Capitolo 21

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L'intervista

Arrivata a destinazione pagai il tassista e scesi dal taxi.
Il marciapiede era deserto , nessuna persona s'intravedeva , nemmeno in lontananza . Suonai il campanello dell'FBI , aspettai che rispondessero ma niente, provai una seconda volta ma ancora niente. Le mie gambe iniziarono a tremare, non avevo altro modo per contattarli, questo era l'unico ma era fallito. Camminai senza sosta e arrivai a casa salii di corsa e mi fiondai nella mia camera, aprii l'armadio e frugai fino a che non trovai la scatola dove avevo ricevuto il computer. Rilessi i biglietti che accompagnavano il computer per vedere se c'era qualche indirizzo per contattarli, ma niente , un altro buco nell'acqua. Merda, merda , merda imprecai nella mia mente, perché tutto a me . Guardai l'orologio e si stava facendo veramente tardi, dovevo andare se non avrei voluto destare sospetti. Presi la mia macchina e iniziai a pensare ,cosa mi aspettava ora? .

Eravamo seduti uno accanto a l'altro con le nostre mani intrecciate, sul divano nel suo ufficio , la giornalista era invece seduta di fronte a noi sulla poltrona e cercava di farsi notare da Paul accavallando le gambe . Era una ragazza molto carina , capelli biondo cenere che gli cadevano morbidi sulle spalle , occhi neri e profondi, zigomi alti e una bocca piccola ma carnosa, aveva un fisico da far invidia anche a una modella e dimostrava ventiquattro anni. Mr. Bastardo non le degnò un'occhiata, era mentalmente assente perché secondo me , si stava concentrando su quello che avrebbe potuto rispondere ed eventuali ricatti che mi avrebbe potuto fare- possiamo cominciare?- chiese la giornalista che cercò di sorridere ma si vedeva lontano un miglio che non si sentiva a suo agio
- per me si- Paul scosse lievemente
- cosa stavate dicendo?-
- se potevamo cominciare- rispose di nuovo la giornalista
- si , certo- la giornalista dal nome sconosciuto ma non mi interessava minimamente conoscerlo , spostò lo sguardo su dei fogli che teneva poggiati sulla gamba.
- ecco la prima domanda - disse con tono di finto entusiasmo
- come vi siete conosciuti ?- avevo passato solo cinque minuti con lei e mi stava già antipatica, non ci potevo fare niente era una cosa che mi veniva d'istinto.
- vuoi rispondere tu amore?- chiesi a Paul
- certo, bhe ci siamo conosciuti due anni fa al bar, lei era tutta sola seduta al bancone che stava gustando il suo cappuccino, mi sono avvicinato e ho sentito una scossa appena l'ho guardata negli occhi, ho capito che era la ragazza che si era impadronita del mio cuore, da lì le ho fatto dei complimenti , gli ho offerto un cappuccino e poi l'ho invitata ad uscire, lei ha tentennato un po' all'invito perché aveva paura che le succedesse qualcosa , però la rassicurai e dopo accettò. Da quel momento in poi è stato un percorso difficile , lei voleva rimanere una mia amica, ma io volevo qualcosa di più che una banale amicizia, così ho iniziato a conquistarla a poco a poco e a farsi fidare di me e finalmente dopo due anni, ci sono riuscito- mi sorrise e mi accarezzò dolcemente la coscia
- con cosa ti sei aiutato per conquistarla ? -rispondo io-
- si , vita-
- mi ha conquistato con il cibo, è stato davvero un fenomeno-
-vedo che hai dovuto inventare , piatti e combinazioni nuove per conquistarla ?-
- si, però non ci è voluto molto, perché è una cosa che mi piaceva fare- Mr. Bastardo sapeva mentire bene, sembrava un attore
-questa domanda è rivolta ad Beatriçe , quando hai capito che era quello giusto?- - l'ho capito quando ho iniziato a sentirmi a mio agio con lui e di conseguenza mi sono aperta, da quel momento non l'ho visto più come un amico e sono andata in panico, ho cercato di prendermi una pausa e ho capito che lui era quello giusto-
-vivete insieme?- chiese
- si, stiamo facendo il trasloco,abbiamo scelto un appartamento insieme ed ora che è pronto stiamo traslocando- disse prevalendo su di me
- avete dormito qualche volta insieme-
- si - risposi prevalendo stavolta io su Mr. Bastardo, sollevai leggermente il sedere e mi sistemai la gonna tirandola verso le ginocchia
-come è stato?- chiese curiosa - bhe , per lui è stato bello ha dormito tutta la notte come un bambino, pensa che si succhiava pure il pollice, io invece non ho dormito gran che perché ha voluto lasciare l' abat-jour accesa perché aveva paura-
volevo ridere ma non potevo nel frattempo anche la giornalista si lasciò scappare un ghigno, mentre gli occhi di Paul diventavano rossi per la rabbia, stavo diventando brava con quel gioco. Allungai la mano verso la sua testa e gli scompigliai i capelli
-dentro di se è ancora un bambino piccolo, pensa che quando è sulla sedia con le rotelle si diverte a farla girare - Mr. Bastardo stava ribollendo dalla rabbia
-avete in programma di sposarvi-
- si, ancora non sappiamo quando , Beatriçe lo vuole tanto,- rispose Mr. Bastardo che stava iniziando a sbollire
-ora vado sul personale, se non volete che lo faccia ditemelo-
-no va benissimo- risposi io sorridendo, perché avevo intenzione di ridicolizzare Paul ancora di più
-lo avete mai fatto?-
-certo che si, da quando siamo insieme lo facciamo tre volte al giorno , perché Paul è sempre arrapato e non si sazia mai- mi spostai sul bordo del divano come per farle una confidenza
- pensa che ha rinunciato anche alla pausa pranzo- -
-oh , bene. Io avrei finito con le domande- - va bene - rispose Paul, certo non credo che avrebbe avuto ancora la voglia di rispondere ad altre domande , dopo tutte le balle che ho detto, ci alzammo e strinsi la mano alla giornalista che uscì dalla stanza sculettando, sempre per attirare l'attenzione di Mr. Bastardo, appena chiuse la porta.
-che diavolo ti è passato per la mente-
- bhe ricorda in guerra e in amore tutto è lecito-
- non significa niente-
- si invece , amore, tu ti sei inventato la storia del nostro fidanzamento e io ti ho ripagato con la stessa moneta, ho inventato qualcosa-
- ma quello che ho inventa io non è scandaloso come quello che hai detto tu-si sedette sulla poltrona con le rotelle
-qualcosa è vero, tipo che ti piace girare sulla poltrona - dissi io ridendo
- e tu come lo sai ?-
- ti ho visto , forse- disse io con una punta d'ironia
- ora però falla finita, hai iniziato tu con questo gioco e ricorda che l'ultima parola sarà sempre mia.-dissi .

La mia dipendenza. ..tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora