Ventuno

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Davanti a una tazza di tè bollente racconto la mia storia, e la donna dice che il signor Mario morì poco dopo la mia condanna. Rinnegando le affermazioni dei medici circa la propria demenza senile decise un giorno di farsi venire un infarto in mezzo alla strada, dopo aver gridato come come un folle:  «È tutto vero! È tutto vero!». Lo gridò a squarciagola per una buona mezz'ora, ma neanche il cuore gli credette più e decise così di licenziarsi dalle sue funzioni biologiche.
Sua moglie Ginevra morì qualche mese dopo. La badante che lei stessa aveva assunto pare fosse una social influencer. Un bel giorno le preparò un bel bagno caldo per la signora e se la dimenticò a mollo. Dopo ben due ore di diretta Instagram entrò in bagno e le trovò con la testa completamente immersa nella vasca da bagno e solo il dito medio fuori dall'acqua in segno di profondo disappunto.
#istafanculo #mortibrutte

«Ho comprato questa casa dopo aver lasciato Uscio sul Mare» dice la donna. «Un paesino davvero noioso. Lavoravo in una casa di riposo, la migliore d'Italia se non d'Europa. Sai, data la tua attuale situazione da disoccupato potrei chiedere di organizzarti un colloquio. Non c'è più niente qui, per te.»
Rispondo: «Grazie, ma voglio stare alla larga dagli anziani. Creano sempre un sacco di problemi. Non hai conoscenze in qualche asilo nido?»
«A proposito» dice alzandosi in piedi e puntando verso la libreria, «quando mi sono trasferita ho trovato un quaderno di appunti. Apparteneva al signor Mario. Credo che contenga tutte le sue storie deliranti. C'era il tuo nome scritto nelle ultime pagine, quindi... Credo che ormai appartenga a te».
«Che fortuna» rispondo laconico.
Fa spallucce e poi si volta dandomi le spalle.
Sfoglio quel taccuino, ed è una tale accozzaglia di frasi senza senso da far girare la testa. Leggo frasi del tipo «Sfiorata minaccia nucleare» e «Abbiamo ricevuto un premio dal Presidente della Repubblica».
Lo spagino rapidamente fino alle ultime pagine, ma rimango sorpreso dalla descrizione minuziosa della nostra avventura. Tropo dettagliata ed esatta per essere scritta da un anziano descritto come arteriosclerotico.
«Dimmi un po', ex galeotto. Da quanto tempo non sfiori un seno?» Dice la donna, ma io resto impietrito nel leggere: «Ci insegnarono a nascondere piccole armi o gioielli nelle carcasse degli animali».
Pensai a mia nonna, a tutta quella inutile carne conservata in freezer.
Nel frattempo la donna ha tolto tutti i suoi vestiti ed è lì, nuda davanti a me, mentre io sono immerso nei nudi pensieri rivelatori di un'incredibile scoperta.
Mi alzo di scatto mentre lei spalanca le braccia pronta ad accogliermi nel suo ventre.
Mi spiace deluderla ma dovrà aspettare.
Ricordo che quando nascosi mia nonna in freezer le feci spazio sotterrando tutta la carne surgelata in giardino.
«Ehi! Dove vai?»
«Torno subito. Comincia pure senza di me!»

Scavo usando le mani. La neve mi spacca le dita, ma non m'importa.
Mia nonna mangiava carne una volta al mese, a volte anche meno. Che ci faceva quindi con un manzo intero in freezer?
«Nonna, mi spiace di aver approfittato della pensione e del tuo cadavere. Avevi già pensato al futuro del tuo caro nipotino, solo che non lo sapevo ancora.»
Ecco cosa rimane di quelle bistecche e di quei filetti ora che tutto è stato digerito dai vermi: un terreno che luccica sotto il cielo carico di neve.
Diamanti: migliaia di piccoli diamanti affiorano dal suolo come piccole capsule del tempo ben nascoste.
È il regalo di mia nonna che mi permetterà di vivere senza preoccuparmi più di nulla.
Aveva ragione il signor Mario: era vero.
Era tutto vero!

Era un bravo vicino. Salutava sempreWhere stories live. Discover now