Chapter 11: Sugar Plum

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La mamma di Angel ha sempre avuto uno strano debole per me, convinta che fossi io a spronarla ad essere sempre la più brava nei suoi corsi, ad avere la media più alta del liceo prima del diploma, e non ho mai avuto cuore di contraddirla anche se, alla fin fine, non potrebbe essere più lontano dalla realtà.

Al liceo avevo una buona media, una bella B sudata e meritata, ma non ho mai avuto la voglia di studiare e la competitività di Angel che l'hanno portata ad essere sempre la migliore, la A con la lode, il massimo punteggio negli esami.

E' come se volesse dimostrare a tutti i costi che lei è più di una sveltina, più di una ragazza reputata facile, più di un faccino carino.

E lo dimostra, lo dimostra eccome.

"Sveglia sveglia, fiorellino" sorrido entrando nella sua stanza senza bussare, e probabilmente avrei dovuto perchè non appena entro mi rendo conto che Angel ha compagnia.

Più nello specifico, Michael Clifford nudo nel letto.

La testa di Michael fa capolino da sotto le lenzuola, quasi a sottolineare cosa stessero facendo prima del mio arrivo come se non fosse già abbastanza chiaro, e immediatamente Angel scatta a sedere, la maglia troppo grande per lei abbassata sulla spalla.

"Kelly! Potevi chiamare!" esclama con le guance rosse, alzandosi e raccogliendo gli slip da terra come se nulla fosse, infilandoli sotto la maglia che grazie a Dio le arriva fino a metà coscia, impedendomi di vedere cose che rischierebbero di traumatizzarmi.

"Da quando devo chiamarti per venire da te?" domando, ancora allibita da quello che mi ritrovo davanti, quando Angel mi spinge fuori dalla sua camera, chiudendo la porta dietro di sé e chiudendoci in corridoio.

"Da quando ho una relazione seria. Wow, fa persino strano dirlo" borbotta, facendomi cenno di seguirla giù per le scale, ed io obbedisco, sedendomi poi su uno degli sgabelli della cucina deserta.

"Tra l'altro, chi ti ha fatta entrare?" domanda, aprendo il frigorifero e tirando fuori una bottiglia di succo all'ananas, versandone tre bicchieri e passandomene uno.

"Tua madre mentre stava uscendo, continua ad essere convinta che io frequenti l'università con te".

"Sì, beh, lo sai che in casa mia nessuno mi dà poi molta retta, anche se le dicessi che in realtà non hai continuato gli studi il giorno dopo se ne sarebbe già dimenticata, quindi tanto vale lasciarla nella sua illusione" sospira lei, scrollando le spalle , ma so che in realtà la cosa non la lascia così indifferente.

Decido comunque di fare finta di nulla, cambiando discorso: "quindi hai presentato Michael ai tuoi genitori".

A momenti Angel si strozza con il succo all' ananas, scuotendo poi vigorosamente la testa, guardandomi come se fossi impazzita: "ma ti pare? L'ultima cosa di cui ho bisogno è di presentare Michael ai miei genitori. Io... Non sono pronta".

"Hai paura che questo renda solo le cose più ufficiali" affermo io al posto suo, perchè se c'è una cosa che so di Angel, questo è che certe cose non le dirà mai a voce alta.

Lei annuisce piano, passandosi poi una mano tra i capelli corti: "comunque, se vuoi saperlo, è venuto stanotte".

"Questo non lo mettevo in dubbio".

"Deficiente, intendevo che è arrivato stanotte. L'ho fatto entrare dalla finestra" si corregge, alzando gli occhi al cielo, quando la porta d'ingresso si apre e Ashton Irwin fa il suo ingresso in grande stile, sbadigliando e trascinandosi fino al bancone.

Istintivamente lancio un'occhiata ad Angel che annuisce, porgendo poi il terzo bicchiere di succo ad Ashton.

Da quel semplice gesto deduco che hanno chiarito, ma ne ho la conferma quando lui lascia un bacio sui capelli di sua sorella prima di andare al piano di sopra senza dire una parola.

Luxury Girl || Luke HemmingsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora