iv. divise

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Mentre lui mi guardava, sotto l'imbarazzo mio, gli sorrisi e lui ricambiò.
Durante la serata scoprii che Dylan era davvero simpatico! Stavamo parlando ormai da un'ora e mezza, ininterrottamente.

«Ragazzi domani sera vi va se ci troviamo da noi a vedere un film?» chiese Drey tytto d'un tratto; «Certo! Che genere vi va?» domandò Tyler per fare un poco di conoscenza.
«L'horror vi piace?» proposi io.
«Si, che dite Hereditary?» fece Dylan guardando lo schermo del telefono e scorrendo un po' di titoli.
Dopo aver discusso un po' in merito alla trama, approvammo il film proposto.

Alle 23 ci salutammo e ci ritirammo in camera per riposare; ci sistemammo mettendoci in pigiama, caro dolce pigiama, e andammo a dormire per ricaricarci.
A mezzanotte mi squillò il telefono.
Inutile dire che saltai in aria per lo spavento e soprattutto rischiai di svegliare le mie inquiline.

Lessi un numero sconosciuto.
«Pronto, chi è?» chiesi io sussurrando, «Sono Cody, sono fuori dalla tua stanza, puoi uscire?» domandò. «Ehm.. È urgente o possiamo fare domani?» domandai io, perplessa sul da farsi.
«Ora, se puoi.. Cioè non è molto importante ma volevo..»; «Okay, esco io, tranquillo».

«Che c'è?» feci io, forse un po' seccata, dopo una decina di minuti in cui nessuno spiccicava parola.
«Volevo solo dirti che mi dispiace se magari hai frainteso qualcosa prima, cioè insomma, ti ho diciamo guardata storto un paio di volte..»
«Tutta la serata vorrai dire» aggiunsi io.
«Si beh, tutta la serata, hai ragione»
«Già, comunque non fa niente, è tutto okay» conclusi io, ridacchiando e scuotendo il capo.
«Bene, in qualsiasi caso non mi sono mai presentato come si deve, Cody Christian, piacere» disse sorridendo leggermente.
«Alexis Looke, piacere mio» ricambiai.

Parlammo un po', giusto una mezzoretta, capii che l'avevi giudicato male, in realtà era molto simpatico e gentile.

«Buonanotte» disse lui.
«Buonanotte» risposi io.

[ ... ]

Alle 8:00 la sveglia suonò tutte volevamo essere in orario per le nostte lezioni; le prime a Beacon Hills.
Dopo una quarantina di minuti, dinanzi alla nostra stanza, si presentò una ragazza: non troppo alta, capelli lunghi e castani, labbra carnose con tre uniformi tra le mani; «Hey, io sono Maddie, responsabile delle divise scolastiche, queste sono per voi!»

Drey la guardò in modo strano, io ero comodamente sdraiata sul letto e sentii la sua voce squillante che mi innervosì leggermente.
«Io sono Drey Davis, piacere, grazie mille per le uniformi!» disse lei appoggiandosi allo stipite della porta e tenendo strette tra le dita i tre abiti incartati.
«Piacere mio!» esclamò a gran voce Maddie con un battito di mani.

Per un momento pensai di volerle strappare le corde vocali, perché urlare alle otto del mattino? Se ne andò dopo aver fatto una bella chiacchierata con Drey.

Sinceramente, le divise, me le aspettavo molto peggio. Questa era composta da una camicia a maniche lunghe, rigorosamente bianca con un piccolo stemma, che bisognava indossare insieme a una cravatta bordeaux con le rifiniture in oro.
Nella parte inferiore invece dovemmo indossare una gonna a vita alta che copriva fino a tre quarti di coscia, anch'essa con gli stessi bordi della cravatta, dei calzini bianchi in pizzo e delle semplici scarpe nere.

«In effetti siamo proprio stupende.» fece Drey.
«Un sacco! Questa gonna ti sta benissimo» disse Grace rivolgendosi a Drey.
Io le guardavo sorridente e si, eran proprio stupende. «Modestamente le migliori amiche più belle le ho io!» ridacchiai e le abbracciai, scendemmo in caffetteria subito dopo.

«Buongiorno!» dissi io quando vidi Aaron, Tyler, Dylan e Cody.
«Vedo che avete ricevuto le nuove divise!» fece Tyler guardandoci da capo a piedi.
«Già, come siamo?» chiese Grace.
«Bellissime» rispose Aaron.
«Comunque..Cosa prendete?» deviò il discorso Cody, togliendo mio fratello dall'imbarazzo.
«Cuppuccio e brioche al cioccolato, voi?» rispose Drey; «Stesso per me» aggiunsi io.

«Parlando un po' di noi.. Voi nuovi arrivati non sapete che: non siamo in tre, ma in quattro, arriverà un nostro amico più avanti; credo settimana prossima» disse Dylan guardandosi intorno.
«Chi?» chiese Aaron, «Si chiama Froy, in realtà sarebbe dovuto arrivare ieri ma hanno cancellato il suo volo all'ultimo secondo e ora non può ripartire perchè sua madre è stata male» continuò Dylan, «Mi spiace..» feci io; «Di dove è?» domandai incuriosita. «Firenze» concluse Sprayberry.

[ ... ]

Trovai subito la nuova aula, avevamo alla prima ora letteratura inglese.

«Buongiorno ragazzi» annunciò il preside entrando nella nostra aula, a quanto pare avrebbe tenia lui quel corso.
Dopo la mia presentazione entrò un ragazzo in classe che borbottò qualcosa al preside del tipo "scusi la sveglia non ha suonato"

«Posso sedermi o è occupato?» mi chiese avvicinandosi a me.
«È libero» dissi io poco dopo.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Where stories live. Discover now