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Finn si dirige precipitosamente verso di me
<<Chloe che cazzo fai?!>> dice sollevandomi dal corpo.
Tengo lo sguardo fisso sugli occhi di quello che, se Finn non fosse arrivato in tempo, sarebbe diventato un cadavere senza vita, trapassato da infiniti proiettili in una mare di sangue.
Rimango in silenzio, mentre Finn lo aiuta ad alzarsi e lo incita ad andarsene.
Lui scappa immediatamente, barcollando.

Finn si posiziona davanti a me, mi prende la pistola dalle mani e me la lancia via.
Resto ancora immobile e muta.
Mi prende il viso tra le mani e mi guarda fisso negli occhi
<<Chloe>> mi richiama alla realtà e finalmente riesco a provare qualcosa.
Un insieme di profonda tristezza e terrore.
Socchiudo le labbra e lui fa lo stesso.
All'improvviso mi abbraccia, come se volesse tranquillizzarmi.
Sospiro e sento gli occhi riempirsi di lacrime.
Mi rendo conto della cavolata che ho fatto, e mi sento dannatamente in colpa
<<cosa mi combini...>> commenta lui accarezzandomi i capelli
<<mi dispiace, non so cosa mi sia preso, io non....>> scoppio a piangere.

Mi sento così tanto una merda.

<<hey nonono, calmati. Ci sono qui io>> commenta riportando le mani sul mio viso per asciugarmi le lacrime.
Aspetta qualche minuto che io mi calmi
<<torniamo a casa?>> mi chiede passando i pollici sulle mie guance umide ed annuisco.

Entriamo in macchina.
Finn parte e posa la sua mano sulla mia coscia.
Sono così magre, mi ricordano dei grissini.
Ho sempre avuto paura che si potessero rompere da un momento all'altro quando le incrociavo alle mie, sono così fragili.
Senza accorgermene la mia mano è scivolata sotto la sua, facendolo incrociare.
Vedo il suo sguardo stupito, anche se attento alla strada.
Alzo il volume della radio per assaporarmi tutte le note di "You're Not Alone" di Mads Langer, una delle canzoni più belle della mia infanzia.

Sento Finn canticchiare leggermente.
Mi giro verso di lui e mi concentro sul leggero movimento delle sue labbra.
Nota che lo sto fissando
<<qualcosa non va?>> mi chiede
<<no, niente>> commento accennando un sorriso.
Ed in effetti è proprio così.

Finn ricomincia a cantare ed ora mi unisco a lui, finché entrambi non alziamo la voce.
Ho sempre adorato questa canzone, non solo per il ritmo stupendo che ha, ma anche per il significato del testo.

"Non sei sola, aspetterò fino alla fine del tempo."

Ritorno alla realtà
<<questa cosa rimane tra noi due giusto?>> gli chiedo
<<cosa?>>
<<quel che è appena successo>>
<<certo>> risponde stringendomi la mano.

Restiamo in silenzio per qualche secondo
<<Chloe>> mi chiama
<<mh?>> mugugno girandomi verso di lui
<<io voglio cambiare, non voglio più continuare a far soffrire le persone>> confessa
<<ma ho bisogno del tuo aiuto>> aggiunge e socchiudo le labbra
<<in che senso?>> chiedo aggrottando le sopracciglia
<<da solo non riuscirei mai a cambiare, tu sei l'unica che riuscirebbe.
Puoi aiutarmi?>> quasi mi supplica.
Accenno un sorriso
<<certo>> rispondo ed arriviamo a casa.

Restiamo zitti finché non arriviamo davanti al portone
<<prego madame, prima lei>> dice inchinandosi.
Sorrido per l'ilarità del gesto ed entro in casa.
Mi butto sul divano
<<la prima cosa che dovrei fare per migliorare quale sarebbe?>> mi chiede
<<tagliarti i capelli>> commento scherzosamente
<<davvero? Allora vado subito>> dice e va verso la porta
<<Finn sto scherzando!>> esclamo ma è già fuori dalla porta
<<ci vediamo dopo!>> esclama lui andandosene.
Scoppio a ridere.

Spero vivamente che lui possa cambiare.
Che non giochi più con i sentimenti degli altri, che sappia che ad ogni azione esiste una reazione, uguale o contraria.
In molti vi chiederete perché io abbia accettato di aiutarlo se mi ha ferito così tanto da quando lo conosco.
Avevo tanti motivi per andarmene, ma ho scelto l'unico motivo per restare.
Perché lo amo, lo amo con tutto il cuore.
E non posso negarlo.

Bad Romance // IT&ST CastDonde viven las historias. Descúbrelo ahora