Capitolo 21

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Da quando Jimin aveva iniziato a lavorare alla centrale di polizia di Jongno-gu, aveva visto parecchi cadaveri. Era una constatazione parecchio macabra da fare, ma anche vera. Sin da quando Jimin aveva iniziato a lavorare al caso del serial killer con Min Yoongi, non aveva avuto un attimo di pace, ritrovandosi ad esaminare cadaveri almeno una volta ogni due settimane. Non poteva dire di averci fatto l'abitudine, ma per lo meno non aveva più incubi. E se li aveva, riusciva a liberarsene facilmente.

Eppure, tutte le volte che aveva dovuto avvicinarsi a un corpo, era sempre stato preparato. Sapeva che avrebbe visto una persona morta. Però stavolta no. Era entrato in un appartamento e aveva trovato un cadavere, senza il minimo preavviso e senza la minima preparazione psicologica. Per di più, era la prima volta che ne vedeva uno da quando era morto Jungkook, e la cosa non aveva affatto aiutato.

Senza neanche rendersene conto, il ragazzo fece dei passi indietro, sbattendo con la schiena contro la porta d'ingresso, i suoi occhi ancora fissi sul corpo disteso per terra, ai piedi del divano. Le mani di Yoongi si poggiarono bruscamente sulle sue spalle, scuotendole piano, così da attirare lo sguardo del ragazzo lontano dall'uomo morto.

"Ehi ragazzino. Ragazzino, dannazione." sibilò, attirando l'attenzione del minore su di sé. "Guarda me." aggiunse, così da far incontrare gli occhi del moro con i propri. "Va tutto bene, okay? Non guardarlo." sussurrò. Jimin lo guardò per qualche secondo, per poi annuire lentamente. "Stai bene?" chiese con tono serio il detective.

"Io... posso farcela..." mormorò incerto il ragazzo, ricevendo un'occhiataccia dal suo superiore.

"Non ti ho chiesto se puoi farcela. Ti ho chiesto se stai bene, ragazzino." disse severamente, facendo deglutire il più piccolo.

"Sì, credo... credo di stare bene." sussurrò piano e, una volta dette queste parole, il detective si allontanò di qualche passo da lui.

"Se vuoi puoi aspettare fuori... qui posso fare da solo." propose l'uomo, girandosi di poco così da poter guardare con la coda dell'occhio il cadavere abbandonato sul pavimento.

"No... ce la posso fare." rispose il ragazzo, prendendo un respiro profondo e volgendo lo sguardo verso il corpo. Non aveva intenzione di scappare. L'aveva fatto troppe volte. Era arrivato il momento di affrontare le sue paure. Yoongi lo guardò a lungo e annuì piano, per poi fare qualche passo verso il cadavere di quello che, un tempo, era stato un loro testimone. "Pensa sia stato ucciso per non permettergli di parlare ancora?" chiese il ragazzo, affiancando il suo superiore e osservando Hyun-so, alla ricerca di qualche traccia di violenza.

"Non so, bisognerebbe analizzare meglio il..." cominciò Yoongi, alzandosi così da poter fare un giro intorno al cadavere, interrompendosi di colpo non appena notò un particolare.

"Signore?" mormorò Jimin con tono incerto, notando l'espressione del detective cambiare drasticamente.

"Non è stato ucciso... è morto di overdose." sussurrò sommessamente il maggiore, facendo cenno al moro di avvicinarsi e quest'ultimo, facendo attenzione a non toccare niente, affiancò il detective, notando solo in quel momento una siringa conficcata nel braccio dell'uomo. Sulla pelle delle braccia era possibile vedere diversi buchi, causati da aghi.

Nonostante i due avessero capito in precedenza che l'uomo fosse un drogato, non pensavano che la cosa potesse essere così avanzata. O, per lo meno, non pensavano che avrebbero potuto trovarlo morto dall'oggi al domani.

"Probabilmente era un eroinomane." sussurrò piano il minore, deglutendo per scacciare il nodo alla gola che aveva sentito formarsi alla vista dei vari buchi sulle braccia deturpate di Hyun-so.

"Già..." annuì Yoongi, sentendo dentro di sé il desiderio di prendere a calci il cadavere per la frustrazione. Quella era la loro possibilità di scoprire la verità. Ed era andata in fumo a causa di un dannatissimo drogato.

Paroxysm || myg/pjmWhere stories live. Discover now