IV : La più incantevole tra le meraviglie

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È lì, a dieci passi da me, che maneggia la chitarra come se fosse nato per questo. È così abile che mi perdo nel vederlo muovere velocemente le mani sulle corde e accompagna le note con la sua voce. È anche molto intonato, e se solo riuscissi a muovere le gambe probabilmente mi avvicinerei per godermi di più quello spettacolo.

Sorride a chi si ferma per ascoltarlo e quando anche un bambino si avvicina, inizia a muoversi e lo invita a ballare insieme a lui. Non riesco a non sorridere davanti a questa scena così tenera e... spensierata.

Vorrei tanto farne parte anche io.

In breve l'intero scenario passa in secondo piano, e il mio sguardo si sofferma sul musicista, solo e solamente sulla sua figura.

Il viso ovale è illuminato dalla luce emanata dal lampione qualche metro più avanti, i capelli castani e la fronte sono leggermente imperlati di sudore - in effetti inizio a sentire caldo anche io.

Ma la parte che sicuramente preferisco di più sono i suoi occhi: azzurri come il mare stamattina, così belli che potrei passare tutta la serata a fissarli da lontano. Appena finisce il pezzo le persone ai suoi lati gli applaudono e lasciano cadere un paio di monete nel salvadanaio che il ragazzo ha posato accanto a sé su una panchina.

Il bambino gli batte il cinque e si allontana per tornare dalla madre, mentre lui posa per un secondo la chitarra a terra e si asciuga la fronte. Il mio cuore accelera. Non so cosa mi stia succedendo. So solo che trovo stupendo il suo sorriso, il modo in cui riprende la chitarra in mano e ritorna a suonare.

Assurdo, sono a Catania da meno di ventiquattro ore e già ritengo che sia una città piena di meraviglie.

E fra tutte, quel ragazzo con la chitarra, il sorriso allegro e gli occhi color del mare è senza dubbio la mia preferita.

F͏i͏f͏t͏e͏e͏n ͏d͏a͏y͏sWhere stories live. Discover now