Capitolo 17

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Calma Beatriçe,ripetei nella mia mente per circa mille volte, mentre percorrevo il traggitto per arrivare nel mio ufficio,non ti preoccupare era solo arrabbiato, tutto qui. Aprii la porta con fare insicuro ed entrai, sgranai gli occhi appena lo vidi seduto sulla poltrona del mio ufficio, sembrava un bambino per come giocava con la poltrona girevole, appena si accorse della mia presenza , il suo volto acquisì serietà e freddezza scacciando quella felicità che fino ad un momento fa era padrone nei suoi occhi.-Buongiorno signor Mcarty- -buongiorno signorina James- si sistemò la cravatta e io nevosamente avanzai per sedermi. Quando mi sedetti avevo i suoi occhi puntati addosso che mi squadravano scrupolosamente e con una punta di ribrezzo, a pensare bene non mi squadrò nel modo cui lo fece in discoteca, qualcosa in lui era cambiato o forse ero io quella cambiata?poi iniziò a parlare -non credo che per lei sia un buongiorno.Dovrà prograrmarmi l'agenda di tutto questo mese e in più dovrà farmi una relazione di almeno 200 pagine sul progetto Walker, entro le sei, poi le dirò cosa dovrà fare durante gli straordinari-- ok-come caspita dovevo fare? una relazione su un progetto che andava avnti da circa 4 anni, era una cosa impossibile da fare entro le sei considerando anche che dovevo programmare la sua agenda, nella mia mente lo insultai con tutti i termini possibili e immaginabili che conoscevo. Prima di iniziare presi una tazza di caffè, la giornata stava iniziando nel peggiore dei modi e da quello che prevedevo sarebbe anche finita peggio, in che modo non lo so ma se il buongiorno si vede dal mattino....Era già l'una ed avevo finito di programmare la sua agenda, poi sentii bussare e comparì la sagoma di Jonh , non alzai nemmeno lo sguardo al computer dovevo muovermi se non volevo far suscitare l'ira di Mr Mcarty-vedo che sei indaffarata- mormorò - si devo fare una relazione di almeno 200 pagine entro le sei-- wow, non ho mai visto Paul arrabiato così tanto da lasciare tutto questo lavoro. Scommetto che non verrai a pranzo oggi,- -esatto, non mi sento nemmeno tanto bene, e ogni minuto è d'oro, considerando che stasera dovrò fare anche gli straordinari, quel bastardo di Paul mi ha costretto a venire a lavoro anche se non mi sentivo bene- ringhiai, ma appena alzai lo sguardo ,vidi che Paul era in piedi sulla porta.Imprecai nella mia testa con tutte le parolacce esistenti sulla terra .-e io sarei il bastardo? bene stasera lo vedrà e poi lo potrà dire-si girò di scatto preso dalla rabbia che emanava dagli occhi e se ne andò- lo hai davvero fatto arrabiare - disse John -.si ma almeno sapessi perché è arrabbiato con me--credo che ,ci tiene a te , come a nessun'altro in questa azienda,lui è così, è duro con le persone che vuole bene--non capisco quello che intendi dire-- con il tempo lo capirai- si alzò e prima di uscire mi diede un bacio sui capelli - se ti serve qualcosa chiama pure, io ci sono sempre, comunque se vuoi portato qualcosa da mangiare io sto andando a prenderlo--no, grazie,non ho bisogno di mangiare devo solo finire questa cavolo di relazione entro le sei- -ok, ci vediamo presto--ciao- lo salutai e mi concentrai su quella dannata relazione. Mancava poco alle sei e con tanto impegno e dieci caffè premetti sul pulsante 'stampa'. Avevo gli occhi a pezzi e un malditesta tremendo, chissà cosa mi farà ora? gli piacerà questa relazione,? ordinai i fogli sulla mia scrivania e finalmente mi stiracchiai sulla sedia e poi mi alzai e mi affaciai alla finestra,mentre io ero confinata in ufficio, i miei colleghi si stavano dirigendo fuori dalla azienda,alcuni per andare a prendersi l'aperitivo, altri per andare a casa dove avevano una famiglia che li aspettava a braccia aperte, mentre poi c'erano i casi come me, nah forse non è vero, io ero l'unico caso. Alle sei spaccate irruppe nel mio ufficio.-vedo che stai perdendo tempo, fossi in te non lo farei- -cosa vuol dire-- basta chicchiere, m'interessano i fatti- cosa era successo al Paul dolce?chi l'aveva rapito?- questa è la tua agenda per il prossimo mese-gliela porsi, gli lanciò un'occhita piuttosto incredula,in quel momento il mio cuore batteva fortissimo e lo scrutavo attentamente per cogliere ogni suo gesto e comportamento- credo che vada bene, ok ora passaimo alla relazione- gli porsi il fascicolo accuratamente sistemato, all'inizio non diede molta importanza ma poi gli lanciò un'occhiata titubante, iniziò a sfogliarlo e nello sfogliare notai qualcosa di strano nel suo modo,sembrava in orridito da quello che stava stava toccando, poi colsi nei suoi occhi, solo rabbia, rabbia allo stato puro e avevo paura di quello che poteva succedere,-questa relazione mi fa veramente schifo- la prese e la scaraventò a terra- è la più schifosa che abbia mai letto in vita mia, ti do tempo fino alle 21 per riscriverla, dopo di che ti prenderai le conseguenze- si alzò dalla sedia con foga tanto che la fece cadere a terra, e non l'alzò. . Ormai non potevo farcela , i miei nervi erano a limite, erano come una corda , tirandola troppo prima o poi si spezza ,ecco si stava proprio spezzando, così d'impulso le parole uscirono dalla mia bocca,-chi cavolo ti senti, io sono una persona umana e come tutti gli umani ho dei sentimenti, al contrario tu non sembri dimostrarli, che cazzo ti succede, un giorno con me sei carino e il giorno dopo sembri volermi uccidere-si fermò sull'uscio della porta e mi guardò in cagnesco, poi si avvicinò a me- ti ordino di riscriverla entro le 21- disse scocciato e arrabbiato -stasera vedremo se ne avrai il coraggio , puttana- borbottò andandosene, non vedevo l'ora di finire quella missione per non vederlo più è vero mai giudicare un libro dalla copertina,dietro il suo aspetto angelico si nascondeva un bastardo allo stato puro, cosa dovevo fare? , dovevo fargliela pagare, non mi andava di essere trattata così da un uomo, la relazione andava più che bene, era lui che non lo voleva ammettere voleva che fallissi , ecco fatto, avrei stampato di nuovo quella relazione, non l'avrei riscritta. Mi sedetti sul divano e mi massaggiai le tempie e mi levai gli occhiali e li poggiai sulla testa ,poi crollai sul divano .Qualcuno mi stava scuotendo e ripeteva -svegliati, puttana- ero coricata su un morbido letto ,dove cavolo ero finita? mi alzai di colpo a quelle parole - come cazzo mi hai chiamato?- -finalmente ti sei svegliata, vuoi conoscere la verità ?-be d'altronde chi poteva essere Paul ,mi trovavo in una camera da letto ma dove? Io annuì -bene, sai ho scoperto che sei una spia mandata dall' FBI.- quindi era stato lui a rubarmi il computer ,ecco,avevo scoperto perché si comportava così con me, non era perché ci teneva come diceva John ma solo puro desiderio di vendicarsi - ascoltami bene, - io abbassai gli occhi , ma con un gesto inaspettato mi sollevò il mento con la mano-quando ti parlo mi devi guardare negli occhi- gridò con una mano prese qualcosa poggiata dietro la sua schiena, rabbrividì quando portò l'oggetto che stava prendendo alla mia tempia, era una pistola-se spiffererai qualcosa all'FBI, non vedrai più la luce del sole- anche con la pistola puntata alla tempia trovai lo stesso le parole per rispondergli,-perché non lo fai adesso, forza uccidimi, dai su, fallo-per ora non ho intenzione di farlo- - questo dimostra che sei solo un codardo- -non stuzzicare il cane che dorme, per ora mi divertirò con te, poi si vedrà- tolse la pistola dalla mia tempia - ah dimenticavo dammi il telefono che ti hanno fornito-no- -d a m m e l o . s u bi to- scandì quelle parole con forza - ti ho detto no- risposi,in men che non si dica la sua mano si scagliò con la mia guancia provocando un forte e doloroso impatto, i miei occhi iniziarono a pizzicare e poi non riuscendo a trattenere le lacrime , scesero come un fiume in piena solcando le mie guancie.

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siamo arrivati a una svolta nella storia...cosa farà Paul? cosa farà Beatriçe?

commentate e votate...comunque colgo l'occasione per ringraziare tutti coloro che seguono la mia storia..♡♥♥

baciii...

La mia dipendenza. ..tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora