Capitolo 13

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Joseph

Rimasi sorpreso dopo le parole pronunciate dalla mia compagna. «Famiglia» pensai, mentre un sorriso dolce si faceva spazio sulle mie labbra.

"Famiglia" ripetei ancora, mentre anche Lucinda sorrideva. "Si, famiglia" disse lei, mentre intrecciava la sua mano con la mia.

Scossi la testa. "Ho detto qualcosa di sbagliato?" Chiese guardandomi triste.
"No" risposi semplicemente, attirandola a me e posando le mie labbra sulle sue.

Ricambiò subito. Era diverso dalla volta precedente. Questo era carico di passione e possessione da parte mia, mentre di dolcezza e amore da parte della mia compagna.

Le sue labbra morbide e sottili erano davvero fantastiche, le amavo. Dopo pochi secondi ci staccammo. Sorrise e disse: "Sono pronta".

Non capii, così aggrottai la fronte. "Sono pronta per essere marchiata" continuò, mentre sul mio viso si dipingeva una smorfia di sorpresa mista a gioia.

"Sicura?" Domandai, mentre i miei occhi si immergevano nei suoi. "Certo" disse lei, mentre cominciava a sghignazzare.

"Dimmi se ti faccio male, ok?" Affermai.
Le annuii, così dopo pochi secondi, si stese sotto di me. Le mie labbra cominciarono ad avvicinarsi alla pelle candida e liscia del suo collo.

Sentivo il suo respiro farsi sempre più pensante, fino a quando non cominciai a lasciare dei baci umidi lungo la pelle della scapola.

Il suo profumo, ad ogni mio bacio, si faceva sempre più intenso, inondandomi le narici.

Molto lentamente iniziai a salire. Cominciò a mugugnare di piacere, facendo crescere sempre di più la mia eccitazione, ma dovevo controllarmi.

Continuai a baciarle il collo fino a quando non sospirò in modo più inteso. Avevo trovato il punto in cui ci sarebbe stato il mio marchio.

"Farò piano" sussurrai, mentre anche il mio respiro si faceva pesante. Le mie lunghe zanne uscirono alla scoperto. Sentii la sua ansia crescere e la capivo.

Appoggiai queste ultime alla sua pelle. Avevo paura di farle del male. Ma dopo poco le spinsi, fino a che non entrarono dentro.

Dalla sua bocca uscì un grido strozzato. Dopo pochi secondi le ritirai e le guardai la ferita, o meglio, il marchio ricoperto di sangue. Glielo leccai in modo da curarla e ripulirla.

Dopodiché mi alzai dal suo corpo e la guardai.
Finalmente l'avevo marchiata, in quel momento era mia. "Ti ho fatto male?" Chiesi, assottigliando gli occhi.

Scosse la testa, sorridendomi. Sorrisi a mia volta. "Che ne dici se andiamo a fare una passeggiata nella foresta?" Proposi, sperando in una riposta positiva.

Lei ci pensò su e e poi replicò: "Certo, è un ottima idea". Si alzò dal letto e si avviò verso il bagno.

La guardai. I suoi movimenti erano leggeri e leggiadri, degni di una vera e propria Regina.
I suoi capelli neri ondeggiavano piano ad ogni suo movimento. Era uno spettacolo per gli occhi.

Dopo averla guardata abbastanza, mi alzai e mi vestii velocemente.!"Lucinda? Sei pronta?" Domandai. "Sì" rispose con quella sua voce unica e stupenda.

Dopodiché la vidi uscire dal bagno con un vestito davvero bellissimo. Era di colore blu, le donava moltissimo. I suoi capelli li aveva raccolti in una treccia.

"Sei bellissima" dissi senza parole, non avevo mai visto una donna più bella di lei. Lei arrossì violentemente e rispose timidamente: "Grazie".

Detto questo, dopo averla presa per mano, ci avviammo al piano inferiore, dove i lupi al nostro passaggio si prostravano ai nostri piedi.
Lucinda era visibilmente agitata, non era ancora abituata.

"Ehi, tranquilla" le sussurrai all'orecchio, in modo da farla calmare, e così fu. Girò il viso verso di me, sorridendomi grata.

Continuammo a camminare fino a raggiungere la porta principale. La aprii e ci dirigemmo all'esterno. Quella mattina il sole era alto nel cielo.

Vidi Lucinda che lo guardava in modo adorante. "Ti piace?" Chiesi, assottigliando gli occhi.

"Mi è sempre piaciuto, anche perché lo vedevo poco visto che Bjorn non mi permetteva di andare fuori" sussurrò, mentre il suo viso assumeva una maschera di tristezza.

Mi fermai e la presi per le spalle. "Ora ci sono io, Bjorn non ti farà più del male, prima deve passare sul mio cadavere" sibilai con voce dura e fredda.

Lei mi sorrise. Continuammo ancora a camminare fino a raggiungere la foresta. La amavo. Il cinguettio degli uccelli si confondeva con il rumore del vento sulle foglie.

Il sole vigeva su noi, proteggendoci e riscaldandoci. "È bellissimo stare qui" ammise Lucinda, guardando la moltitudine di alberi presenti.

"Sì" dissi guardandola felice. Era la prima volta che passavamo una giornata insieme, senza preoccupazioni.

Arrivammo ad un lago. L'acqua era limpida, così tanto da poter vedere i pesci che ci sguazzavo all'interno.

"Non avevo mai visto questo posto" soffiò inginocchiandosi e immergendo una mano nell'acqua.

"È calda" continuò, mentre un sorriso furbo si faceva spazio sulle sue labbra. Aggrottai la fronte.

«Che vuole fare?» pensai. Ad un certo sentii dell'acqua bagnarmi il viso. La guardai sconvolto.

«Vuole la guerra? Bene, e che guerra sia» pensai mentre mi avvicinavo alla superficie e, prendendo Lucinda di peso, la lanciai dentro.
Dopo pochi secondi la vidi sbucare con un'espressione ancora più sconvolta della mia.

Cominciai a ridere. "Aiutami a uscire" disse con voce dolce e ammaliatrice. Mi avvicinai a lei e, afferrando il suo braccio, cercai di tirarla fuori.

Ma lei, senza preavviso, mi tirò verso l'acqua.
Caddi dentro al lago, provocando un rumore sordo. Sbucai quasi subito fuori dall'acqua.

"Come hai osato?" Chiesi, mentre la guardavo abbastanza male. Lei si mie a ridere. "Dovresti vedere la tua faccia" commentò, continuando a ridere.

"Oh, ma davvero?" Domandai, avvicinando il suo corpo al mio. Mi circondò il bacino con le sue lunghe gambe, facendomi eccitare sempre di più.

Se ne accorse e arrossii.
"Sai, dovresti vedere la tua faccia" la rimbeccai io, facendole alzare gli occhi al cielo.

"È bellissimo qui, dovremmo venire più spesso" continuai, ammirando il paesaggio che contornava il lago.

Gli alberi erano disposti a cerchio intorno a quest'ultimo, dandone una nota selvaggia.
"Già" ripose lei, circondandomi il collo con le braccia.

Appoggiò le labbra sulle mie in un bacio casto e veloce. Non potevo non essere più felice di così.





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Eccomi!

Che voto dareste alla storia?

Secondo voi scrivo bene o devo migliorare?

Alla prossima!

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