(Cap8) Gita

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Shawn's pov
Solita storia. Axel arrivava per primo, ed io per secondo, eravamo soli ma non ci parlavano mai.
Avevo anche cercato di arrivare una decina di minuti prima, ma Axel era sempre là seduto a guardare il cielo senza girarsi e senza spiccare una parola.

Il professore arrivò in anticipo perché a quanto pare aveva qualcosa di importante da dire a tutta la classe, ero in ansia, chissà forse dovevamo rifare il progetto e magari Axel mi avrebbe fatto ancora da professore, e ad essere sinceri non mi sarebbe dispiaciuto affatto.
Prof:"Buingiorno ragazzi. Vorrei informarvi che tra una settimana partiremo per una gita scolastica in montagna. Vi daremo l'avviso che dovrà essere firmato dai vostri genitori o dal vostro tutore legale per domani, se non sarà fatto non potrete venire. Capito?"
Tutti:"Si, prof."

Ed io cosa dovevo fare? Non avevo più dei genitore e l'unico parente che avrvo era mia zia, anche se non gli importava nulla di me e perlopiù abitava ad Hokkaido, l'unica cosa che mi restava da fare era parlare con il professore della la mia situazione e sperare.

Finite le lezioni mattutine...
Narratore's pov
A lezioni terminate Shawn si diresse verso il suo professore e fli spiegò la sua situazione famigliare, per fortuna il professore ne era già a conoscenza, quindi Shawn ebbe l'autorizazione di partecipare alla gita.

Shawn era talmente felice di poer partecipare alla gita, che durante le lezioni pomeridiane Shawm scrisse un'altro bigliettino per Axel per cercare di trasmettergli un po' delle sue emozioni.

Axel's pov
Una gita. Sinceramente non avevo molta voglia di andarci, ma chissà forse cambiare aria mi avrebbe fatto dimenticare un po' dei miei problemi. Ero sicuro che mio avrebbe accettato, sarebbe stato contento di non vedermi per qualche giorno, quindi alla fine avevo deciso di andarci.

Finite le lezioni trovai vicino alla mia scarpa uno dei tanti bigliettini che ricevevo da ormai qualche giorno.

Ciao!!
Spero che tu stia bene, io sono così felice di andare in gita. Spero che tu venga, e se dovessimo trovarci in stanza insieme? Certo tu non saprai che sono io, ma io personalmente sarei feliccissimo/a.

Tu sai chi

Non so come fosse possibile, ma ogni volta che leggevo un suo bigliettino sorridevo come un ebete e mi sentivo stranemente felice, e il peggio era che volevo incontrare questa persona, anche se non sapevo se era maschio o femmina, non sapevo neanche il suo nome o qualsiaisi altra cosa.

Tornato a casa feci firmare a mio padre l'autorizzazione e passai in ospedale a salutarla.

Dolore [Goufubu]Where stories live. Discover now