Ti prego
Inizio flashback
Scesi le scalinata che dava sulla sala dove si teneva il galà avvinghiata al braccio di Paul ,avevamo tutti gli occhi puntati su di noi.- buona sera – salutò Paul alcuni signori che non conoscevo , ma che erano sulla cinquantina anch’ essi rigorosamente in smoking . In lontananza vidi mia madre che si destreggiava abilmente fra i suoi amici,- Paul , vieni con me da mia madre?- -si certo, anche se la conosco già, mi piacerebbe essere presentato come il tuo fidanzato, ora però sta al gioco, dobbiamo dare un po’ di spettacolo- mi prese la testa fra le mani e mi diede un bacio passionale, appena mi staccai da lui rimasi senza fiato non so per il bacio o per il gesto che mi stava eccitando da morire, con grande abilità e grazia ci avvicinammo a mi madre che si tuffò calorosamente fra le mie braccia-ciao mamma, questo è Paul – lo indicai – ciao,noi ci conosciamo già- gli posò due baci sulle guancie – che ne dici se domani venite a pranzare da noi – disse mie madre calorosamente, poi una figura la abbracciò da dietro, era papà- papi- dissi correndo verso di lui – piccola- ci abbracciammo – lui è Paul il mio fidanzato- - già lo conosco , è un bravo ragazzo , sono contento che vi siate fidanzati- - ritorniamo al discorso di prima , che ne dite- - grande idea- rispose Paul con un sorriso stampato sul volto. – mi concede questo ballo- mi chiese Paul baciandomi la mano – certo- iniziammo a volteggiare nella pista da ballo.
Fine flashback
La giornata stava quasi finendo, quando mi arrivò una telefonata – pronto, signorina James?- chiese una voce femminile ed autoritaria – si, con chi parlo?- -parla con l’ospedale , la volevamo informare che il signor Mcarty è stato investito- - sta bene?- chiesi in preda al panico – al momento , non posso darle informazioni- - la ringrazio per avermi informata , arriverò al più presto- uscii dall’ufficio correndo e andai a fermare subito un taxi – mi porti all’ospedale, il più in fretta possibile- dissi al tassista , in quel momento volevo piangere ma non potevo, dovevo essere forte e prepararmi ad ogni eventualità.. Entrai al pronto soccorso e chiesi all’infermiera che stava di turno- il signor Mcarty- domandai – non posso darle ancora notizie, la prego si sieda e aspetti, il prima possibile gliele daremo –nella sala d’aspetto c’era anche Martin , era seduto in silenzio con la testa china e lo sguardo assente- ciao- lo salutai timidamente- - ciao- disse lui, senza alzare lo sguardo- come sta signorina , le serve una mano?- - no, per ora non mi serve niente- - il signor. Paul , mi ha detto che deve stare attenta- - le ha detto a cosa devo stare attenta?- - si, a tutto- cosa voleva intendere? Dopo un po’ alcune lacrime iniziarono a solcarmi il viso, chinai il capo e inizia a singhiozzare, poi qualcuno si avvicinò a me e mi porse un fazzoletto , alzai lo sguardo e notai che era John , per un attimo lo guardai negli occhi e aprii leggermente la bocca per dirgli qualcosa , ma non mi uscii niente – shh- mi disse , si sedette accanto a me e io poggiai la testa sulle sue ginocchia , poi mi accarezzo i capelli e con quel gesto iniziai a piangere ancora di più, me lo ricordava tantissimo. Anche se era bastardo non potevo negare che non provavo qualcosa,mi bastava che mi toccasse i capelli per farmi sentire speciale, mi bastava solamente vederlo o inalare il suo profumo per mandarmi in estasi. Ricordo quando siamo andati a pranzo dai miei genitori -jason?- - Paul?- - non posso credere che sei tu il fratello della mia fidanzata- - e io non posso credere che tu sia il fidanzato di mia sorella- si abbracciarono calorosamente e si scambiarono u una pacca sulla spalla- Bea , te lo ricordi?- - no, - risposi perplessa – come no ? Paul, quello con l’apparecchio e gli occhiali che ogni volta che lo vedevi ti mettevi a piangere e a correre per tutta la casa,e che una volta ha cercato di avvicinarti a te , ma tu gli hai dato un calcio nei genitali e sei scappata gridando che era un maniaco- sul mio viso nacque un sorriso che lentamente si trasformò in una risata- e così tu eri, il migliore amico di mio fratello, quello brutto , wow ne hai fatta di strada- e già ero proprio brutto- scoppiammo a ridere tutti e tre insieme –Bea già lo sa, ma vorrei dirtelo io – disse Jason , sapevo a cosa era riferito – fra circa cinque mesi mi sposo, e tu sarai invitato, ma vorrei che tu e mia sorella mi fareste da testimoni- -si – rispose Paul con un sorriso- è grandioso, - corsi ad abbracciarlo- comunque non me l’avevi detto- - volevo che fosse una sorpresa-. Paul venne da noi e si unì al nostro abbraccio.
Passarono ore ma dei dottori ancora niente e ogni volta che sentivo che chiamavano al microfono i dottori perché c’era in corso un codice rosso , sentivo un tuffo al cuore “ti prego , Dio , fa che sopravvivi , anche se è stato cattivo, non farlo morire,prendi me se proprio vuoi, ma non lui” ripetevo costantemente queste parole, ero l’unica nella sala d’aspetto Martin se n’era andato e anche John. Udii un rumore di passi che venivano verso la sala d’aspetto drizzai le orecchie e aguzzai la vista, un camice bianco si stava materializzando nella sala d’aspetto – è la signorina James?- - si ,sono io -mi alzai di scatto e gli andai incontro – bhe, il signor. Mcarty per ora è stabile e in coma farmacologico in seguito a una operazione che abbiamo dovuto fargli, per asciugare un ematoma, presenta un leggero trauma cranico dovuto alla botta, ma si riprenderà- - posso andare a vederlo?- -si , le faccio vedere la stanza- mi scortò fino alla stanza , la porta era chiusa e prima di entrare feci un lungo sospiro, poi con mani tremanti misi la mano sul pomello della porta e lo spinsi , la porta si aprii e notai Paul su quel letto, aveva un po’ di graffi e contusioni sul viso e sulle braccia, una lacrima solitaria mi scese rigandomi il viso, aveva il tubicino dell’ossigeno nel naso e in un dito il macchinario per controllare i battiti del cuore. La testa era fasciata da una garza bianca , sembrava un angelo. Mi avvicinai alla sedia del letto posta alla sua destra, mi sedetti e gli strinsi forte la mano, un ‘altra lacrima scese involontariamente – ti prego non lasciarmi- gli sussurrai , come sottofondo si sentiva la macchina che misurava i suoi battiti fare dei bip ad intervalli regolari. – c’è la puoi fare ti aspettano tutti qui- - ho bisogno di te- - i need your love- quando pronunciai quelle quattro parole un’ altra lacrima mi scese inizia ad accarezzargli il dorso della mano con i polpastrelli dell’indice. Ad un certo punto la porta si aprì ed entrò Jason, si avvicinò e mi abbracciò, io inizia a piangere - piccola , va tutto bene guarirà- continuai a singhiozzare fra le sue braccia- dai su vai a casa e vai a mangiare qualcosa e fatti una bella doccia, sto io qua- scossi la testa- dai vai- - no – riuscii a dire in preda ai singhiozzi, -allora aspetta qua- si dileguò io ripresi a stringere la mano a Paul – svegliati- gli sussurrai nell’orecchio –ci sono io con te, svegliati-, mi sentivo rotta, come se qualcuno mi avesse tagliato un pezzo di cuore e ora ne rimaneva solo un po’ ,ad un certo punto la macchina che segnava i battiti del suo cuore iniziò a fare dei bip all’impazzata , i dottori arrivarono subito correndo- codice rosso, codice rosso,- gridavano –il paziente è in arresto cardiaco, - un infermiere si avvicinò a me- la prego signorina esca fuori.- Iniziai a piangere e a gridare prima di uscire – Paul non mi lasciare, P A UL- poi chiusero la porta e io rimasi alzata a piangere e singhiozzare , arrivò anche Jason che mi aveva portato da mangiare –cosa è successo?- singhiozzando risposi –P- Paul è-è andato in arresto cardiaco- - piccola vieni qua,- mi abbracciò –si rimetterà, ricorda ogni cosa che non ti uccide ti rende più forte-mi abbracciò e io chiusi gli occhi e mi accoccolai nell’incavo del suo collo proprio come facevo con Paul
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seguitemi ;)
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La mia dipendenza. ..tu
RomanceLei agente del fbi mandata in missione Lui il criminale più temuto di tutta New York S' incotreranno durante la prova decisiva per la sua carriera. Lei che farà? s' innamorerà di lui e lascerà andare il suo sogno? o lo lascerà lui per seguire il...