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Taehyung e Yoongi si incamminarono lungo la strada nel silenzio totale, col vento che soffiava sulla loro pelle candida e delicata, come quella dei bambini. All'apparenza erano due persone completamente opposte tra loro, uno biondo l'altro moro, uno solare l'altro tendente all'asocialità, uno sempre sorridente l'altro, invece, era col broncio perenne, ma in realtà avevano molte cose in comune, e Taehyung se ne rese conto solo da un mese a questa parte.
Egli, quando origliò involontariamente la conversazione tra Yoongi e Jimin nella camera d'ospedale, capì che dentro il ragazzo dai capelli neri vi era un animo puro e fragile, proprio come il suo essere esteriore; poi, guardandosi allo specchio, percepì dentro il suo di animo dei demoni e dei fantasmi fatti della stessa sostanza di quelli di Yoongi. Entrambi avevano effettuato degli errori di cui portavano addosso cicatrici pressoché simili e che non sarebbero guarite né col tempo né con l'amore.
Il moro estrasse dalla tasca della sua giacca un pacchetto di sigarette ed aprendolo lo porse all'altro in segno di offerta.
L'altro fingendosi non sorpreso scosse la testa, mentre continuava a camminare sfregando le mani tra loro «Da quando fumi?» chiese rompendo il silenzio tra loro.
Yoongi si portò una sigaretta tra le labbra, l'accese con un accendino anti-vento e sbuffò il suo primo tiro notando come l'aria facesse volar via il fumo appena cacciato dalla bocca «Ogni tanto, di nascosto, quando sento il peso dei pensieri farsi troppo opprimente» fece un altro tiro mentre il biondo lo guardava esterrefatto «E funziona?» chiese innocentemente.
«A dire il vero no» scrollò la cenere per poi adocchiare una panchina lì vicino «Ci sediamo?»
Taehyung non rispose, si avviò direttamente seguito dall'altro e, insieme, si sedettero contemplando il cielo stellato di una notte fredda di novembre.
«L'offerta della sigaretta è ancora valida?» chiese il biondo senza distogliere lo sguardo dalla luna.
Yoongi estrasse una sigaretta dal pacchetto, direttamente dall'interno della tasca, e gliela porse; poi lo fece accendere stesso dalle sue mani dove un Taehyung inesperto soffocò all'istante.
«Piano, piano... con calma, fai come me» a rallentatore Yoongi fece un tiro un po' più corto ed ispirò il fumo assicurandosi che l'altro apprendesse nei minimi dettagli. In breve il piccolo comprese il meccanismo imitando l'altro e si ritrovò a fumare la sua prima sigaretta in compagnia della persona a lui più vicina psichicamente, anche se non avevano mai creato un rapporto d'amicizia, nemmeno prima dell'accaduto.
«Gliel'hai detto?» disse all'improvviso Yoongi buttando la sua sigaretta a terra e schiacciandola con la suola.
«No, è stata una sua decisione, ed è meglio così» sbuffò il fumo in faccia al cielo, sperando di poter avvicinarsi almeno un po' «Te come stai?» chiese prima che l'altro potesse dire qualche altra cosa.
Yoongi rimase spiazzato da quella domanda, cioè la sua "vittima" gli stava chiedendo come stava? «Uhm, bene, meglio» rispose titubante.
«La terapia? Sta funzionando?» continuò l'altro, ora voltandosi verso il viso di Yoongi che lo stava guardando confuso.
«Sì, sto capendo tante cose» deglutì poi il maggiore.
«Mi fa piacere» gli fece un sorriso sincero, debole ma pur sempre sentito.
«E tu?» chiese di rimando il moro con una morsa nel cuore.
«Beh, sto bene, si va avanti... » disse riportando gli occhi al cielo «Ora che ho fatto pace con Kook le cose non possono che andar- » le sue parole vennero interrotte da un singhiozzo proveniente dalla bocca del suo interlocutore.
Egli, così, si voltò verso l'amico e lo colse con le lacrime agli occhi «Yoon... »
Il moro cercò di asciugarsi le lacrime con una mano ma queste continuavano a scendere senza il suo pieno controllo «M-mi d-dispiace»
Al vedere quella scena, Taehyung si rivede nei suoi recenti gesti, parole ed espressioni: comprese ancora di più quanto in realtà avessero l'anima con le stesse crepe, e capì che proprio da quelle avrebbero dovuto iniziare a lavorare, magari insieme.
Il biondo lo abbracciò dolcemente come se tutti i demoni del passato fossero stati spazzati via da quel vento che tirava forte sulle loro frangette, da quel fumo che avevano appena sbuffato dalle labbra e da quelle lacrime troppo cariche di colpa e dolore: fu in quel momento che Taehyung abbandonò i rancori ed i peccati, entrambi si erano macchiati della stessa pena ed entrambi ne stavano pagando le conseguenze amare.
Rimasero in quella posizione per qualche minuto prima di rientrare nel locale lasciandosi finalmente il passato alle spalle: si erano promessi in silenzio rispetto e serenità reciproca, e perché no, anche un'amicizia.
Angolo Autrice importante:
Doppio aggiornamento Yee. (In realtà dovevo aggiornare la Yoonminseok ma poi divago sempre e mi sono ritrovata qui... non so come giuro)
Quando ho iniziato questa ff non avevo molte idee, o meglio, ne avevo solo una generale senza i vari dettagli, ed ora mi trovo a continuarla un po' per costrizione poiché la piega che ha preso non mi piace molto: non so come mi sono ritrovata a fare di Yoongi uno stupratore, quando in realtà doveva essere solo un rapporto un po' costretto tra la Taegi... poiché mi sono trovata in questo casino avrei voluto trattare l'argomento in maniera più delicata e seria ma, ahimè, mi sono messa in una situazione più grande di me e non ero pronta.
Ho deciso comunque di continuarla e portarla al termine perché si, odio lasciare le cose a metà e poi sto avendo molti feedback positivi da parte vostra e di questo vi ringrazio tantissimo!
Inoltre ho notato che ho una strana ossessione per la VMIN e la TAEGI, ottimo ahahah
Non so quanto manca alla fine ma di sicuro non molto.
Volevo anche informarvi che ho in bozza un'altra kookv ma di questo ve ne parlerò in seguito (lo so devo finire prima le due storie e poi pensare alle altre, ma ho così tante idee help)
