Capitolo 23

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Confidenze

Sorrisi, per la prima volta avevo mostrato un sorriso,vero, uno quelli pieni di gratitudine. Mi girai meglio verso di lui, era ancora mezzo addormentato, gli occhi si stavano abituando gradualmente alla luce e aveva i capelli scompigliati,notai che il lenzuolo azzurro impregnato dal suo odore lo ricopriva fino all’ombelico, lasciando scoperti i suoi addominali che sembravano essere stati forgiati da un abile mastro ed erano leggermente coperti da una peluria bionda,mi morsi leggermente il labbro che mi fece emettere un piccolo gemito e mi  era venuta anche la voglia di stampargli piccoli baci su quegli addominali perfetti “cosa ti è saltato in mente Bea , ritorna alla realtà” scossi leggermente la testa –sei d’accordo?- chiese lui con una voce roca e profonda- cosa hai detto, non ho sentito- per un attimo mi guardò negli occhi , che stranamente erano più scuri del solito,e d’istinto abbassai i miei , quello  sguardo mi fece intimidire , posai gli occhi sul mio seno e un espressione di sorpresa comparì sul mio volto nel vedere che avevo addosso la sua camicia , feci un respiro profondo per calmarmi e  lei mie vie respiratorie vennero inondate dal profumo del suo dopobarba ancora impregnato nelle sua camicia ma anche nelle sue lenzuola- stavo dicendo , che dobbiamo parlare, per te va bene?-  scossi la testa per dirgli che andava bene, però prima volevo togliermi di dosso il ricordo dei baci di Luke , di come mi aveva palpato, in quel momento sentii una fitta di dolore al cuore , sussultai e chiusi gli occhi – stai bene?- chiese con una punta di preoccupazione nella sua voce, - si , apposto, però prima se non ti dispiace  vorrei darmi una rinfrescata- - fai, pure con comodo , il bagno è quello- lo indicò con il braccio – per i vestiti, ho adibito uno spazio nella mia cabina armadio- rimasi stupita a quelle parole si era preso la briga  per sino di comprarmi dei vestiti-di già?- - per la mia ragazza voglio il meglio, ma non perché sei la mia ragazza ma lo faccio solo per far vedere alla gente che do a una ragazza tutto quello di cui ha bisogno- nella mia mente immaginai di prenderlo a calci e di correggerlo, fino ad un attimo prima sembrava  che il Paul buono avesse ucciso Mr. Bastardo , ma tutte le mie speranze erano state spazzate via da le ultime cose che aveva sputato da quella bocca, ma di una cosa ero sicura lui non dava quella cosa che stava alla base di un relazione  che era la cosa più  importante L’AMORE, non mi frega di soldi , vesti  e tutte le altre cose materiali , mi bastava l’amore. Scese dal letto, era solo in boxer  giuro che se non aveva quel carattere gli sarei saltata addosso, entrò nella cabina armadio e dopo un po’ uscì con qualcosa in mano, una maglietta, abbastanza vecchia se la mise ed uscì dalla stanza, guardai quel corpo perfetto dileguarsi dalla mi vista, ma prima che scomparisse completamente dal mio campo visivo lo chiamai –Paul – girò la testa – che cosa c’è ora- disse  scocciato e in tono scortese – grazie.. – dissi timidamente, abbassai lo sguardo per non guardare la sua reazione e inizia nervosamente a giocherellare con il miei pollici ,sentii il suo sguardo su di me, così decisi di  rompere quella tensione che si era creata fra noi, mi alzai molto lentamente dal letto, appena mi alzai strabuzzò gli occhi su di me , facendomi sentire  completamente a disagio. Camminai lentamente facendoglielo apposta , arrivai al bagno mi chiusi la porta alla spalle e mi appoggiai contro essa , poi alzai il colletto  della camicia e lo portai vicino al mio naso. Inalai il suo profumo e poi scivolai con la schiena contro la porta fino a toccare con il sedere  il pavimento. Cosa mi stava succedendo?, mi alzai ed andai ad aprire l’acqua della doccia e la regolai calda, anzi la misi al massimo, dovevo scottarmi quando mi lavavo , per cercare di cancellare ogni traccia della serata trascorsa. Mi spogliai lentamente e guardai il mio corpo allo specchio  il che mi causò una smorfia di disgusto al pensiero che le mani di Luke erano stati proprio lì, e  se non fosse arrivato Bastard man, lui avrebbe fatto di peggio. Mi gettai sotto l’acqua bollente che a contatto con la mia pelle lasciava dei segni rossi, presi un po’ di bagnoschiuma lo misi sul palmo della mano e poi iniziai a strofinarmi ogni parte del corpo in modo vigoroso sperando che con quel gesto avrei lavato via ogni traccia di Luke . Presi due asciugamani, una l’avvolsi intorno al corpo e l’altro tamponai i capelli e mi feci una specie di tubante intono alla testa. Entrai nella cabina armadio che era divisa in due metà perfette , Mr. Bastardo aveva  pensato a tutto dall’intimo alle scarpe, c’erano vestiti di ogni genere  e anche scarpe e accessori , presi un jeans e una maglietta alla rinfusa l’indossai e andai in cucina, ero un po’ spaesata , non sapevo dove si trovavano le varie stanze così cercai la cucina per intuito. Appena entrai  ,lo vidi seduto sul divano con lo sguardo assente,e fisso fuori dalla vetrata del suo appartamento.- dovevamo parlare ?-chiesi e mi accomodai sul divano mantenendo una certa distanza da lui, ritornò lucido quando sentì le mie parole. – ti volevo chiedere se conosci  quel tizio, Luke?- annui scocciata dal sentire quella domanda- prima sono io che voglio farti una domanda,- senza nemmeno il suo consenso andai avanti- sei stato tu a dirgli che lui poteva scoparmi?- -no, non lo farei mai, sono pur sempre umano e non sopporto certe cose- socchiuse leggermente gli occhi per poi scrutarmi dalla testa ai piedi – ora dimmi tu,cosa è successo fra te e Luke- gli raccontai tutta la storia e non credevo che la ascoltasse cogliendo ogni minimo dettaglio,ora almeno lui sapeva qualcosa di me, ma io cosa sapevo di lui?- merda, è tardi, dobbiamo andare a lavoro-  disse dopo aver sentito la mia storia senza aggiungere commenti ,lo  corressi - tu devi andare a lavoro, io oggi non vengo- - contenta tu contenta tutti- si dileguò correndo con solo addosso quella maglietta scolorita e leggermente strappata, nel frattempo io mi misi ai fornelli e come se fosse veramente il mio fidanzato , gli preparai  la colazione . Dopo una decina di minuti, un Paul diverso entrò in cucina , sembrava più vecchio,perfettamente in ordine , con un completo gessato e i capelli pettinati,mentre prima sembrava un ragazzino, gli porsi la colazione , velocemente trangugiò il caffè e si ficcò in bocca due frittelle . Poi Inaspettatamente si avvicinò e mi lasciò un bacio sull’angolo della bocca e uscì dall’appartamento impugnando la sua valigetta in una mano e nell’altra il suo telefono, L’unica cosa che riuscii a pensare in quel momento fu Wow, e pensai anche ai miei mille bruchini che avevo nello stomaco  che si stavano trasformando in farfalle che stavano spiccando il volo

La mia dipendenza. ..tuWhere stories live. Discover now