xi. froy

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・ 。゚☆: *.☽ .* :☆

«Cerchi qualcuno?» mi domandò quel tipo sulla soglia della porta.
«Mio fratello, Aaron. È questa la sua stanza, no?» cercavo di essere il più sicura di me, nonostante ciò la mia voce tremava.
«Si, è questa la sua stanza, ma ora non è in qua, è uscito a correre presumo» rispose a tono freddo. «Uhg, okay, e Tyler?» decisi di domandare anche di lui, caso mai ci fosse.
«Sono solo, vuoi aspettarli dentro? Oppure ti accompagno a cercare tuo fratello» rispose, più cordialmente, lui. «No, tranquillo, vado a cercarli da sola» conclusi io voltandomi.

«No allora no, aspetta dentro, cosi mi fai compagnia» disse il ragazzo. «È una domanda o un'affermazione?» chiesi io a mia volta.
«A te cosa sembra?» sghignazzò lui, okay, era un'affermazione.
Mi aprii la pirta ed entrai nella stanza, mi accomodai sul letto di Aaron e iniziai a piegare alcuni dei suoi vestiti che erano ammucchiati.
Il ragazzo buondo cenere faceva lo stesso, sistemando nei vari scomparti i suoi vestiti apparentemente costosi.

Più mi perdevo a guardarlo e più pensavo di averlo già incontrato in precedenza.. «Io sono Froy, comunque. E tu devi essere Alexis, c'hi preso?» domandò lui, già conoscente della risposta e io annuii.
Lo osservai e chiesi lui se avesse bisogno di una mano, lui scosse il capo e rispose sostentendo che, essendo io ospite, non ero autorizzata a muovere un dito.
Comunque, notai che aveva veramente un viso stupendo, uno di quelli che non si vedono spesso, aveva uno sguardo profondo e lenetrante ma allo stesso tempo glaciale.
Era si, magnifico.
Aveva dei bellissimi lineamenti, ben definiti, delle piccole lentiggini sul naso, delle labbra piene e rosee, denti bianchi, occhi azzurro cielo e capelli biondo cenere.
Era alto, magro, muscoloso ma non troppo.

Dopo una ventina di minuti si sdraiò sul letto accanto a me «Facciamo un gioco?» domandò, suppongo per ammazzare il tempo che sembrò trascorrere lentissimo.
«Uhm, okay, che tipo di gioco
«Ci facciamo una domanda a testa per conoscerci meglio, ovviamente dobbiamo rispondere a tutto.» spiegò lui e io annuii dicendo «Okay giochiamo»
«Inizio io; di dove sei?» chiese.
«Milano, tu?»
«Firenze, inche sezione sei?»
«A, tu?»
«A, a quanto pare siamo nello stesso corso, come conosci Tyler?»
«Ci ha fatto fare il giro della scuola e poi è beh in camera con mio fratello, quanti anni hai?»
«19, tu?»
«18»
«Piccina sei» disse prolungando la 'i'
«Abbiamo solo un anno di differenza» ribattei io. «Sei fidanzata?» chiese. «È il mio turno!» ribattei io, «Sei fidanzato?».
«No, tu?» «No»

[ ... ]

Passarono alcuni minuti di silenzio. Io lo guardavo, lui mi guardava, sembrava esserci come una tensione. Poi prese il telefono e iniziò a scrivere qualcosa, il mio cellulare squillò.
Lessi il messaggio e lo guardai scuotendo il capo e ridacchiando.

*

Numero sconosciuto
perchè mi stai fissando?

non ti sto fissando

Numero sconosciuto
invece si, lo stai facendo

no, tu lo stai facendo

Numero sconosciuto
può darsi che ti stia guardando
un pochino

ecco vedi!

Numero sconosciuto
comunque lo so che stai sorridendo.

come fai a saperlo?

Numero sconosciuto
beh ti sto guardando

e stai sorridendo

okay ma tu sei inquietante

Numero sconosciuto
tu dici?

ne sono certa

*

«Però siamo idioti ad essere una di fronte all'altro e non parlarsi»
«Hai ragione, ma volevo salvare il tuo numero»
«Come fai ad averlo?» gli domandai.
«Può darsi che l'abbia chiesto a tuo fratello poco fa.» mi risponse ridendo.
«Non prendermi per pazza, ma hai un'aria familiare. Ci siamo già incontrati prima?»
«Posso provare a non considerarti pazza, ma un po' fuori di testa lo sei»

Cavolo, avevo proprio questa sensazione dentro, me lo dentivo di conoscerlo, «Non hai tutti i torti, matta» «Ecco! Non chiamarmi "matta" allora» sbottai.
«Come vuoi, pazzerella.»
«Che schifo, questo è osceno

[ ... ]

«Alexis? Che ci fai qua?» domandò Aaron irrompendo nel silenzio della stanza
«Tua sorella ti stava aspettando A» disse Froy, «A?» domandai perplessa guardando m Froy e Aaron.
«Mi chiama cosi, è tutto matto» rise.
Mi voltai di scatto verso il biondo, alzando il sopracciglio e guardandolo insistentemente.
«Ah si? Quindi non sono sono io la pazza?»
«Mh, mi sa che entrambi siamo un po' pazzi» ridemmo e mi lanciò un cuscino.

In quel momento mi pareva che la confodenza che ci fosse tra di noi non derivasse certo da un'ora o poco più di conversazione.

«Perchè mi cercavi? Ma soprattutto, perchè non eri alle lezioni oggi?» mi domandò con sguardo serio e tono severo subito dopo mio fratello. «Ecco, volevo parlarti di questo... Dato che era la giornata degli sport maschili beh io e Nathan siamo andati a fare un giro..» iniziai a spiegare guardandolo negli occhi.

«Devo parlarti di lui.» sputò.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Where stories live. Discover now