Capitolo 12

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Yoongi si rigirò più e più volte nel letto, nel disperato tentativo di prendere sonno, ma quella notte sembrava quasi che la sua mente volesse tenerlo sveglio ad ogni costo. O meglio, era qualcun altro a tenerlo sveglio. Quel dannato ragazzino. Jimin. Il suono della sua risata rimbombava ancora e ancora nella mente del detective, impedendogli di dormire tranquillo.

Con un sospiro frustrato, Yoongi si alzò dal letto, indossando i vestiti che si era precedentemente tolto, prima di andare a dormire. Guardò per qualche attimo la fondina in pelle poggiata sulla scrivania, all'interno della quale c'era la sua fidata pistola di servizio, per poi prenderla e assicurarsela intorno al braccio.

"Prendi la pistola anche per andare a fare una passeggiata notturna. Stai diventando paranoico, Min Yoongi..." pensò tra sé, scuotendo la testa e indossando una giacca in pelle nera, coprendo accuratamente l'arma.

Una volta finito di vestirsi, il detective uscì di casa, con l'intento di camminare senza meta, così da trovare il sonno. Si strinse nella giacca, rabbrividendo per il freddo e pentendosi quasi subito della sua scelta, ma continuando comunque a camminare. Non sapeva di preciso dove stesse andando, sapeva solo che il suo corpo, in quel momento come mai prima, si sentiva sveglio e desideroso di attività fisica.

Di fatto camminò a lungo. Camminò parecchio, allontanandosi molto da casa sua. Probabilmente al ritorno sarebbe stato costretto a prendere un taxi, a causa della sua pigrizia che gli avrebbe impedito di rifare tutta la strada a piedi. Il detective si fermò, guardandosi intorno, rendendosi conto in quel momento di non sapere dove si trovasse. Era strano, perché lui aveva una grande memoria per le strade, e un ottimo senso dell'orientamento. Eppure, in quel momento si sentiva smarrito, quasi stralunato. Probabilmente avrebbe dovuto dare la colpa all'alcol ancora in circolazione nel suo corpo, ma non si sentiva per niente ubriaco, neanche leggermente brillo.

Un mugolio soffocato lo fece tornare coi piedi per terra, risvegliandolo dai suoi pensieri. Subito il suo viso di girò verso il punto dal quale proveniva quel suono, mentre la sua mano destra scattò istintivamente alla fondina appoggiata al suo costato. Le sue dita sfiorarono l'impugnatura fredda della pistola, per poi stringersi in un pugno e allontanarsi.

"Devi mantenere la calma, Yoongi. Va tutto bene." sussurrò tra sé, iniziando a camminare lentamente verso una stradina nascosta tra due palazzi, certo che il rumore fosse arrivato da lì. Per quello che ne sapeva potevano anche essere due ragazzini audaci che si erano appartati per...

La scena che gli si presentò davanti era ben diversa da quella di due ragazzi appartati. Un corpo era steso per terra, in una pozza di sangue che macchiava il pavimento e i suoi abiti. Il detective, però non fu in grado di vederne il viso in quanto una persona accovacciata accanto ad esso gli impediva la visuale. Sembrava avere un fisico minuto, troppo muscoloso per appartenere a una ragazza, ma troppo piccolo per essere di un uomo adulto. Era vestito di nero e indossava un cappuccio.

Questa volta la mano dell'uomo non esitò nemmeno un istante, tirando fuori la pistola e puntandola contro l'incappucciato, che ancora non si era accorto della sua presenza. Yoongi deglutì, cercando di cacciare l'orrore che quella scena gli provocava nel petto e strinse spasmodicamente la pistola nella mano, tenendo il dito già pronto sul grilletto.

"Allontanati subito da quella persona. Metti le mani bene in vista e girati lentamente verso di me." ordinò con tono fermo, nonostante sentisse la propria mano, quella che teneva la pistola, tremare quasi impercettibilmente. La sua mano libera afferrò prontamente il telefono dalla tasca del giubbotto, pronto a chiamare i l'ambulanza e, successivamente, i rinforzi. L'incappucciato si alzò lentamente, non sembrando affatto turbato dall'idea di essere stato beccato. Le sue mani, abbandonate lungo i fianchi erano sporche di sangue e sgocciolavano liquido rosso dalle dita. Yoongi sentì il bisogno di vomitare. "Ho detto di mettere le mani in vista e di girarti verso di me." ripeté, alzando la voce.

Paroxysm || myg/pjmDove le storie prendono vita. Scoprilo ora