Cap.2 - Jack Atlas

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«Qualcosa non va mia signora? » lo sguardo preoccupato dell'uomo incontrò il mio, potevo chiaramente vedere i suoi occhi castani, così semplici quanto particolari, caratterizzati da dolci pagliuzze dorate che a prima vista non avevo notato,la sua mano mi sfiorò delicatamente il braccio, sentivo il suo respiro caldo accarezzare il mio viso, l'odore della sua colonia stuzzicava le mie narici quasi con insistenza, ciò poteva significare solo che era dannatamente vicino.

Merda.

Un brivido caldo percorse la mia schiena e feci un passo indietro quasi nascondendo il mio volto cinto da uno strano rossore dato da un imbarazzo che in vita mia, mai avevo provato.

«Non è nulla, solo un capogiro non si preoccupi.» Esibii un sorriso dolce di circostanza, solitamente usato per ingraziarmi i clienti più ricchi e facoltosi, non volevo preoccuparlo o peggio ,offenderlo col mio gesto.

«Jack! Eccoti!» una voce stridula si levò dal rumorio quotidiano del mercato e un ammasso di chiffon e stoffa si aggrappò al braccio del ragazzo, che sussultò come risvegliato da un incanto.

«Oh, Charlotte, mi spiace di averti lasciata sola a quella bancarella di cianfrusaglie ma dovevo discutere di alcune cose con il capitano Stenphord.» Sollevai un sopracciglio e studiai la giovane donna, l'avevo già vista molte volte, era Charlotte Clay, la figlia del sindaco.

Aveva lunghi capelli ramati raccolti in una complicata quanto inutile capigliatura, che all'apparenza sembrava vagamente un nido di rondine, era risaputo che la sua intelligenza era inversamente proporzionata alla taglia del suo strabordante seno; Era una giovane bella ma con la stessa intelligenza di una gallina.

Al contrario suo padre, il sindaco di Steigerwald, assiduo frequentatore del Giardino, era scaltro e furbo come una volpe e viscido come una serpe, molti segreti erano giunti alle mie orecchie tramite le mie prostitute, segreti in grado di far rabbrividire dal disgusto e il terrore anche me; Per non parlare dei suoi particolari gusti sessuali, avevo mentito sull'età di molte delle mie rose per soddisfarlo.

Jack si rivolse nuovamente a me e le sue labbra carnose si socchiusero in un sorriso dedicato solamente ai miei occhi.

«Poi sono stato distratto da questa dolce fanciulla.» Sentii uno strano fastidio nello stomaco al sentire quelle parole gentili.

Devo essermi ammalata.

«Ma io vi conosco! Vivete in quella grande casa dove vi prendete cura di quelle persone!» Charlotte mi sorrise guardandomi coi grandi occhi vacui.

«Siete una benefattrice per i più bisognosi?» Jack mi sorrise piacevolmente sorpreso e non mi servì girarmi per sentire le risate soffocate di Megan e Armin alle mie spalle.

«Qualcosa del genere...» sorrisi educatamente.

Il sesso a pagamento può essere considerato un aiuto per la comunità in effetti.

«Se posso permettermi Mio Signore, siete originario di Steigerwald ?» ero curiosa, bramavo informazioni su quell'uomo, chi fosse, cosa lo avesse spinto a trasferirsi in questo paese caratterizzato per essere chiamato la macchia nera dei cieli.
Non mi capacitavo del mio interesse così fuori luogo per ogni suo minimo particolare.

«No, la mia famiglia vive da generazioni nel distretto di Waterbury, della città di Hindenburg, conosco Charlotte da quando eravamo dei bambini, è come una sorella.» Non mi fu difficile notare l'enfasi con la quale sottolineò il legame di parentela fittizio che provava nei confronti della ragazza.

«Se non erro, è quella magnifica città situata su un dirigibile gigantesco, ho sentito dire che è impossibile segnarne la posizione sulle cartine perché sempre in movimento, è il terrore di ogni cartografo.»Risi dolcemente coprendomi le labbra tinte di rosso con una mano.
«Esattamente, mi sono trasferito per questioni lavorative».
Mentre parlava studiò incantato ogni mio movimento e mi morsi il labbro inferiore osservandolo, era interessato a me, glielo leggevo dentro e ciò non fece altro che stuzzicare ancor di più il mio interesse nei suoi confronti.
«Ora vogliate scusarmi ma ho degli impegni urgenti che mi aspettano, vi auguro una piacevole giornata.» Chinai appena il capo e mi dileguai tra la folla con i miei due Fiori affianco.
Sentivo lo sguardo di lui bruciarmi la schiena e mi girai appena per osservarlo e lo scoprii intento a mordere la stessa mela che pochi minuti prima aveva offerto alle mie labbra.

Il Giardino delle RoseWhere stories live. Discover now