Chapter 14: Babycake

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Il respiro dolce e lento di Luke mi culla piano, una ninna nanna silenziosa che mi fa sentire protetta e al sicuro come non mi sentivo da tempo, eppure qualcosa dentro la mia testa mi impedisce di prendere sonno, tiene i miei pensieri svegli e nulla sembra metterli a tacere.

Sospiro piano per l'ennesima volta, accoccolandomi maggiormente contro il petto nudo di Luke, abbastanza caldo da infondermi un senso di familiarità che non ho mai provato prima.

Per me, il senso della famiglia e della familiarità è quasi astratto.

Lancio uno sguardo rapido al mio cellulare posato sul comodino, tentata di prenderlo e di fissare come troppe volte ho fatto il numero di mia madre, ma mi costringo a rimanere ferma nella speranza che, prima o poi, il sonno arrivi.

La mia mente vaga troppo di notte, e detesto questo senso di tristezza e di vuoto che mi prende allo stomaco, che lo stringe e lo attorciglia, facendomi sentire così male nella mia stessa pelle che arrivo ad odiarmi.

Perchè forse, se avessi fatto quello che voleva lei, se avessi rispettato i suoi standard, adesso avremmo un bel rapporto, o almeno un rapporto da madre e figlia e non questa guerra aperta fatta di silenzi e parole taglienti.

Forse, se fossi stata come le mie sorelle, docile e malleabile, se fossi stata meno indipendente e più obbediente, adesso non sarei la pecora nera della famiglia e non mi sentirei l'eterna esclusa.

"Kelly?".

Sollevo piano la testa, vedendo Luke stropicciarsi piano gli occhi con una mano chiusa a pugno, l'altra attorno al mio bacino, ed io istintivamente sorrido piano, accarezzando lievemente il suo fianco.

"Scusa, non volevo svegliarti" sussurro, ma lui scuote la testa, accendendo la luce sul comodino e alzandosi a sedere.

"Non riesci a dormire? Stai male?" domanda, con la premura a cui mi sono abituata, ed io sorrido, intenerita dalla sua preoccupazione, prima di scuotere la testa.

"Solo qualche brutto pensiero" mi limito a dire, nonostante 'qualche brutto pensiero' sia un eufemismo, ma non me la sento di raccontargli la storia della mia vita.

Non voglio che provi pietà di me, che pensi che io sia una poverella sventurata.

Perchè non è quella che sono visto che alla fin fine sono riuscita a cavarmela fino ad ora.

Luke mi osserva qualche secondo prima di annuire senza chiedere altro, facendomi poi cenno di sedermi tra le sue gambe, ed io obbedisco, sentendo poi le sue mani intrufolarsi tra i miei capelli.

Emetto un gemito leggero a quel tocco, da sempre molto sensibile, sentendolo ridere piano dietro di me.

"A qualcuno piace farsi toccare i capelli" commenta, passandoci le dita in mezzo come se li stesse pettinando, lunghe ciocche scure che ricadono lungo la mia schiena e le mie spalle, ed io annuisco leggermente, sentendomi totalmente rilassata.

Sento le sue mani giocare, e ci metto qualche secondo rendermi conto che mi sta facendo una treccia.

"Non pensavo che gli imprenditori di successo fossero anche esperti in acconciature" commento, girando appena la testa per scorgere il sorriso divertito sulle sue labbra.

"Ho tante cugine femmine, e da piccolo mi obbligavano a fare loro trecce e acconciature varie, con il tempo ho imparato" spiega, e quelle parole solleticano solo maggiormente la mia curiosità.

D'altronde, non so molto della sua vita.

"Hai fratelli, quindi? O sei figlio unico?" domando, e noto Luke irrigidirsi quasi impercettibilmente prima di tornare naturale, ma la cosa non mi sfugge e mi lascia perplessa.

"Due fratelli. Più grandi" è tutto ciò che dice, secco ma non sgarbato, e questo mi conferma che come per me la famiglia è un argomento delicato, per lui non deve essere tanto diverso.

"Et voilà" mormora, facendomi cadere la treccia su una spalla, ed io sorrido, giocando con la punta, chiedendomi dove abbia preso il sottile elastico nero.

"A volte avere i capelli lunghi e doversi fare il codino ha i suoi vantaggi" commenta, rispondendo alla mia tacita domanda, ed io mi giro verso di lui, guardandolo incuriosita prima di spostargli un riccio dalla fronte.

"Credo di aver accettato di essere la tua sugar baby solo per i tuoi capelli" commento, prendendolo in giro, facendogli alzare gli occhi al cielo.

"Saresti la prima. La maggior parte lo fa per i soldi" ribatte, e qualcosa nel suo tono mi fa capire che il suo non è uno scherzo.

Quale donna potrebbe accettare una cosa del genere solo per i soldi e non per Luke?

Lo so che ci sono persone con difficoltà economiche peggiori delle mie prima di incontrarlo, ma da come lo ha detto mi ha dato l'impressione di aver parlato per esperienza.

"Hey" sussurro, sollevandogli il mento con due dita in modo da guardarlo negli occhi "ho accettato per te, non per i soldi. Avevo due lavori che mi permettevano di vivere. Non ero ricca, certo, ma potevo benissimo continuare con la mia vita. Ho firmato il contratto perchè ad affascinarmi eri tu, non il tuo portafoglio".

A quelle parole Luke sorride leggermente, sporgendosi per baciarmi piano sulle labbra, scostandosi poi all'improvviso come se si fosse appena ricordato qualcosa.

Lo osservo, confusa, guardandolo poi aprirsi in un vero sorriso: "sai cos'è il ballo della rosa, principessa?".

Scuoto piano la testa, vergognandomi leggermente della mia ignoranza, ma Luke mi accarezza piano la guancia, un modo senza parole per mettermi a mio agio.

"È un ballo che si tiene nel principato di Monaco, a Montecarlo. Avendo pubblicato molti libri consigliati dal principe Alberto, che è amico di mio padre, mi invita sempre... E pensavo... Che invece di andarci da solo, potresti venire con me".

La sua spiegazione mi lascia a bocca aperta, totalmente esterrefatta, e Luke sembra accorgersene perchè è veloce ad aggiungere: "ma se non vuoi venire, io capisco e...".

Lo zittisco baciandolo con forza, premendo le mie labbra sulle sue per qualche secondo prima di staccarmi con un sorriso raggiante.

"Sì, sì e ancora una volta sì! Voglio dire, non so come ci si comporta con reali e principesse... E neanche come sia un ballo... Ma se mi vuoi con te, verrò" sorrido, posando la fronte sulla sua, sentendo le mani di Luke stringermi i fianchi prima di baciarmi nuovamente.

"A quanto pare, sarai tu la rosa del ballo, principessa".

Il drama è dietro all'angolo :-)

Luxury Girl || Luke HemmingsWhere stories live. Discover now