54• Mettere le mani al posto giusto

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Quando vide Lucas e Kimberly entrare nel palazzo, Reyna tirò un sospiro di sollievo. Non si era arresa all'idea di riprendere i thermos contenenti Borea e Zefiro e stava cercando di aprire una porta con tutte le sue forze, ma, da quando aveva iniziato a provare, quella non si era spostata di un millimetro, a causa della distesa di neve che aveva bloccato tutti gli ingressi verso i corridoi del palazzo. 

«Reyna!» esclamò Lucas, arrampicandosi sulla piccola cima di neve per raggiungerla. «Tutto okay?» 

«Sì, sto bene.» gli rispose lei, avvicinandosi a lui. «Adria e Josh invece no.» aggiunse affranta. 

«Dove sono?» chiese Kimberly, raggiungendo i due ragazzi. 

«Qua sotto.» Reyna diede un colpetto sulla distesa di neve. «Chione li ha trasformati in statue di ghiaccio.» Guardò Lucas. «Ricordi quando Josh ci ha detto di non sentirsi bene? Non era la febbre. Chione lo stava congelando lentamente.» 

«E Adria?» domandò Kimberly con la voce tremante. 

«Le è successa la stessa cosa. Chione le ha detto che avrebbe scongelato Josh se Adria le avesse dato il thermos. Solo che quando glielo ha dato, Chione non ha rispettato i patti e ha trasformato anche lei.» 

«T-Torneranno normali, vero?» balbettò Kimberly spiazzata. Non riusciva a credere a ciò che Reyna le stava dicendo.

«Non lo so.» rispose Reyna tristemente. «È successo tutto così all'improvviso che non sono riuscita a fare niente per impedire che accadesse. Ho cercato di parlare con Chione, ma lei non ha voluto sentire ragioni e ha dato vita ad una tempesta di ghiaccio e neve e ha preso anche il nostro thermos, Lucas.» concluse, guardando il suo ragazzo. 

«Non ti preoccupare.» cercò di tranquillizzarla lui, prendendole la mano. «Riprenderemo i thermos e riusciremo anche a scongelare Adria e Josh. Non so in quale modo, ma ce la faremo.» 

Reyna annuì. «Mi dispiace solo di non aver potuto fare di più.» 

«Eri da sola. Non oso nemmeno immaginare quanto possa essere stato difficile anche solo parlare con quella dea. L'importante è che non sia successo nulla di grave.»

La figlia di Bellona annuì nuovamente. «Il taglio sul viso come te lo sei procurato?» continuò il ragazzo, assumendo un tono di voce preoccupato. 

«È successo quando Chione ha fatto scoppiare la tempesta. Ho cercato di inseguirla, ma dei pezzi di ghiaccio mi hanno colpita.» 

«Ti fa male?»

«Non molto. Ci ho messo sopra della neve, prima.» 

«Meno male.» Lucas tirò un sospiro di sollievo e le pulì il taglio dai residui di sangue con la manica della sua giacca. Poi le diede un paio di baci sulle guance e uno sulle labbra. «Va meglio ora, eh?» chiese a Reyna maliziosamente. 

Lei ridacchiò. «Sì.» confermò. 

Lucas accennò un sorriso, per poi ricordarsi che Kimberly era alle loro spalle ed era probabilmente imbarazzata dal loro atteggiamento intimo. Quando si voltò verso la sua amica, però, vide che lei non c'era più. Si era, infatti, avvicinata alla porta che Reyna stava cercando di aprire prima e stava guardando nella fessura della serratura. 

“Probabilmente, non si è neanche accorta di noi” pensò Lucas, mentre lui e Reyna la raggiungevano, avanzando con difficoltà in mezzo alla neve. 

«Che fai?» si intromise Lucas. 

Kimberly sussultò; non aveva arrivare Lucas, né tanto meno Reyna. «Guardo.» rispose poi. 

Olympus [1] • The hunt has just begun  Where stories live. Discover now