xxxxxix. casa

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Due giorni dopo la mia partenza.
Dio, sembravano anni.

Era triste alzarsi senza che Drey e Grace saltassero sul mio letto.
Era triste fare colazione senza i litigi tra Cody e Dylan per l'ultima brioche al lampone.
Era triste aprire i quaderni senza che Froy mi scarabocchiasse qualcosa sopra.
Era triste andare a pranzo senza vedere Aaron prendere il dal piatto di Tyler.
Era triste non salutare Maddie per i corridoi tra le aule del College.
Era triste non girare ventiquattro ore su ventiquattro con la mia cricca di amici.

[ ... ]

«Okay, Alexis, è giunto il momento di disfare le valigie.» dissi a me stessa.

«Ne sei sicura?» rispose la mia voce preferita. L'unica voce che non mi stancherei mai di ascoltare. L'unica voce che nonostante tutto ci sarà sempre. L'unica voce che penso.

Froy.

Non mi giro. Non ne ho la forza. Non so se ho voglia di vederlo, se dopo potrei ancora continuare questo distacco.

Non sapevo nemmeno se, cazzo, fosse lui o fosse immaginazione. Si, potevo essere arrivata pure ad immaginarmi tutto.

«Non farlo, piccola.» continuò lui avvicinandosi a me, sentivo la sua presenza e allora capii che non era un'invenzione, lui c'era e io riuscivo a sentire il suo profumo invadere la mia stanza. Era lì, era dietro di me.

«Froy...» mi limito a dire, a labbra serrate.
Mi sentii mancare, volevo cadere tra le sue braccia, dio se lo amavo!
Mi voltai di scatto e realizzai che non avevo mai avuto qualcosa più vero di lui, della nostra passione, di ciò che ci legava, dei capitoli della nostra vita che avevamo condiviso.

«Torna a casa, Alexis.» disse Froy sfiorandomi le dita della mia mano con le sue.
«Questa è la mia casa.» risposi scuotendo il capo. Io non volevo ostinarmi a fare la difficile, l'odiosa, ma la bocca non si voleva collegare per mezzo secondo al cuore.
«No
«Come sarebbe 'no'?» chiesi.
«Sarebbe che la tua casa sono io.»
«Sarebbe che la tua casa è dove ci sono i tuoi migliori amici, dove c'è il nostro amore, dove c'è la tua felicità

Non sapevo cosa dire, cosa fare. Ero in panico.
Cazzo, cosa dovevo rispondere? Cosa volevo davvero fare? Io volevo tornare a Londra, nella mia casetta - stanza - a Beacon Hills.

«Froy..»
«Dimmi»
«Ti amo»
«Ti amo anche io
«È stupido come due persona cosi giovani possano parlare di amore.» feci io.
«Si lo è. Ma so anche che sei la donna con cui voglio passare il resto della mia vita e diamine Alexis, proviamoci, proviamoci a stare insieme e non mi interessa se rimarrai incontro e non vorrai abortire. Ci sarò. Ci sarò per te, per il nostro bambino; sia che succeda domani o tra sei anni. Buttiamoci. Ci stai?»

Respirai profondamente, ero pronta, ero pronta per affrontare qualsiasi cosa, non sapevo se mi sarei pentita ma se c'era una cosa che volevo fare era quella, buttarmi e provarci, avere un bambino con lui, avere una vita con lui, una casa con lui, una famiglia con lui.

«Ci proviamo?» richiese.
«Si. Assolutamente si.» dissi con un sorriso spontaneo che spuntò sul mio viso.

Mi baciò , più che mai ero felice.
Quanto ti ringrazio per essere qua.

Mi spinse dolcemente contro i piedi del letto, poi cademmo uno sopra l'altro su quel materasso morbido e accuratamente mi slacciò ad uno ad uno i bottoni della gonna di jeas; risalì con le mani e mi prese per i fianchi posando le sue labbra sul mio collo.

Incominciò a stuzzicarmi come solo lui sapeva fare e osava fare, schiacciò il suo corpo contro il mio, i nostri bacini si scontrarono più volte.

Fortunatamente i miei genitori non erano in casa a sentite i nostri gemiti riempire all'unisolo la stanza. Lo bloccai e gli levo i jeans strappati che indossa, ne approfittò per togliermi il maglione color panna, le sue mani grandi e calde coprirono tutto il mio ventre dove lui lascia una scia di baci umidi.

La situazione si ribaltò e fui sopra lui, iniziai a mordicchiargli il lobo, sapevo che lo faceva impazzire, scesi fino al collo, dove segni violacei comparvero velocemente.

Ci spogliammo del tutto, mi ritrovai stretta tra il suo corpo, braccia e gambe. Protetta.

La sua erezione premeva contro di me, «Senti che mi fai?» disse imbarazzato guardandomi, tutto rosso in viso.
«Eddai!» scoppiai a ridere mentre le mie guance diventavano sempre più rosse.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘जहाँ कहानियाँ रहती हैं। अभी खोजें