✔ Scuse #7

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Ero arrivata finalmente in città, e mi era venuta voglia di andare in discoteca, l'unico problema era che non potevo tornare a casa per cambiarmi. Luke e Kol non dovevano sapere che non ero più in quella villetta. Decisi quindi di andare in un negozio dove comprai un vestito rosso fuoco di pizzo aderente, corto e scollato con un paio di scarpe col tacco alto di un rosso chiaro.

Si fece sera, ed io ero pronta.
Parcheggiai la moto in una discoteca vicina. Mentirei se dicessi di non aver avuto gli occhi dei ragazzi puntati su di me. Era piuttosto strano vedere una ragazza con un vestito corto in moto, ma ahimè, io non potevo stare senza la mia moto nemmeno per un giorno. "Al diavolo i loro commenti sia negativi che positivi!" pensai con un sorriso mentre mi incamminavo sicura di me verso l'ingresso. Diciamo che io e la modestia non andavamo molto d'accordo.

La prima cosa che feci quando entrai, fu andare al bancone dove si servivano gli alcolici.

"Una vodka alla menta!" dissi al barista di fronte. Appena sollevò lo sguardo su di me, mi sorrise e mi diede il mio drink. Era moro con gli occhi nocciola, molto carino.

"Ecco a te" mi fece l'occhiolino, che io ricambiai dopo aver dato un piccolo sorso.

Con il bicchiere in mano, andai in pista.
Ballai sia da sola e sia con alcuni ragazzi completamente sconosciuti. Mi stavo divertendo da morire, le canzoni che metteva il dj erano bellissime e adatte da ballare. Dun tratto, sentì delle mani nei miei fianchi che andavano a ritmo con la musica.

Presi il mio labbro inferiore tra i denti e appoggiai la schiena al ragazzo, muovendo i fianchi a destra e a sinistra.

"Come sei sexy" mi sussurrò all'orecchio, sfiorando con le labbra il lobo. Per qualche secondo chiusi gli occhi sospirando, poi però mi bloccai. Mi sembrava di conoscere quella voce, e anche molto bene. Mi girai, e rimasi spiazzata quando vidi Kol.

"Ma tra tutte le discoteche che ci sono, proprio in questa doveva venire??" pensai arrabbiata.

"Lorena mi spieghi che cazzo ci fai qui?" mi disse prendendomi per un braccio.

"Cazzi miei Kol!" sbottai divincolandomi dalla sua presa.

"Come hai fatto ad arrivare qui?" mi chiese stavolta più calmo dopo aver preso un enorme respiro.

"Segreto" gli sussurrai all'orecchio per poi ridacchiare.

Gli voltai le spalle velocemente e tornai in pista a ballare.
Per tutto il tempo Kol mentre baciava ragazze a caso, fissava verso la mia direzione. Per una mezz'oretta lo avevo perso di vista, perché era andato al piano di sopra con una ragazza che non conoscevo. Ero disgustata dal suo comportamento.

Si scopava ragazze sconosciute per divertimento. Lo odiavo principalmente per quello, non mi erano mai piaciuti i ragazzi così.

Era notte fonda, ed io non ne potevo più di ballare, ero stanchissima e i piedi mi facevano male. Uscì dalla discoteca con le scarpe in mano e mi rilassai un momento a sentire l'aria fresca di Londra. Alla mia destra notai una coppia di ragazzi, stavano litigando, poi però quando la ragazza si girò per andarsene via il ragazzo l'aveva presa per il polso, tirata verso di lui e baciata.

Mi venne da sorridere.
Sembrava una di quelle scene dei video d'amore che postavano alcune pagine su instagram.

Guardando quei ragazzi mi chiesi "Un giorno anche io avrò l'opportunità di innamorarmi?". Non sapevo la risposta.
Ero un tipo di ragazza che non si era mai innamorata veramente. Avevo avuto molti ragazzi ma non erano quelli giusti, e si era visto dato che ero single. Ero un tipo di ragazza che non aveva la necessità di avere un ragazzo per essere felice.

Io avevo mio fratello e le mie migliore amiche. Mi bastavano loro per sorridere.

A interrompere i miei pensieri fu Kol, che si posizionò al mio fianco, guardando non so cosa. Ed ecco che mi chiesi un'altra cosa: "Lui si è mai innamorato?".

Mi resi conto solo dopo, di aver fatto una domanda più che stupida.
Lui non si era mai fidanzato con nessuna ragazza, quindi no, non si era sicuramente mai innamorato.
A volte mi ero chiesta pure come si ci sentiva a stare con la persona che si ama. Sicuramente bene, ma cos'altro si provava? Non lo sapevo.

"Ti accompagno a casa?" chiese d'un tratto Kol rompendo il silenzio.

"Per casa intendi casa mia, o la villetta delle nevi?" gli domandai sorridendo, sentendo la sua risata.

"Casa tua" mi rispose girando la testa per guardarmi.

"Allora va bene" lo guardai anche io, ma solo per un piccolo momento perché poi abbassai lo sguardo.

Andammo verso la mia moto, che a mio dispiacere guidò con lui. Era stato gentile, aveva visto che ero stanca e per non rischiare si era messo lui alla guida. Mi strinsi al suo busto con le braccia e appoggiai la testa sulla sua schiena. Chiusi gli occhi sentendo il vento scompigliarmi tutti i capelli.

Arrivammo a casa poco dopo.
Mi sorpresi quando vidi che Kol aveva una copia delle chiavi di casa mia. Ma scossi la testa non volendo pensarci.

Appena entrati notai subito Luke, Eva e Jocelyn. Che ci facevano loro due lì? Non si erano fatte sentire da quella brutta sera al mare.

"Lorena scusami da morire non dovevo dirti di fare quell'obbligo!!" disse velocemente Jocelyn abbracciandomi "Ero ubriaca mi dispiace, non me lo sarei mai perdonato se ti fosse successo qualcosa!!" ricambiai l'abbraccio, e sospirai.

"Invece a me dispiace per non averti fermata. Insomma siamo un disastro come migliori amiche, perdonaci" disse Eva unendosi.

"Ragazze è tutto ok la colpa non è di nessuno. Eravamo tutti ubriachi e soprattutto io avrei dovuto non farlo. Non pensiamoci più è acqua passata" risposi ad entrambe con un sorriso.

"Kol!" sbottò Luke stringendo i pugni e serrando la mascella "Non eravamo d'accordo che mia sorella doveva rimanere nella villa??"

"Non c'è più nessun pericolo" disse solo Kol non aggiungendo altro. Mio fratello però si rilassò tutto d'un colpo e mi venne ad abbracciare.

"Mi sei mancata" mi sussurrò all'orecchio.

"Anche tu, anche se è passato solo un giorno" ridacchiai lasciando un bacio sulla sua guancia.

"Ora scusatemi ma sto davvero morendo di sonno, vado a letto" dissi sbadigliando "Eva, Jocelyn potete dormire nella stanza degli ospiti se volete"

"No tranquilla ce ne stavamo andando" rispose Eva con un sorriso. Annuì semplicemente e augurai una buona notte a tutti.

Arrivata nella mia stanza, indossai velocemente una canotta bianca scollata e un po' trasparente, per poi mettermi sotto le coperte ed essere confortata dal mio Filippo.

Il nostro amore Impossibile [COMPLETA] [IN REVISIONE]Where stories live. Discover now