«Aaaaah! Misera me, misera me!»
«Ari, calmati, hanno solo ballato un po'.»
«Tu non capisci! Sai cosa succede quando due persone ballano e si guardano negli occhi e sorridono?»
El mi guarda da dietro la montatura sottile degli occhiali mentre sfoglia una rivista. «Per caso c'è di mezzo un cane?»
Adesso esplodo. «Finisce che si mettono insieme e hanno un lieto fine tutto loro!»
La sento ridacchiare, e quel suono si oppone perfettamente alla mia tristezza, che aleggia in cucina come un'aria viziata. «Tu guardi troppi film.»
Mi giro a guardarla a braccia conserte, lo stomaco sottosopra. «Dimmi almeno il titolo di un film in cui i due protagonisti ballano e poi non finiscono insieme!»
«Tu pensi che non esista?»
«Vediamo come ti difendi.»
Lei torna due pagine indietro, si sistema gli occhiali sul naso e poi gira la rivista verso di me: il sorriso di Leonardo Di Caprio sul red carpet segna la mia sconfitta. «Titanic, uno a zero per me, mia povera anima in pena.»
«Questo è barare!»
«Ma sei seria?! E che sarebbe, l'aiuto da casa?»
«Sì!»
El mi guarda sconcertata, poi si massaggia la fronte con pollice e indice. «Io ti prescrivo degli psicofarmaci e una doppia dose di B.C.Q.S.E.T.U.A.»
Sbatto gli occhi. «Cioè?»
«Basta Con Questo Sbattimento E Trovati Un Altro!»
Sospiro, rassegnata. «Tu dici così perché non sai cosa si prova...»
«Ehi!» Rialza di nuovo lo sguardo dalla rivista. «Ho avuto anche io i miei fidanzati, so come si fa con gli uomini!»
Incrocio le braccia. «Mi stai dicendo che quella relazione di tre giorni con Antonio Carrara in terza elementare è una storia seria, per te?»
Volta la testa dall'altro lato, fingendosi offesa. «In quei tre giorni prestava la gomma soltanto a me.»
Alzo gli occhi al cielo e crollo accanto a lei sul divano del salotto. Ho ancora in mente la scena di Olivet e Teresa che ballano, che sorridono. Mentre eravamo lì mi è sembrato di vedere il filo che li legava e che mi separava definitivamente da lui. Non ho bevuto neppure un alcolico ma ho la testa che gira come se fosse il contrario. E nonostante quella conferma non mi rassegno alla realtà, e continuo a sperare di sognarlo anche per pochi minuti.
Intanto nel salotto è caduto il silenzio, ma sento gli occhi di El non più puntati su Di Caprio. Poco dopo la sua mano fredda è sulla mia spalla, attirando la mia attenzione. «Lo so che adesso pensi che sia orribile, che non troverai nessuno come lui in tutto il Sistema Solare e che la piaga del surriscaldamento globale sia irrisolvibile. Ma ti prometto che passerà, pensa a goderti la vacanza, hai faticato tanto per guadagnartela.»
"Ha ragione" mi dico infastidita. È stato davvero un anno difficile, ma l'ho sempre affrontato con entusiasmo perché sapevo di esserne capace. Eppure, ora come ora, mi spaventa anche la sola idea di uscire e di ritrovare Oliver e Teresa che si tengono per mano. Sospiro, affondando la testa nel cuscino del divano. «Difficile est longum subito deponere amorem.»
Sento El che si irrigidisce. «Hai bisogno di un esorcista?»
Nonostante il mio sconforto, riesce comunque a strapparmi un sorriso. «"È difficile guarire di colpo un amore che è durato a lungo".»
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F͏i͏f͏t͏e͏e͏n ͏d͏a͏y͏s
ChickLitAriadna Martini è difficile da descrivere. Si perde tra le pagine dei dialoghi di Platone, parla delle orazioni di Cicerone come se fossero ricordi della sua infanzia e la sua fiaba preferita non è stata scritta dai Grimm, bensì da Apuleio. Ha dicio...
