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Apro lentamente gli occhi.
Sono ancora seduta in macchina, grazie alla cintura.
Cerco di muovermi, ma non ne ho le forze.
Sento male allo stomaco.
Abbasso lo sguardo.

Oh no.

Un paletto di metallo si è conficcato a lato della mia pancia, e sembra abbastanza in profondità.
Cerco di urlare, ma più ci provo più fa male.
Cerco di portarmi le mani sulla pancia, ma sono tutte costellate di vetri.

Ma Jae?

Mi giro lentamente verso il sedile del guidatore
<<Jaeden!>> sussurro con un filo di voce mentre i miei occhi si riempiono di lacrime.
Jaeden è lì, immobile, quasi ricoperto completamente di sangue.
La sua bocca è socchiusa e la sua testa è leggermente piegata all'indietro contro il sedile.

Non può essere vero, questo è un incubo.

Vedo delle ferite profonde alla testa.
Mi manca il respiro.
Non voglio crederci.
Tutto questo è un brutto sogno.
Resto a guardarlo, piangendo a dirotto.

Qualcuno avrà chiamato un'ambulanza...

Mi giro verso dove avevo appoggiato la borsa, ma apparentemente è volata sui sedili posteriori o fuori.
Mi guardo le braccia.
Tra tutto il sangue riesco a vedere qualcosa che luccica.
È il braccialetto che mi aveva regalato poco prima Jae.
Lo guardo e piango ancora di più, facendomi male allo stomaco.
Lo stringo con l'altra mano.

Devo essere forte, devo resistere.

Lo faccio per Jaeden.
Mi ha sempre detto di essere forte, ed ora lo devo essere più che mai.
Perchè non so se potrò sentirmelo dire da lui un'altra volta.

Ricomincio a vedere appannato.
Sto perdendo ancora sangue
<<io... Ti amo Jae>> dico e con gli ultimi sforzi che mi rimangono incrocio la mia mano con la sua.
Non vedo praticamente più niente.
Riesco solo a sentire
<<eccoli! Tiriamoli fuori!!>> esclamato dalla voce possente di un uomo.
Non so come andrà a finire, non so nemmeno se riusciremo a sopravvivere tutti e due.
Ma quell'infinito del braccialetto significa qualcosa.
Anche se uno dei due dovesse lasciare l'altro, sarà con lui per sempre, qualunque cosa accada.
È una nostra promessa, e le promesse non si possono infrangere se ami davvero una persona.

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Mi risveglio in ambulanza
<<ha ripreso conoscenza>> commenta una donna
<<dove è Jaeden???>> chiedo sussurrando.
Hanno rimosso quel paletto dal mio stomaco
<<è in un'altra ambulanza e sarà subito operato d'urgenza>> commenta.
Non sento dolore fisico.
O almeno, lo sento, ma non ci faccio caso, l'unica cosa che mi interessa ora è Jae.
<<riesci a raccontarmi che è successo?>> mi chiede la stessa signora
<<eravamo in macchina e... Aveva iniziato a chiedermi delle cose... E quando gli ho detto di rallentare lui mi ha risposto che non poteva>>
<<mh>> sembra esaminare quanto ho detto.
Ed ecco che mi sento ancora svenire
<<siamo quasi in ospedale, resisti>> commenta, ma perdo conoscenza poco dopo.

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Spero solo che un giorno io e Jae potremo riabbracciarci come facevamo, baciarci, parlare di stupidaggini e mangiare schifezze guardando un film.
Ma da quel che ho visto non sembrava nemmeno vivo, era immobile, come un morto.
No, Jaeden non può essere morto.
Non può.
Io so che ce la farà anche lui, e so che come me ora sta lottando per riaprire gli occhi.
E spero li possa riaprire, così potrò guardarli ancora una volta e sentirmi a casa.
Senza di lui anche casa mia non sarebbe casa, perchè sono arrivata al punto in cui casa non è una costruzione o un posto, ma una persona.
Una persona di cui hai veramente bisogno per vivere, che ti capisca, che ti ami come non ha mai fatto con nessuno e che con nessun'altro mai farà.

Io avevo una persona così.
Era Jaeden.
Ma credo che il fato me la stia portando via.

Bad Romance // IT&ST CastWhere stories live. Discover now