Chi si rivede #58

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Entro dentro la stanza e chiudo la porta alle mie spalle con la schiena. Giro la testa verso l'unica persona che riesce a farmi battere il cuore e anche a farlo fermare. Mi avvicino piano, mi siedo accanto a lui nel letto.

"Ciao Kol" lo guardo. Anche stavolta non posso vedere i suoi occhi, non posso sentirlo parlare e non posso incantarmi del suo sorriso. Gli stringo la mano e intreccio le nostre dita.

"Sono stata a Londra. Sono andata da tuo padre e mi ha detto che dentro al nostro gruppo ci sono due persone che lavorano per lui da tanto tempo e che sicuramente secondo me sono stati loro a collaborare con Hunter per il tuo incidente" la rabbia inizia a salirmi e per calmarmi inizio ad accarezzare i suoi capelli. Mi spunta un sorriso, per il semplice motivo che anche in queste condizioni sono sempre morbidi.

"Due nomi. Due traditori. Due funerali" mormoro. Mi sdraio accanto a lui e circondo il suo petto con un braccio "Mi ha detto anche che c'è un'altra persona a parte che ce l'ha con noi, ma non sa chi, perché non lavora per lui. Infine mi ha detto che gli dispiace tanto per esser stato il padre peggiore del mondo. Vi vuole bene Kol, ed è vero perché glielo letto in faccia. Forse se ne reso conto tardi, ma il detto dice 《 meglio tardi che mai 》 quindi.. se vorrai perdonarlo io sono d'accordo"

Appoggio la testa sulla sua spalla e quando la tristezza inizia a farsi spazio su di me e la nostalgia, mi addormento pensando a quanto vorrei che si svegliasse, mentre una lacrime mi scende per la guancia.

***

"Lorena mi dispiace tanto per l'incidente che ha avuto Kol" Mary mi stringe in un piccolo abbraccio. Non lo ricambio e dentro di me, infondo mi dispiace per non averlo fatto. Ma non me la sento. Da quando è successo quel che è successo, mi sento vuota, senza emozioni.

"Anche a me" abbasso lo sguardo sui miei piedi e appena sento la campanella suonare saluto Mary con un sorriso e mi incammino dentro la mia aula. Quando entro, ho quasi tutti gli occhi delle matricole come me puntati addosso. Lancio un occhiataccia ad alcuni, che per fortuna mi lasciano stare e ricominciano a fare quello che facevano prima.

Salgo gli scalini, e mi siedo all'ultima fila, da sola. L'ora di storia oggi per sfortuna ce l'ho da sola, almeno così ricordo. Ma mi ricredo quando vedo entrare Cam, Daniel e Tessa. Tessa? Credevo che fosse solo in visita. Mi alzo e mi sbraccio con entrambe le mani. Mi notano e mi raggiungono.

"Salve dolcezza" Cam mi lascia un bacio sulla guancia. Rimango ferma impalata e lui mi capisce al volo. Da quando Kol è in coma, sanno che non voglio nessun contatto fisico. Ma appena Tessa si mette davanti a me non resisto, e la abbraccio. A quanto pare si è pentita di non essersi iscritta prima alla NYU. Ma meglio tardi che mai. Adesso che ci penso, sto usando questo detto più di quanto mi aspettassi.

"So già cosa stai per chiedermi, e si, ho cambiato idea all'ultimo minuto ma adesso sono qui. Mi sei mancata tanto" mi asciuga le lacrime fuggitive sulle mie guance e mi riabbraccia di nuovo però più forte di prima. Adesso che ho di nuovo tutte le mie amiche al mio fianco, penso che sarà tutto più semplice. O forse no.

Nel frattempo Cam si è seduto nel posto accanto al mio. Tessa si stacca e si siede vicino a Cam dall'altro lato. Daniel mi abbraccia.

"Ti ho mai detto che sei la mia cognata preferita?" ridacchio alla sua affermazione e gli lascio uno schiaffetto sul petto. Mi siedo dov'ero prima, e mi ritrovo, a destra Cam e a sinistra Daniel. E Tessa poi vicino Cam.

"Sei stata da Kol quando ieri sera sei tornata da Londra?" mi sussurra all'orecchio Daniel. Annuisco, non volendo parlarne. Anche perché sicuramente vorrà sapere il motivo per cui sono partita così dal nulla. Ma stavolta devo fare tutto da sola, non posso fidarmi di nessuno in questo momento. Devo ancora capire chi è contro di me e chi no.

Per adesso so solo che queste due persone sono più bravi di quanto mi immaginassi a recitare.
La lezione dopo qualche minuto inizia, il professore inizia a spiegare, un argomento che non sto per niente ascoltando. Perché la mia mente è su Kol e sul disegno che sto facendo sopra un foglietto.

"Annoiata?" chiede Cam al mio orecchio. Annuisco e ridacchia, però smette quando gli do una piccola gomitata. È bella l'amicizia che ho con Cam, pazza e spensierata. Mi ricorda tanto quella mia e di Gabriel un tempo, peccato che siamo così distanti adesso. Per quel che ricordo, solo per uno stupido bacio.

"Scusi il ritardo, sono nuovo" il mio corpo si paralizza. Sento il sangue al cervello, quella voce. Non può essere. Ditemi che stiamo scherzando e che è tutto un malinteso.

"Oh no" Daniel stringe subito la mia mano. Alzo il viso sul ragazzo che ha appena parlato.

"Hunter Parker. È per caso parente di Lorena Mery Parker? È una mia allieva, mi sembra che è seduta proprio.. lì" mi indica il professore e ad Hunter spunta subito un sorriso.

"Lorena sta calma! Trattieni la rabbia" sussurra Cam al mio orecchio quando Hunter si avvicina a noi.
Non posso credere che si è iscritto alle NYU. Vuole proprio farsi uccidere davanti a tutti. Vuole che io perdo la calma, vuole vedere una stupida reazione da parte mia.

"Chi si rivede, ciao Lorena. È un piacere vederti" si siede nella mia stessa fila però dall'altro lato "Che bella coincidenza vero?"

"Si, certo. Coincidenza di sta minchia" cerco di alzarmi ma i miei due amici mi trattengono le braccia.

"Lorena vi stanno guardando tutti" dice piano Tessa. A quel punto mi siedo, rassegnata. Per tutta la lezione la mia mente è stata altrove, e lui faceva davvero come se la lezione di storia fosse molto interessante. È tutta una falsa, una finzione.

Finalmente la lezione finisce. Rimetto i quaderni e le penne dentro la mia borsa e aspetto che tutti quanti escano dall'aula. Faccio un cenno a Tessa, Cam e Daniel per far capire che li raggiungo dopo, e anche di non fare nessuna cazzata. Anche se ormai, fare cazzate è la mia specialità.

"Voglio che sia chiara una cosa" lo prendo per il colletto sbattendolo al muro "Guardati le spalle Hunter, perché l'incidente di Kol non mi si è volatilizzato dalla mente, so che sei tu il responsabile ma che ti sei fatto aiutare quindi stai attento. Perché parlano anche i muri e le cose prima o poi si vengono a sapere. Goditi i tuoi ultimi giorni di vita"

Lo lascio andare, ma quando sorride e si mette a ridere, non mi trattengo e quindi gli tiro una ginocchiata. Si piega in due toccandosi lo stomaco e gemendo di dolore. Mi abbasso accanto a lui, e gli sussurro all'orecchio

"Ti sei messo contro la stronza sbagliata"

Il nostro amore Impossibile [COMPLETA] [IN REVISIONE]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora