Capitolo 22

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Consegna

Sogno

Mi sentii scuotere-amore della mia vita svegliati- aprii gli occhi e mi trovai davanti , un ragazzo stupendo –buongiorno amore- risposi io strofinando il naso dolcemente sul suo collo, si alzò un attimo e andò a prendere qualcosa, nel frattempo mi stiracchiai e mi avvolsi nelle lenzuola che profumavano di NOI,  dalla vetrata filtravano alcuni raggi di sole che avvolgevano la stanza , poi tornò con un vassoio in mano – questa è la colazione per la mia piccola principessa.- - ti amo , ogni giorno sempre di più- -anche io- mi diede un bacio sulla fronte stracolmo d’amore, amore eterno, amore vero.

Realtà

-svegliati, dai su che è tardi-  iniziò a farmi il solletico così decisi di aprire gli occhi, mi stiracchiai e notai che ero ancora sul divano e che fuori era ancora buio – merda, perché mi hai svegliato, se ancora è notte- mi sfregai gli occhi e mi misi seduta-ricordi, le regole ?- annuì  con la testa  , come potevo mi dimenticarle,era il leggero filo a cui era appesa la mia vita- brava piccola- -smettila, di chiamarmi in questo modo,specialmente se chi lo fa sono persone odiose come te- -sorvolo sulle cose  che mi hai appena detto, comunque oggi inizierai con la prima consegna- - emozionate- dissi con finto entusiasmo – vatti a preparare, poi quando saremo in macchina ti spiegherò come dovrai fare e in quanto tempo lo dovrai fare -                                                                                                                                         Mentre percorrevo il vicolo e iniziavo a intravedere la persona girata di spalle  nella mia mente mi rimbombavano le sue parole,  “ entra nel vicolo, non c’è tanta luce, solo quella che riesce a filtrare dai raggi  della luna. Troverai l’acquirente girato di spalle , appena avvertirà i tuoi passi si girerà, tira fuori la droga dalla tracolla, porgigliela . Lui la scruterà attentamente e  se è soddisfatto , metterà la mano dentro la tasca e uscirà i soldi, fai  molta attenzione quando li prendi ,poi mettili nella tracolla ,e vattene, prima di uscire dal vicolo fai molta attenzione che non ci sia nessuno,esci e vieni subito qui in macchina. Mi raccomando non dovrai parlare, questa è la prassi , si svolge tutto in silenzio e in pochi minuti, se allo scadere del tempo dato  non sarai qui, verrò a cercarti”.Non dovevo avere rimpianti, ormai era troppo tardi, non mi potevo tirare indietro. Man mano che avanzavo mi sentivo tesa e avevo paura, si lo so può essere strano per un agente dell’FBI avere paura, ma io c’è l’avevo e tanta, anche se avevo fatto molti corsi di auto difesa e sapevo usare una pistola, in quel momento mi sentivo vulnerabile. La figura si faceva sempre più nitida, poi si girò e sul mio viso comparve un’ espressione  di sorpresa e anche sul suo .-non sapevo che facevi il corriere- - io non sapevo che eri drogato. Bene mi hai dato un altro aggettivo da aggiungere alla lista dei difetti del mio primo fidanzato- Luke , perché doveva esserci proprio lui qui, sicuramente lo avrebbe spiattellato ai quattro venti, che ero un corriere di droga ma più che sicuro lo avrebbe detto ai miei genitori-se non ricordo male , tu eri contenta di perdere la verginità con me- - ora mene sono pentita, se ritornassi indietro non lo rifarei più, sei stato uno sbaglio- scandii con forza le ultime quattro parole e iniziai ad armeggiare con la tracolla , presi la busta e gliela porsi, come aveva detto Mr. Bastardo la stava scrutando attentamente , infilò la mano nella tasca del suo giubbotto e tirò fuori dei soldi me li porse  e io li misi nella tracolla la chiusi, fin ora era andato tutto bene, ora dovevo solo andarmene- - sai non credevo fossi tu la troia di Paul - -infatti non lo sono- - non è vero perché Paul , mi ha promesso che mi sarei potuto scopare  la troia che mi avrebbe consegnato la droga-disse con un aria maliziosa - non è vero- pronta Bea al tre scappa uno, feci un lungo respiro, due , tre, via !, iniziai a correre ma  con scarsi risulti mi ritrovai a  terra, Luke aveva previsto che sarei scappata e mi aveva fatto lo sgambetto. Mi ritrovavo a pancia in giù con la testa che  guardava indietro l’enorme figura che si ergeva  sopra di me, si abbassò e m’incastrò fra le sue ginocchia e con un colpo secco mi girò in modo che lo potevo guadare dritto negli occhi, iniziò a baciarmi il collo , io m’irrigidì al quel contatto che mi faceva solo ribrezzo – tranquilla, sarà bellissimo, tanto lo che vuoi essere scopata da me- - no ti sbagli , mi fai solo ribrezzo- iniziò a baciarmi e io rimasi sempre rigida, poi iniziò a sfilarmi la maglietta, sussultai al contatto della pelle nuda contro la l’asfalto. Anche opponendo resistenza riuscì a sfilarmi la maglietta e la lanciò in aria , iniziò a baciarmi la pancia e a palparmi il seno- smettila – dissi con le lacrime che  minacciavano di uscire, Paul dove sei ? non eri quello che aveva detto che se ci mettevo tanto mi venivi  a cercare?.- non voglio essere stuprata da te… lasciami andare- dissi gridando- no, piccola, fai la brava e fammi fare questo lavoretto, tanto so che infondo ti piace- - non è vero, sei un lurido bastardo, non credere che solo perché la prima volta sono venuta a letto con te ora sono di tua proprietà- lui non rispose e continuò a baciarmi e a palparmi, solo che si stava avventurando sotto l’ombelico , feci resistenza ma non sembrava essere per lui un problema, le lacrime ormai scorrevano libere sul mio volto scendendo anche fino al collo,armeggiava con i bottoni dei mie pantaloni, quando ad un tratto sentii la voce di Paul – lasciala stare non la devi toccare nemmeno con un dito. Lo alzò con il colletto della camicia e inizio a tirargli pugni, sembrava una macchina sferrava colpi  su colpi e non accennava a fermarsi- smettetela,- - dai Paul lascia stare  Luke- dissi con voce tremante. Tastai il l’asfalto con le braccia che mi tremavano in cerca della mia maglietta, appena la trovai me la misi e mi allacciai i pantaloni – basta- gridai, Paul si fermò – prova a toccarla un’altra volta ,e morirai e soprattutto non dire niente a nessuno- Luke se ne andò barcollante e sanguinate. Paul si avvicinò per poi chinarsi su di me – stai bene?- mi disse pacato e accarezzandomi un braccio- non , proprio- dissi con voce tremolante – mi prese in braccio stile sposa ,in quel momento  capii che Paul ci teneva a me , se no avrebbe fatto continuare Luke a  soddisfare i suoi bisogni fisiologici .E si ero proprio in braccio a Mr. Bastardo e sentivo freddo, così mi accoccolai poggiando la testa nell’incavo del suo collo, chiusi gli occhi e inspirai il dolce profumo del suo dopo barba e l’enorme macigno che  pesava  sulle mie spalle sembrò dissolversi.                                    Mi  svegliai ero un po’ spaesata , mi stiracchiai e toccai qualcosa o meglio o qualcuno,Paul, misi meglio a fuoco e capii che ero nella sua camera,era davvero enorme, c’erano poche cose personali, poi una vetrata enorme coperta da delle leggere tende di seta semi trasparente , poi c’era una porta, che presumibilmente era a porta del bagno e infine c’era una cabina armadio, il Legno dei mobili era abbastanza scuro e pregiato e ai lati del letto c’erano dei comodini con sopra l’abat-jour .-buongiorno- sussultai al suono della sua voce ancora impastata dal sonno– buongiorno- risposi e  sorrisi.

La mia dipendenza. ..tuDove le storie prendono vita. Scoprilo ora