59• L'ultima missione

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Dopo aver spazzolato anche l'ultima fetta di dolce, Reyna, Josh, Adria, Daniel, Kimberly e Lucas si ritirarono in infermeria: ora che tutti erano presenti era giunto il momento di parlare della loro partenza per New York, di discutere riguardo ad Ermes e di aggiornare Josh e Adria di quanto era accaduto al palazzo di Eolo. 

Fu Reyna a trattare quest'ultimo punto, riassumendo in poche e semplici parole ciò che era successo. «In breve, siamo riusciti a catturare Eolo e ad intrappolarlo in un pithos. Nel suo palazzo c'erano anche degli dèi suoi alleati, ma non abbiamo idea di dove siano andati. Sono semplicemente scomparsi. Erano quasi tutti intimiditi da Eolo.» 

«Degli dèi intimiditi?» chiese Adria, come se temesse di non aver capito bene. 

Reyna annuì. «Eolo faceva anche il prepotente con loro. Di Ermes, invece, nessuna traccia. Sono stati Gordon, Edmund, Will e Nico a scoprirlo, anche se devono ancora dirci tutto quello che sanno. Ma ora non importa: ciò che conta è che sappiamo che non è nostro alleato e che ci ha ingannati.» 

«Credi che ci sarà anche lui quando andremo sull'Olimpo?» le chiese Kimberly.  

«Credo di sì. Gli dèi non lo sanno, quindi lui avrà cercato di comportarsi come al solito per non destare sospetti.» 

«Marte sa di lui.» Era stato Edmund ad aver parlato, poggiato con la spalla sulla soglia della porta dell'infermeria. Si avvicinò a loro lentamente. «È stato Ermes ad indire la vostra impresa, servendosi di Marte per farlo. Ho sentito lui e mio padre parlare: volevano attuare un piano contro Zeus e l'Olimpo.» 

«Come lo sai?» domandò Josh. 

«Li ho spiati nel palazzo di mio padre. Ci sono stato prima di tornare al campo. Dato che avevano iniziato a parlare su di voi riguardo eventi tragici e terribili destini, ho pensato che sarebbe stato meglio avvertirvi per dirvi di stare in guardia da lui. Ma non siamo riusciti a contattarvi in nessun modo. Poi siamo venuti qui e abbiamo scoperto di Alabaster, così io, soprattutto, mi sono tranquillizzato. Mi sono sentito un po' in colpa perché avrei dovuto dirvelo prima, ma per fortuna, non vi è successo nulla.» 

«Bene, » disse Reyna cautamente, «grazie per questo tuo...resoconto, Edmund. Riguardo Ermes, proporrei di non dire nulla agli dèi. Ma non perché ormai Eolo è stato sconfitto. Anzi, ho come la sensazione che lui sia solo l'inizio di qualcosa di più grande.» 

«Che cosa esattamente?» chiese Josh. 

«Non lo so. Qualcosa di pericoloso, presumo. Magari, è solo una mia impressione, ma è meglio non…»

«Secondo me, invece, dovremmo dirlo.» la interruppe Kimberly, parlando con decisione. «Forse si tratta di una tua impressione, ma se Ermes facesse qualcosa di nascosto, contando sul nostro silenzio? Per evitare rischi, dobbiamo dirlo agli altri dèi.» 

«Io credo che Kimberly abbia ragione.» concordò Daniel. 

«Anche io.» si aggiunse Edmund. «Io, Will, Nico e Gordon lo abbiamo visto. Siamo stati da lui prima di venire qui. Era un tantino schizofrenico e quando gli abbiamo detto che sapevamo di lui, inizialmente ha fatto finta di nulla. Poi si è infuriato. Credevo che avrebbe perso il controllo e ci avrebbe uccisi. Ma siamo usciti in fretta, quando abbiamo visto in che modo si stava comportando.» 

«Visto, Reyna?» Kimberly guardò la figlia di Bellona. «Se lo dicessimo, non correremo alcun rischio.» 

«E se non fosse così?» ribatté Reyna. «Se lui avesse degli alleati – probabilmente gli stessi di Eolo – e usasse loro contro di noi, per farcela pagare per averlo smascherato?» Scosse la testa con decisione. «Faremo come dico io e non diremo niente.» 

Olympus [1] • The hunt has just begun  Where stories live. Discover now