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<<ragazzi ho sentito urlare, tutto ben...>> inizia Wyatt sulla soglia della porta.
Finn mi cinge per la vita, avvicinandomi a lui.

Non stiamo nemmeno insieme e già quando vede un altro essere umano di sesso maschile mi deve allontanare.

<<uhm... Sì, tutto bene>> rispondo annuendo.
Ci guarda storto
<<tutto bene?>> gli chiedo io
<<sì>> risponde semplicemente lui.
Restiamo in un silenzio imbarazzante
<<ti va di prendere un gelato?>> gli chiedo
<<sì dai>>
<<vieni anche tu?>> sussurro a Finn e lui sembra incazzato.
Scuote la testa
<<ok... Ehm... Aspettami fuori>> dico a Wyatt e si allontana.

<<Chloe hai lo psicologo ti ricordo>> dice Finn
<<cazzo, è vero>> dico sbattendomi una mano sulla fronte
<<e non puoi saltarlo, ne va la tua salute>>
<<prendo l'autobus>> commento andando verso la porta
<<no, ti porto io>> mi prende per un polso.
So che insisterebbe per entrare nella stanza mentre parlerò con lo psicologo, e non voglio che venga a scoprire che mi sono quasi tolta la vita a causa sua, sa a malapena dello stupro.

<<Finn davvero, non ce n'è bisogno>> gli dico
<<voglio venire anche io, così qualche volta potrai parlare anche con me>> commenta e sbuffo.

Usciamo dalla palestra e corro da Wyatt
<<scusa Wyatt, mi ero dimenticata di avere lo psicologo, facciamo un'altra volta?>> dico piazzandomi davanti a lui
<<certo, anche perchè voglio che tu stia bene>> risponde sorridendo
<<voglio che un giorno tu possa stare veramente bene, non fingere come adesso>> mi sussurra e lo guardo, socchiudendo la bocca
<<con me non devi fare finta, ti conosco fin troppo bene, sorridevi in modo diverso prima>> commenta e arriva Finn
<<bene, andiamo?>> dice, non degnando di uno sguardo Wyatt
<<sì... Ci vediamo>> saluto Wyatt, per poi dirigermi con Finn verso la sua macchina.

<<non entrerai vero nella stanza?>> gli chiedo in strada
<<sì, te l'ho detto>> risponde e sbuffo
<<perchè fai così?>>
<<perchè... Ci sono cose che tu non devi sapere>> rispondo
<<beh, un giorno me le dovrai dire, quindi io starò lì in un angolo ed ascolterò, sarò invisibile>>
<<tu per me anche se vuoi essere invisibile non lo sei mai>> ribatto e gli scappa un sorriso
<<bello>> commenta, probabilmente non sapendo cosa dire.

Arriviamo dallo psicologo
<<Williams, che bello rivederti!>> esclama il Signor. Smith
<<anche per me è un piacere rivederla>> sorrido.
<<e lui chi è?>> mi chiede
<<lui è... Finn>> rispondo e alza le sopracciglia
<<allora iniziamo subito, hai parecchie cose da ascoltare>> dice a Finn e lui si gira verso di me.

Mi sento già male.

Entro e mi sdraio, mentre Finn prende una sedia e si mette difianco a me.

Menomale che doveva stare in un angolino.

<<allora, come stai in questo periodo?>> inizia
<<beh... Confusa, molto confusa. Il mio umore è sempre lo stesso da quella sera, non cambia mai>> rispondo
<<hai risolto con il tuo cuore?>> mi chiede e sospiro
<<credo di sì>>
<<bene, il tuo amico sa cosa ti è successo in questo ultimo periodo?>> mi chiede e allunga lo sguardo dietro di me
<<no, non tutto>> rispondo e Finn mi prende la mano
<<ne vogliamo riparlare?>> chiede ed annuisco.

Finn ha ragione, tanto prima o poi gliene devo parlare.

Prenfo un respiro profondo
<<Finn, tu mi hai ferita. Molto, molto ferita. Tu non puoi nemmeno immaginare quanto io sia stata male in questo periodo, anche se sono sempre sorridente.>> inizio e lui mi stringe ancora di più la mano
<<quel pomeriggio io sono andata da Wyatt, ma non andò bene e me ne andai subito. Poco dopo venni stuprata da quella banda di coglioni che frequentavi in quel periodo e mi hanno violentata.
Mi hanno svuotata da tutte le sensazioni che provavo.
Non provavo più nulla, allora che senso aveva continuare a vivere?>> dico e i miei occhi si riempiono di lacrime
<<io tornai a casa, mi aprii praticamente i polsi con le lamette, ma non provavo niente, l'unica cosa che vevo era sparire e così...>> inizio a singhiozzare
<<così andai su un ponte, scavalcai il muretto e tentai di buttarmi>> finisco e la mano di Finn si stacca dalla mia.
Non voglio girarmi verso di lui
<<Wyatt mi ha salvata appena in tempo, ed è stato lui a portarmi qui dallo psicologo la mattina dopo>> ormai si capisce poco di quello che dico.
Nella stanza si sentono solo i miei singhiozzi
<<mi dispiace se sono sbagliata per te come per tutti, ma sei una delle uniche persone che mi fanno scordare di essere uno sbaglio, anche se quello che ho fatto è per colpa tua>> mi ascuigo una lacrima con il retro della mano.

Bad Romance // IT&ST CastDove le storie prendono vita. Scoprilo ora