Capitolo 5

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Lucinda

Guardai il mio compagno andarsene e chiudere la porta. Sospirai e andai a farmi un bel bagno caldo.

Non mi sarei mai stancata di farli. Mi immersi per la seconda volta in quell'acqua calda e rilassante.

Inspirai profondamente quel profumo delicato.
Stetti lì per un bel po', dopodiché uscii e mi asciugai.

Mi diressi verso il grande armadio di mogano scuro, posto davanti al letto. Lo aprii lentamente.

Con mia grande sorpresa trovai tutti vestiti femminili.

Sgranai gli occhi. Erano centinaia. "Wow" sussurrai prendendo un abito semplice, di colore blu.

Me lo misi e mi diressi verso la porta della stanza.

La aprii e imboccai un corridoio lunghissimo, di pietra.

Ai lati di questo c'erano tantissime porte, di legno chiaro, che facevano da cornice al colore di questa.

Continuai a camminare fino a ritrovarmi davanti una rampa di scala stupenda. Un po' titubate la scesi.

Sentii delle voci farsi sempre più vicine. «Ci vado o non ci vado?» pensai cominciando a farmi tutte le paranoie possibili.

Una mano mi si posò sulla spalla. Mi girai di scatto ritrovandomi davanti una ragazza giovane quanto me.

I suoi capelli erano biondi e le arrivavano fino al sedere, i suoi occhi blu erano davvero splendidi e intensi.

"Oh mio dio!" Disse abbracciandomi come se fossimo amiche da tempo. "Sono Mereope" continuò, staccandosi da me e cominciando a battere le mani.

Rimasi impietrita. Lei aggrottò la fronte.
"Tutto ok?" Mi chiese, mentre sul suo viso si dipingeva una smorfia di preoccupazione.

"Ehm, si sì" dissi scuotendo la testa. "Io sono Lucinda" continuai, sorridendole. Lei mi porse educatamente la mano.

Non gliel'afferrai. Lei, dopo poco, la ritirò e mi guardò confusa.

"Sei la compagna del Re, non è così?" Domandò, sviando il momento di imbarazzo di prima.

"Si" risposi sorridendole. "Vuoi venire di là? Ci sono delle mie amiche" sussurrò ancora, mentre si incamminava verso una porta di colore bianco.

"Ehm, no grazie, sto meglio qui" dissi abbassando lo sguardo.

"Sicura?" Mi chiese, avvicinandosi nuovamente a me.

"Certo, farò un giro per il castello" soffiai, salutandola, per poi incamminarmi verso la direzione opposta.

Non mi sentivo pronta ad incontrare persone nuove, non lo sarei mai stata. Continuai a camminare finché non vidi dei bambini correre di fianco a me.

Sentii dei risolini. "Scusa Luna!" Gridò una bambina che si era inginocchiata davanti a me.

"Ma i miei amici non conoscono le buone maniere" continuò, alzando gli occhi al cielo e incrociando le braccia al petto. Era davvero adorabile.

I suoi capelli neri erano raccolti in due trecce e i suoi occhi verdi erano impegnati a guardarmi.

"Non preoccuparti" disse sorridendole timidamente. Lei mi guardò di sbieco e sorrise.

"Spero che l'Alpha diventi più buono stando con lei" affermò guardando i suoi amici che la stavano chiamando.

"Beh, ciao!" Continuò, salutandomi con la mano e correndo nella direzione opposta alla mia. Sorrisi e scossi la testa.

The Alpha King: The BeginningDove le storie prendono vita. Scoprilo ora