Capitolo 4

2.8K 162 28
                                    

Joseph

Continuammo a camminare. "Joseph, io ora ritorno a casa" disse Samuel, facendomi un cenno con la testa.

Dopodiché si trasformò nel suo lupo marrone scuro e corse verso la parte opposta alla nostra.

"Vado anche io, è stato un piacere" sussurrò Mestex, incamminandosi verso la foresta.

Lo vidi allontanarsi, così cominciai a camminare alla volta del mio castello. Finalmente potevo ritornare dalla mia compagna.

Vidi il castello farsi sempre più grande.
«Grazie a Dio» pensai a mente, mentre acceleravo il passo.

Entrai in tutta velocità dalla porta d'entrata.
"Re" disse una voce che conoscevo molto bene.

Jared. "Dimmi Jared" affermai, scrutandolo con attenzione.

"Bjorn è stato qui" sussurrò, abbassando lo sguardo per paura della mia reazione. "Cosa voleva?" Chiesi, aggrottando la fronte.

«Com'è possibile? Avrei giurato che fosse al suo castello» pensai, mentre un basso ringhio usciva dalle mie corde vocali.

"Ha solo detto una frase di cui non colgo ancora il significato" soffiò, scuotendo la testa e guardandomi confuso.

"Cioè?" Chiesi incuriosito.
"Quod Bellum Nihil Quinquel Neominiem" rispose guardandomi confuso.

"Che razza di lingua è?" Sbraitai abbastanza arrabbiato.

"Non ne ho idea, Mio Re, ma sicuramente ha un significato" disse guardandomi negli occhi.

"Ci penseremo domani, vai" sussurrai, mentre mi avviavo verso le scale.

Camminai ancora per poco, poi scorsi la porta che conduceva alle mie stanze. La aprii lentamente.

Un profumo di rose e lavanda si impossessò delle mie narici, facendomi provare dei brividi di piacere. Trovai la mia compagna dormire beatamente.

I suoi capelli nerissimi erano sparpagliati su tutta la grandezza del cuscino, mentre il petto andava su e giù ritmicamente.

La ammirai ancora per pochi minuti, dopodiché mi stesi di fianco a lei, stando attento a non svegliarla.

Le accarezzai delicatamente i capelli, erano delicati come le piume degli uccelli e profumanti come un campo di fiori.

Sorrisi, dopodiché chiusi gli occhi, immergendomi nel mondo dei miei sogni più segreti.

Lucinda

Uno strano rumore mi ridestò dal mio sonno.
Mi strofinai un occhio.

«La migliore dormita di tutta la mia vita» pensai sospirando felice. Per la prima volta, dopo diciotto lunghi anni, mi sono svegliata senza sentire dolore.

La sensazione più bella. Mi girai dall'altro lato e vidi il mio compagno.

Era davvero dolcissimo con me, non avrei dovuto avere più paura di quello che sarebbe successo in futuro se ci sarebbe stato lui.

Non l'avevo guardato bene la prima volta che ci eravamo visti perché che avevo paura, così ne approfittai.

I suoi capelli castani scuro erano in perfetto ordine anche dopo una lunga notte, il suo viso era rilassato e potei notare una smorfia di felicità.

Sorrisi e mi girai dall'altro lato per ammirare il paesaggio esterno fuori dalla grande vetrata.

C'era un sole splendente quella mattina. Così splendente che per un attimo mi fece dimenticare tutti i brutti ricordi.

The Alpha King: The BeginningWhere stories live. Discover now