaventato e non ha intenzione di vederti mai più. coglione, sei un coglio-"
i miei pensieri vennero interrotti dal rumore del campanello. convinto non fosse stato jimin rimasi sdraiato sul divano a pensare ancora.
"perché sei così scontroso? con jim-"
ancora sentì il suono del campanello.
mi alzai e aprì bruscamente la porta e subito dopo sentì la mia mascella cadere a terra.
davanti a me c'era una figura sottile ma muscolosa, quasi femminile. un piccolo bocconcino.

«jimin?»

«chi altrimenti?» mi rispose con un sorriso che non sapevo se descrivere dolce o maledettamente sexy.
ero ammaliato dal suo sguardo e il suo aspetto. non avevo mai voluto baciare così disperatamente un ragazzo. non sapevo perché quanto sarei riuscito a trattenermi.

«beh cosa dovevi dirmi?» continuò.

«umh, vieni dentro» dissi, lui passò per la porta davanti a me e inconsciamente mi morsi il labbro inferiore alla vista.

entrò in casa e io mi sedetti sul divano, facendogli intuire di fare la stessa cosa, e quindi così fece.

«allora. devi sapere una cosa. sei la seconda persona al mondo a saperla.
la mia è diciamo una "maschera". io non sono così, dentro.
quando ero piccolo i miei mi violentavano e io mi sfogavo attraverso la musica, ma non bastava. allora entrai in questo gruppo e iniziai ad uccidere persone, come fosse una passione. attualmente per me uccidere è arte.» alle mie ultime parole mi accorsi che rabbrividì, facendomi sorridere.

«...capisco, anche io ho un lato simile, ma non ho mai ucciso nessuno.»

«ecco quello di cui avrei voluto parlare stasera. so che non ci conosciamo ma...»

jimin's POV

la sua voce divenne improvvisamente cupa e roca, cosa che mi fece...eccitare.

dopo la sua ultima frase ci fissiamo intensamente negli occhi per qualche secondo. nei suoi occhi si vedeva dolore, ma allo stesso tempo qualcos'altro...amore?
non mi aspettavo si aprisse così tanto specialmente con me.
dopo lui iniziò ad avvicinarsi a me, prendendo tra il suo indice e il suo pollice il mio mento. e mi baciò.
mi sentivo in paradiso.
chiusi gli occhi automaticamente, come fece lui, e lasciai prendere il controllo alle mie emozioni per la seconda volta nella mia vita.
le mie mani scivolarono sul retro della sua nuca e le sue sui miei fianchi. le sue labbra iniziarono a muoversi, così fecero le mie.
le sue labbra erano calde, sentivo il suo respiro su di me e le mie mani tremare.
le nostre anime stavano ballando sulla melodia dei nostri battiti.
lui chiuse lo spazio tra di noi salendo sul mio corpo. potevo sentire il suo cuore che batteva a mille, come mille cavalli in corsa.
aprì gli occhi e vidi che pure lui lo fece e mi sorrise.
poi mi morse il labbro inferiore, come per chiedere permesso.
non passarono molti secondi a sentire il caldo muscolo nella mia bocca e le sue mani andare sulla mia vita.

«quello di cui volevo parlare... mi piace il tuo lato cattivo, anzi lo amo. come amo te.
ti amo park jimin.»
mi disse per poi riprendere a baciarmi.

«anche io ti amo yoongi»

«lo avevo abbastanza notato» mi disse sorridendo, cosa che mi fece arrossire.

ci baciammo per ancora qualche minuto, fino a quando lui passò dalle mie labbra al mio collo. lasciò vari morsi d'amore sul mio collo e le mie clavicole.

«e per la cosa del babyboy...» dissi.

«non ti piace essere chiamato così, babyboy?»

«no, lo adoro...daddy»
lo guardai con degli occhi "innocenti" e lui mi sorrise, non come le altre volte. era più perverso.

tutto era perfetto, fino al suono del mio telefono.

«chi è?» mi chiese subito

«ehm.. un attimo» dissi e mi alzai. o almeno ci provai, perché subito schiacciai sull'icona della cornetta verde lui mi spinse giù facendo cadere il telefono a terra. subito morse ancora una volta il mio collo mentre mi toccava. non potei far nulla che rilasciare rumori di piacere.

«così chiunque sia stato ora sa che sei mio»

mi disse raccogliendo il telefono da terra.

«chi è hoseok?»

senti il sangue gelare nelle vene. i sensi di colpa opprimersi al mio cuore.

good or bad?  \\pjm×myg\\Where stories live. Discover now