Chapter 6: Princess

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Se qualcuno mi avesse detto anche solo una settimana fa che mi sarei ritrovata un venerdí sera ad indossare un abito che probabilmente costa più del mio appartamento a bordo di una Ferrari nera accanto a un uomo come Luke Hemmings, probabilmente sarei scoppiata in una fragorosa risata e avrei invitato il mio interlocutore a non fare uso di sostanze pesanti.

Eppure, adesso questa è la mia realtà, ed io non credo di essermi mai sentita più a disagio.

"Non hai nulla da temere, Kelly, davvero" mi sorride incoraggiante Luke non appena si ferma a un semaforo rosso, posando poi la mano sulla mia "è una cena piuttosto semplice, e io non ti lascerò sola nemmeno per un secondo".

"Dicono sempre così nei libri, e poi va sempre a finire al contrario" borbotto, facendomi sentire dal biondo che ridacchia, scuotendo piano la testa.

"La vita non è un libro".

"Strano, e io che pensavo di essere finita in una versione rosa di Cinquanta Sfumature".

Luke non risponde, semplicemente si lecca le labbra passando lo sguardo sul mio corpo fasciato nel vestito rosa che lui stesso ha pagato, fermandosi poi sullo spacco che lascia intravedere la mia gamba.

"Avevo ragione. Sei bellissima, e senza ombra di dubbio sarai la più bella di tutte" si complimenta, alzando gli occhi azzurri sui miei marroni, facendomi quasi mozzare il fiato per l'intensità con cui mi guarda.

Se pensa che sia io quella bella tra i due, si sbaglia di grosso, perchè credo che Luke sia l'unico uomo al mondo a cui il rosa non solo stia bene, ma lo faccia apparire addirittura più eccitante di quanto già non sia.

E i capelli ricci e ancora bagnati probabilmente dalla doccia completano un quadretto che mi spinge quasi a firmare il contratto seduta stante.

"Sta cercando di persuadermi con i complimenti, signor Hemmings?" Domando, sbattendo qualche volta le ciglia, sorridendo soddisfatta quando vedo la sua mano stringere con più forza il volante, tanto che le nocche diventano bianche.

"O forse vuoi davvero che inizi a chiamarti daddy? Cosí, per farci l'abitudine" continuo fingendo aria innocente anche se di innocente non ho proprio nulla, ma l'effetto che questo ha su Luke mi illude di avere, per un attimo, il controllo.

Ma dura poco, perchè ben presto lui si gira verso di me, i suoi occhi resi più scuri dalla lussuria: "stai giocando con il fuoco, principessa".

Il verde scatta, e non appena Luke riparte mi aspetto che la sua mano si sposti dalla mia sul mio grembo, ma a quanto pare gli piace cogliermi di sorpresa, e infatti la sua mano sale, posandosi sulla mia coscia, proprio nel punto dove lo spacco comincia, fermandosi così tra il tessuto del vestito e la mia coscia lasciata scoperta.

E ho come la sensazione che l'abbia fatto apposta.

"E non ho bisogno di conquistarti con i complimenti direi, o sbaglio?" Continua, accarezzando volutamente per stuzzicarmi la pelle lasciata scoperta, spingendomi a stringere le cosce senza farmi vedere dal diretto interessato che, purtroppo, se ne rende conto, sorridendomi malizioso.

"Mi piace l'effetto che ho su di te, te l'ho già detto?" Domanda ancora, ma io non ho tempo di rispondere che si ferma davanti all'ingresso del Grand Palace Hotel, spegnendo il motore della Ferrari prima di girarsi verso di me.

"Posso fare il galantuomo?".

"Devi. Le Sugar Baby non vanno forse viziate?" Domando a mia volta, inarcando un sopracciglio, e Luke sorride prima di scendere dalla macchina, facendo il giro velocemente in modo da aprire anche la mia portiera, porgendomi poi una mano.

"Andy ha un ottimo gusto in fatto di vestiti... Ma credo che il merito vada tutto alla modella" commenta, intrecciando poi le nostre dita, guardandomi mentre alzo gli occhi al cielo, non riuscendo però a trattenere il sorriso sulle mie labbra.

"Sai che con me queste frasi non attaccano, vero?" Domando, e Luke mi sorride portando la lingua all'angolo delle labbra e leccandolo piano prima che uno dei drivers ci raggiunga, salutandoci e prendendo le chiavi a Luke che gli porge anche una banconota.

"Grazie mille e buona serata... Matthew" si congeda, sorridendo cordiale al parcheggiatore che ricambia, ringraziando per la mancia.

Sorrido tra me e me al gesto di Luke, notando con piacere che non solo è un galantuomo nei miei confronti, ma anche di quello degli altri.
Ho sempre avuto questa strana idea che le persone ricche fossero tremendamente snob, sempre pronte a trattare male coloro che erano loro sottoposte, ma forse sbagliavo a fare di tutta l'erba un fascio, e Luke sembra esserne la prova vivente.

"A cosa stai pensando?" Domanda girandosi verso di me, tenendomi stretta a lui mentre saliamo per la scalinata illuminata da candele poste su ogni gradino, creando così un'atmosfera molto romantica.

"A te" rispondo senza mentire, forse anche un po' sfacciata, e Luke mi osserva, sorpreso, il suo papillon dello stesso rosa del mio vestito leggermente storto, così mi fermo un gradino più in alto di lui, aggiustandoglielo leggermente.

"A me?".

"Sì, a tutto questo. Non è qualcosa che mi aspettavo capitasse a una come me, ma devo dire che sei una sorpresa... Daddy. E diciamo anche che mi hai quasi convinta a firmare il contratto" confesso, senza perdere però l'occasione per stuzzicarlo, e Luke mi osserva qualche secondo, attirandomi poi a sè poggiando le mani sui miei fianchi, portandomi così vicino che per un attimo ho la sensazione che mi stia per baciare, ma il ricordo delle sue parole di stamattina è ancora vivido.

Non mi bacerá finchè non avrò firmato il contratto.

E mai come prima ho avuto voglia -anzi, bisogno- di mettere una firma su un foglio di carta.

I suoi occhi sembrano divorarmi dalla testa ai piedi, ma Luke non dice nulla, semplicemente mi guarda prima di abbassarsi, lasciando un bacio sensuale sulla mia spalla scoperta.

"Non chiamarmi così in pubblico, principessa. Potrebbe non piacerti quello che tira fuori da me" sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra, ed io vorrei ribattere, vorrei tirare fuori quel coraggio e quella vena sfacciata che in genere escono spontanei, ma qualcosa nel suo sguardo mi impone di annuire semplicemente, obbediente.

Luke sorride, soddisfatto, riprendendomi per mano e guidandomi fino all'interno dell'enorme salone bianco e nero dove tutti gli invitati stanno parlando tra loro, bevendo champagne e mangiando tartine, e solo allora mi rendo conto di un piccolo particolare.

"Luke, non mi avevi detto che bisognava vestirsi in bianco o in nero" sussurro, girandomi leggermente a disagio verso di lui che mi rassicura, accarezzando con il pollice il dorso della mia mano.

"Lo so, ma non volevo che ci confondessimo con gli altri. Tu meriti di spiccare tra la folla... E a me non piace seguire la massa".

Ed è a quelle parole che prendo la mia decisiobe definitiva.

Firmeró il contratto.

Luxury Girl || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora