Cap. 20 - Sangue Marcio

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«Quindi di cosa avete parlato?» le mani delicate di Alyson si muovevano veloci lungo la mia schiena, feci una smorfia e trattenni un grido al sentire il filo di sutura venire estratto dalle mie carni.
«Fanculo! Che cazzo di male!» imprecai in ogni lingua a me nota e digrignai con forza i denti, stringendo i pugni fino a render bianche le nocche. Ero sdraiata sul divanetto del mio studio e la fanciulla dai biondi capelli era intenta a medicarmi, inizialmente doveva solamente sostituire i bendaggi e applicare qualche dannato unguento, ma dato che voleva divenire dottore e desideravo aiutarla, avevo deciso di credere alla sua opinione di dover ormai rimuovere i punti. Lacrime solitarie sfuggirono dalle mie palpebre, ne saggiai il sapore salato, mentre altre caddero spinte dal mio fiato affannoso.
«Andrà tutto bene, la ferita si è già richiusa e togliendoli cicatrizzerà più in fretta evitando che rimanga umida. Distraiti intanto, parlare aiuterà.» Sentivo le sue dita sottili muoversi con leggiadria e delicatezza, mentre l'immonda puzza di un nuovo intruglio che aveva creato, impestava la stanza.

«Ci sta riuscendo a meraviglia la merda che mi stai spalmando addosso, Dio puzzerò per l'intero giorno.» Sbattei la fronte contro il morbido cuscino in seta che stringevo tra le braccia, in parte aiutava a placare l'odore e in parte desideravo affondarvi il volto per non svegliarmi mai più.
«Dio! Ha lo stesso odore delle latrine pubbliche.» Sospirai affranta al sentire la voce profonda del mercenario appena entrato nello studio e desiderai morire con maggior velocità.
«Smettetela tutti e due! Si tratta di Chebopodium Vulvaria, è una pianta con ottime proprietà antinfiammatorie... puzza solo un po'.»
«Puzza come la fica appassita di una vecchia. Ahia!» Mi tenni la testa appena colpita dal pugno di Alyson e mi girai per fulminarla con gli occhi.
«Linguaggio. Ti atteggi molto a donna di classe ma appena sei sola o con pochi fidati, la tua vena poetica si libera.» Borbottai parole senza senso all'udire il velato sarcasmo e affondai nuovamente il viso, preparandomi a raccontare cos'era successo in quei pochi minuti passati col padre di Jack.

Dalla mia posizione potevo ammirare Riou intento a lucidare un pugnale ricurvo, la lama riportava incise alcune parole in una lingua a me non conosciuta.
«Si tratta di Sahiri, la lingua degli zingari.» Arrossii per essere stata sorpresa ad osservalo con così poca discrezione.
«Perdonami, la mia curiosità ha preso il sopravvento, cosa vi è inciso? » Sorrisi con gentilezza all'uomo, la sua sola presenza riusciva a donarmi pace, i sentimenti che provavo per lui mi incuriosivano, certamente non sentivo la stessa passione selvaggia che mi spingeva come una calamita tra le braccia di Jack, era un diverso affetto quello che mi legava all'assassino, quasi fraterno, simile all'amore che provavo per alcuni Fiori del Giardino.
«Me lo donò mia sorella minore, non so se la traduzione è giusta, ma all'incirca dovrebbe essere: Ogni cosa muore o appassisce, tranne l'amore che ogni giorno puoi provare.» Si rigirò il pugnale tra le dita guardandolo con affetto, come se invece di un arma stesse tenendo stretta una persona a lui cara.
«Tua sorella è fortunata, si vede che le vuoi molto bene.» Lo vidi impallidire, mentre la tristezza gli inondò prepotentemente il volto, afferrò con forza il coltello dalla parte della lama e gocce cremisi sgorgarono con lentezza, per poi cadere a terra come pioggia rossa.
«Riou!» La voce preoccupata di Alyson mi trafisse i timpani come un uncino incandescente, si alzò in fretta in piedi per correre dall'uomo, non prima di avermi rifilato un' occhiata omicida e un pizzicotto sul fianco, sussultai tenendomi la zona arrossata e fissai la donna, non era del tutto colpa mia la reazione del ragazzo, dovevo aver involontariamente toccato un tasto dolente.
La ragazza si inginocchiò immediatamente accanto a lui, le sue mani corsero al suo volto livido e alla mascella contratta, gli occhi castani e lucidi del ragazzo si intrecciarono con le iridi azzurre della donna, che con voce dolce e calma sussurrò:
«Riou, lascia andare il pugnale, ti prego.» Depositò un casto bacio sulla mano lesa che lentamente si spalancò, lasciando cadere a terra l'arma. Tossicchiai il mio imbarazzo per la scena intima alla quale stavo assistendo, il sesso era qualcosa che potevo gestire, ma i sentimenti decisamente no. Mi alzai a mia volta rivestendomi velocemente, fortunatamente, invece dei miei soliti abiti complicati, indossavo una semplice camicia a balze e dei pantaloni in cuoio nero. Avvicinandomi alla strana coppia, non potei fare a meno di notare la chimica che aleggiava tra loro, appoggiai una mano alla spalla possente del ragazzo.
«Mi dispiace se le mie parole ti hanno ferito, non era mia intenzione.» I nostri sguardi si incontrarono e un sorriso triste gli distese le labbra.
«No, perdonatemi voi due, mi sono lasciato prendere dai ricordi. In ogni caso sì, le volevo e le voglio ancora un mondo di bene, purtroppo è morta due anni fa, alcuni uomini provenienti dalle isole fluttuanti sono scesi nei nostri villaggi e hanno iniziato a pretendere i nostri averi come fossero loro, hanno preso mia sorella e l'hanno violentata e uccisa davanti agli occhi di tutto il villaggio, come monito, per ricordare a tutti che i sangue marcio non possono nulla contro gli uomini delle isole. Io stavo tornando da una missione particolarmente lunga, ho scoperto cosa le fosse successo immediatamente, l'avevano inchiodata alle porte del villaggio.» Mi si spezzò il cuore al sentire quelle parole, Alyson, che aveva appena finito di medicargli la mano, stava piangendo in religioso silenzio, mentre con dolcezza gli accarezzava il braccio. Ai miei piedi brillava illuminato dalla luce artificiale delle lampade, il pugnale del mercenario, mi abbassai a raccoglierlo quasi con riverenza, me lo passai tra le dita saggiandone il peso e il bilanciamento, riportai la mia attenzione sull'uomo, che nel frattempo aveva ripreso a raccontare.
«Non potevo lasciarla in quelle condizioni, l'ho tirata giù e lo stretta tra le mie braccia per non so quanto tempo. Ricordo che quel giorno pioveva e il suo rumore copriva ogni cosa, ha coperto anche le tracce del mio passaggio, la pioggia mi ha assistito come un compagno d'armi fino alla fine, ha impedito a quei bastardi che dormivano comodamente in una delle capanne del villaggio di sentirmi arrivare, ha coperto le loro urla mentre imploravano per la propria vita, ma li ho uccisi, ho ucciso quei figli di puttana nel modo più lento e doloroso che conosco, ci sono volute più di tre ore, ma alla fine sono riuscito a vendicarmi per la mia piccola Aliz. Dio anche dopo averli uccisi il male che avevo nel petto era insopportabile. Se fossi arrivato prima l'avrei salvata, è morta per colpa mia.» Un cupo silenzio divenne l'assoluto protagonista, finchè il sordo rumore di uno schiaffo lo interruppe.
«Credi davvero che tua sorella ti vorrebbe vedere ad autocommiserarti? Vuoi sapere davvero di chi è la colpa per la sua morte? Di quei due uomini e nessun altro! Non posso nemmeno immaginare cosa tu abbia provato. Ma posso dirti che ho vissuto per qualche tempo in un villaggio Sahì e ho conosciuto delle persone meravigliose, che mi hanno insegnato tanto sulla natura e sulla vita e su ciò che c'è dopo.Mi hanno insegnato che non ha senso soffrire per la morte di qualcuno, perché il suo spirito rimarrà sempre con noi, il loro amore rimarrà sempre con noi, bisogna vivere ogni giorno al massimo e credo che anche Aliz te lo direbbe.»Sentivo la mano con cui l'avevo colpito pulsare terribilmente, mentre anche la sua guancia iniziava a tingersi di un leggero rossore, lo vidi alzarsi in piedi e immediatamente feci un passo indietro pensando volesse farmela pagare per le mie azioni impulsive, ma con sorpresa mi ritrovai il suo viso sepolto nella mia spalla, lo strinsi a me e con i polpastrelli percepii i muscoli contratti della sua schiena rilassarsi per un momento, mentre intrecciava con forza le dita a quelle della fanciulla bionda, che lo ammirava con estrema dolcezza, ancora seduta ai nostri piedi.
«Credo di averti già detto che somigli molto a mia sorella, hai la sua stessa grinta, il suo stesso orgoglio e so che non lo ammetteresti mai, ma sotto sotto anche la sua dolcezza... Peccato che puzzi di merda.» Emisi un ringhio frustrato, ma sorrisi al notare le sue spalle scosse dalle risate che inondarono la stanza.
«Vai a farti fottere Riou.» Risi a mia volta sciogliendo l'abbraccio e dirigendomi alla finestra dello studio, che spalancai godendo dell'aria inquinata, ma decisamente più buona, che mi riempì i polmoni.
«Se la bellissima Dulcamara me lo concede, più che volentieri.»
« Certamente più tardi, ora vorrei finalmente sapere cosa si sono detti Roza e quell'uomo.» Alyson mi osservò con attenzione, mentre Riou la sollevava con poco sforzo dal pavimento. Sospirai grattandomi il collo, non sapevo da dove iniziare.
«Vedete... »Le mie parole vennero interrotte da un bussare frenetico, non capivo il motivo di tanta agitazione, era una di quelle poche ore dove la clientela scarseggiava e solitamente le ragazze se ne approfittavano per coltivare le proprie passioni, come arte, musica, ricamo e via dicendo.
«Avanti!» La porta venne spalancata con irruenza e un'affannata Megan mi venne incontro.
«Dovete correre all'ingresso, c'è Jack! Il suo viso...il suo viso!» Afferrai la ragazza per le spalle e la scossi un poco nel tentativo di placare le sue urla senza senso.
«Megan prendi fiato e poi parla,non capisco di cosa stai blaterando.»
«Di sotto, c'è Jack, è coperto da lividi e tagli, credo anche che sia svenuto, Armin è con lui.» Mi sentii la terra mancare sotto i piedi, solo il repentino scatto del mercenario, subito accorso a sostenermi, mi impedì di cadere a terra, mi aggrappai a lui, mentre il cuore prese a battere veloce come un tamburo dentro al mio petto, dovevo affrettarmi immediatamente da Jack.
«Andiamo.»

Abbiamo superato le 27.ooo visualizzazioni! Grazie di vero cuore per questo risultato e vorrei scusarmi per gli aggiornamenti così sporadici e poco costanti. Spero che il capitolo possa piacervi! Mi raccomando se è così lasciate una stellina o un commento!
Grazie a tutti!

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