xxxxi. stanza 113

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[ pov's Froy ]

@froy ha appena pubblicato un post!

tag: @alexislooke, @codychristian, dylansprayberry, @aaronlooke, @gracemont, @tylerposey58

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@froy 20:31 amsterdamn ci aggrada, w/the loml @alexislooke❤️

A @queendrey, @mcrawford, @dylanobrien e altre 235.097 piace questa foto

@alexislooke: ma questa foto è brutta😔

@froy: l'importante è che sia
uscito bene io! @alexislooke ly

@tylerposey58: ricordatevi l'ultima
vostra ubriacata..😏😏

@froy: @tylerposey58 idiota

@gracemont: bellissimi

@aaronlooke: @gracemont
ma mai quanto noi

@alexislooke: vuoi combattere
fratellino? @aaronlooke

@froy: tanto vinceremmo io e @alexislooke👼🏻 @aaronlooke, @gracemont

[ ... ]

Il viaggio fu abbastanza turbolento; avrei voluto sedermi accanto ad Alexis ma lei aveva insistito per andare con Grace, mi misi accanto al mio migliore amico, Aaron.
Durante il volo continuavo a pensare che lui, probabilmente, non sapeva nemmeno di esserlo.

Arrivammo all'aeroporto di Amsterdam in tarda mattinata, Alexis, il mio unico pensiero fisso, non mi aveva rivolto ancora la parola dall'inizio della giornata e, anche se cercavo di capirne il motivo, prorpio non capivo cosa le prendesse; ignorava persino suo fratello.

Dopo il pranzo, consumato al Mc, ci avviammo verso l'hotel per sistemare le valigie.

«A te.. Dispiace se sto con Aaron in stanza.. Insomma.. Dopo il ballo c'è stato un bacio e..» sentii vagamente quello che Grace diceva ad Alexis e tentai anche di capire la risposta, «Tranquilla, non devi darmi spiegazioni.. Solo.. Niente, vai pure con mio fratello.» abbozzò un sorriso impacciato.
Affrettai il passo dopo averlo rallentato per ascoltare la loro conversazione, mi avvicinai a Tyler e chiesi, «Sai che ha Alex?»; «No, perché?», «È strana» mi limitai a rispondere un poco affranto.

[ ... ]

Eravamo dinanzi all'hotel, molto grande e pareva pure pulito e di lusso, mi avvicinai a Lei senza dare nell'occhio: «Tutto okay Ale? Lo sai che con me puoi parlare se c'è qualcosa che non va, vero?» le chiesi appoggiando le mie mani sulle sue braccia. Il mio contatto le provocò un brivido e si spostò leggermente.
«Si.. Si lo so» «C'è qualcosa che non va, non è cosi?» «Mi leggi nel pensiero?» «Quindi è un si?» dissi susseguito da una pausa di silenzio che sembrava durare anni.
«Te lo dirò più avanti, ora non insistere»
«Come vuoi, ma ci sarò se-» mi interruppe.
«Ti ho detto di non insistere.» rispose fredda e poi si allontanò andando verso Grace.

Questa scena mi spezzò il cuore.
Una parte di me voleva che lei tornasse indietro e mi sorridesse dimenticando quanto appena successo; ma sapevo che non sarebbe andata così, sapevo che non sarebbe successo.
E faceva male perché tenevo a lei più di qualsiasi altra persona.

Smistamento in camere. Due doppie e una tripla. Aaron e Grace si accaparrano sorridendo la prima camera doppia ed eravamo tutti concordi sul fatto che non potevamo lasciare Alexis con due maschi, bensì con uno e tutti sapevano che quell'uno ero io.

Beh; almeno lo sapevo io ed era scontato che gli altri mi avrebbero appoggiata.

«Solo se ti va» dissi guardandola prima di prendere le chiavi e fiondarmi sul letto della stanza. «Scusi, non c'è una camera singola per me?» domandò lei alla receptionist.
«No mi spiace, avete prenotato due doppie e una tripla e al momento le singole non sono disponibili» «Okay, allora prendo le chiavi della doppia» sbottò prendendo il mazzetto che stava sul bancone, che stavo per prendere io, agguantò la sua valigia e a passo spedito si diresse verso la stanza 113.
«Se ci sono sue letti singoli io esigo quello accanto alla finestra, se c'è il letto matrimoniale tu dormi sul tappeto, intesi?»
«Che sono, un cane?» feci io sbuffando.
Non ottenni risposta, lasciai lei in stanza da sola per chiedere agli altri a che ora saremmo usciti. Alle 2o nella hall.

[ ... ]

Passammo le successive due ore litigando, un continuo battibeccare senza finire le frasi.
Era tutto un "smettila!", "hai finito?!", "lasciami stare!", "ma che cazzo ti prende?"
Odiavo quella situazione.
Dopo l'ennesima volta in cui ci scannammo a vicenda si stese sul letto con le mani sul volto, soffocando un urlo, o un pianto.
«Dannazione Alexis, mi vuoi dire cosa ti prende? Lo sai che tengo troppo a te per far finta che questo sia solo un comportamento da pre-ciclo, cazzo, eri cosi felice di partire..» sbottai sdraiandomi accanto a lei sul piumone e accarezzandole la guancia umidiccia.

«Ho un problema e non lo riesco a superare, cristo è tutto più grande di me e per quanto possa sembrare forte e indipendente non lo sono affatto!» si passò le sue mani tra i capelli.

𝐓𝐄𝐀𝐑𝐒 𝐀𝐍𝐃 𝐇𝐎𝐍𝐄𝐘Where stories live. Discover now