34• Lucas e la padella da collezione

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Premessa: oltre a dirvi che il capitolo è lungo 3000 parole, aggiungo anche che è presente uno mini-spoiler sul quarto libro di HoO anche se vi assicurò che non c'entra assolutamente nulla con la trama principale. Inoltre, per chi ha letto ToA, potrebbe cogliere un accenno allo SPOILER del terzo libro. Lo coglierete di sicuro, quindi vi prego di non commentare al riguardo perché so che tra i lettori c'è chi non l'ha ancora letto. Detto ciò, buona lettura!

* * *

Durante il tragitto verso il parcheggio del motel, Reyna tentò di convincere Lucas a farle guidare la moto per l'ultimo tratto di strada che li separava da Seattle. Dopo aver passato una buona mezz'ora a cercare di persuaderlo senza successo, giocò la sua ultima carta.

«Non conosci la strada per arrivare alla sede di Amazon.»

Lucas, a quelle parole, alzò le spalle e sollevò gli angoli della bocca a mo' di sorriso. «Va bene. Ti lascerò guidare.» si arrese, cedendo a Reyna le chiavi della moto. Si infilò il suo casco e aspettò che Reyna facesse lo stesso.

Una volta che entrambi furono saliti sulla moto, Reyna ingranò la retromarcia e uscì dal parcheggio; dopo pochi minuti erano già sull'autostrada.

Alla ragazza piaceva guidare quella moto; il vento che le sferzava i capelli e l'alta velocità le ricordavano le cavalcate che faceva con Guido e Skippy, i suoi cavalli alati. Guido era al Campo Giove, in attesa del suo ritorno, mentre Skippy era morto dopo aver affrontato uno sfiancante viaggio per l'Europa. Reyna si era sempre sentita in colpa per la sua morte perché era stata lei ad ucciderlo. Era stato il suo pegaso ad implorarla con lo sguardo; stava soffrendo e Reyna, alla fine, aveva ceduto e, ricacciando indietro le lacrime, l'aveva pugnalato. Era rimasto con lui finché la luce non aveva abbandonato i suoi occhi; a quel punto, la ragazza gli aveva abbassato le palpebre con la mano e aveva steso una coperta sul corpo del suo fedele destriero. Da allora, Reyna aveva usato il suo pugnale molto di rado; nonostante Skippy se ne fosse andato serenamente, la ragazza non riusciva a non pensare al fatto che la lama della sua arma era impregnata del sangue del suo amato pegaso. Quando Guido era rimasto con lei al Campo Giove, sentiva di aver trovato un nuovo amico. Certo, Skippy era ineguagliabile, ma Guido era speciale a modo proprio. Lo aveva conosciuto durante la guerra contro Gea e dopo essere stata nominata da Pegaso "Amica dei Cavalli", lui e Reyna avevano sviluppato un rapporto molto speciale.

"Dovrei concentrarmi sulla strada" si rimproverò la ragazza, scacciando subito dalla mente quei pensieri nostalgici.

«Tutto bene?» le chiese Lucas con la voce ovattata a causa del casco, guardandola dallo specchietto retrovisore.

Reyna incrociò il suo sguardo, dubbiosa se rispondere sinceramente o meno. Come aveva fatto Lucas a capire che era turbata semplicemente guardandola? "Deve essere l'aura da figlio di Trivia" si disse la ragazza, chiedendosi se Lucas fosse in grado di leggerle la mente. Alla fine, optò per scuotere la testa. Lucas si era meritato la sua fiducia; aver trascorso tutta la notte a parlare in quella stanza li aveva uniti in qualche modo; Reyna sentiva di aver iniziato a sviluppare con lui un rapporto particolare, diverso da quello che aveva instaurato con Jason e Percy. Era qualcosa di più forte, che le dava un senso di sicurezza e permanenza.

«Ne vuoi parlare?» le domandò Lucas in tono gentile.

Reyna annuì; sì, aveva bisogno di confessare a qualcuno quei pensieri su Skippy e Guido. Lucas era la persona giusta a cui confidare quelle cose su di sé perché Reyna sapeva che non avrebbe riso o cercato di banalizzare la situazione. «Ma non adesso.» rispose cercando di non lasciar trapelare alcuna emozione nella voce.

Vide Lucas annuire dallo specchietto e, vedendo le rughe sotto i suoi occhi incresparsi, Reyna pensò che stesse sorridendo da sotto il casco. Durante il resto del viaggio non parlarono molto: Reyna stava cercando di domare la stanchezza, cercando di sbattere le palpebre il meno possibile, mentre Lucas era praticamente crollato in un sonno profondo, finendo per appoggiare la testa sulla schiena di Reyna senza nemmeno rendersene conto. La ragazza aveva deciso di non svegliarlo: doveva essere molto stanco e non le dava fastidio guidare con Lucas appoggiato a lei. Mentre scorrazzava per un'autostrada deserta, Reyna rimpianse il fatto che il suo dono di infondere forza agli altri, ereditato da sua madre Bellona, non potesse essere utilizzato per infondere forza a sé stessa. Cercò di stringere i denti e, al posto di pensare a quanto fosse stanca, si appuntò mentalmente di chiedere a sua sorella Hylla di farla riposare sul suo letto per un'ora o due, una volta arrivati.

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