Capitolo 7

2.5K 138 51
                                    

Joseph

"Mi ha violentata" soffiò, mentre alcune lacrime cominciavano a rigarle il viso. Sgranai gli occhi.

«Cosa?» pensai, mettendomi una mano davanti alla bocca. Non poteva essere.

Non era vero. Alzai gli occhi occhi nei suoi.
La abbracciai di scatto, non mi interessava se non voleva.

Lei, come tutta riposta, appoggiò la testa nell'incavo del mio collo.

"Mi ha sempre odiata, più di tutti gli altri, non ne so il motivo" affermò, continuando a piangere.

"Mi dispiace" sussurrai chiudendo gli occhi e stringendola ulteriormente a me.

"Sistemerò tutto" continuai, mentre con ancora lei tra le braccia, mi avviavo verso la nostra stanza.

«Bjorn, maledizione o meno, io ti ucciderò» pensai, mentre aprivo la porta della stanza.

Posai Lucinda delicatamente sul letto.
"Sei l'unica cosa che conta per me" affermai, baciandole la fronte, per poi uscire dalla porta.

Ringhiai talmente forte da far uscire i lupi dalle stanze disposte lungo il corridoio. Andai al piano inferiore fino a giungere davanti ad una porta bianca.

La aprii di scatto, trovando Samuel e Mestex, con le rispettive compagne, parlare.

Si girarono di scatto. "Joseph, che hai?" Chiese Samuel, venendomi vicino.

"Devo ritornare da quella feccia di uomo" dissi mentre cercavo di fare dei respiri lunghi.

"Bjorn?" Domandò Mestex. "Sì, Bjorn" risposi, mentre cercavo di tenere calmo il mio lupo. I due uomini davanti a me si scambiarono delle occhiate preoccupate.

"Devo andare fuori" dissi ansimante. Detto questo aprii la porta di scatto e cominciai a correre verso l'entrata del mio palazzo, destando la confusione di molte persone.

Uscii all'esterno e mi trasformai nel mio lupo, nero come il carbone. Ululai, ululai tante volte.
Ero frustato, Bjorn era un mostro, doveva solo morire.

Ma una cosa la sapevo, sarei stato io la causa della morte di quell'essere ignobile. "Joseph!" Gridò Samuel, vendendomi incontro.

"Ritorna dentro, ci andremo insieme da Bjorn" continuò, mentre il sole della mattina fu portato via dalla pioggia che iniziò a cadere, prima piano piano e poi sempre più insistentemente.

Appena sentii 'Bjorn', ringhiai forte, non volevo più sentire quel nome.

"Torniamo dentro!" Urlò ancora Samuel, mentre cercava di ripararsi meglio che poteva dalla pioggia.

Io mi girai e cominciai a correre verso la foresta. Stava diventando sera, così potei scorgere la Luna.

Mi ritrasformai in umano. "Perché? Perché proprio alla mia compagna?" Gridai a quest'ultima. Non sapevo che fare.

Era la prima volta, dopo molto tempo, che mi sentivo così debole, inerme. 'Alpha, abbiamo trovato il significato della frase' mi disse Jared mentalmente.

In quel momento non mi interessava nulla. Presi dei vestiti da dietro un cespuglio e ritornai al castello.

Non salutai nessuno e mi diressi nella mia stanza. Trovai Lucinda seduta sul letto.

I suoi occhi erano vuoti, inespressivi, i suoi lunghi capelli invece erano raccolti in una coda alta.

Appena entrai in stanza, alzò gli occhi nei miei.
"Sei tutto bagnato, sei stato fuori?" Mi chiese mentre si stendeva sul letto. "Sì" risposi solamente, dirigendomi in bagno.

The Alpha King: The BeginningWhere stories live. Discover now