CAPITOLO I

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Yoongi passò quasi l'intera notte a rigirarsi tra le lenzuola del suo letto prima di capire che il sonno non sarebbe arrivato a fargli visita; neanche quella notte, come tutte le altre in precedenza. Aveva un rapporto scoordinato e altalenante con quel particolare fabbisogno umano. A volte dormiva troppo, a volte non dormiva affatto, a volte dormiva di giorno e altre di notte. Non riusciva a connettersi e a coordinare il suo orologio biologico ma per lui ormai, non era più strano. Si ci era abituato.

Conscio del fatto che le ore prima di andare all'università non le avrebbe passate a riposare, decise di alzarsi dal letto quando l'orologio segnava ormai le cinque passate del mattino. Aveva voglia di caffè e questa fu l'unica cosa che riuscì a realizzare quando sollevò la testa, ornata da capelli biondi scompigliati, dal cuscino. Dovette fare marcia indietro con i suoi pensieri pochi istanti dopo, fino al momento esatto in cui la sua testa fu in grado di capire che il caffè la mattina, era mille volte più buono dopo una doccia. Lasciò che un piccolo sbuffo fuoriuscisse dalle sue labbra morbide e piene prima di tentare un modo per sciogliere il suo corpo dal groviglio in cui lo aveva avvolto quando ancora, ore prima, pensava che rigirarsi convulsivamente nel letto lo avrebbe aiutato a dormire prima o poi. Schifosamente inutile, pensò quando ormai i suoi piedi erano entrati in contatto con il pavimento gelido, contatto che effettivamente gli procurò più di un brivido sulla schiena ma nulla che lui tutto sommato non amasse, perché Yoongi era una di quelle persone noiose che amavano l'inverno e perfino il freddo che filtrava oltre la pelle, infrangendosi solo alla fine contro le ossa. E fu così, che tra un pensiero e l'altro, come capitava ogni giorno, lavò il proprio corpo e i propri capelli utilizzando i suoi prodotti preferiti e solo quando sentì il dolce profumo della sua pelle inondargli le narici, uscì dalla doccia per asciugarsi e vestirsi.

Conservava il suo secondo caffè della giornata fra le dita longilinee e pallide, ad adornarle c'erano solo pochi anelli quel giorno, tutti, di grandezze differenti. Sfilava nel cortile della sua università, coi suoi abiti neri, quel giorno come tanti altri ancora e con il suo cellulare in tasca attaccato, come sempre alle cuffie che gli inondavano le orecchie e il cervello con i suoi brani preferiti. Raggiunse la panchina sulla quale si sedeva di solito mentre con lo sguardo svogliato guardava senza osservare realmente ciò che lo circondava in attesa del suo affidabile compagno di vita e di avventure; Kim Namjoon. Storicamente fidanzato con uomo che cercava sempre di farsi in quattro per chiunque fosse in qualche modo connesso al suo ragazzo; un uomo che si ostinava ad essere e voler essere sempre gentile, perfino con lui, anzi, soprattutto con lui. Yoongi non lo aveva ancora inquadrato bene, nonostante fossero passati diversi anni dalla loro conoscenza, non si ci era mai particolarmente soffermato fermandosi forse per comodità, alla prima impressione che si era fatto di lui. Erano proprio questi i pensieri che aveva prima che qualcuno, appena sedutosi accanto a lui, attirasse improvvisamente la sua attenzione; si voltò in quella direzione con uno sguardo tutt'altro che pacifico ma si ritrovò a distendere i lineamenti del suo viso quando vide le fossette appena formatesi sul viso dell'amico che stava attendendo già da qualche minuto. Tirò via un auricolare dall'orecchio, gesto che l'altro aspettava.

-Stamattina ho fatto più tardi del solito, mi aspetti da molto?- Disse l'altro col suo solito sorriso sghembo, senza guardare il biondo direttamente negli occhi.

I due si conoscevano da talmente tanto di quel tempo, che quell'unico gesto bastò a Yoongi per capire che l'altro era già perfettamente consapevole del fatto che fosse leggermente adirato a causa del leggero ritardo. Sorvolò sulla questione, alzandosi dalla scomoda panchina e dopo essersi stiracchiato come un gatto per qualche secondo, fece cenno all'amico che era ormai ora di andare. L'altro si alzò felice, come ogni giorno, prima di seguire l'altro all'interno dell'edificio. I due frequentavano l'università di psicologia ed erano grati del fatto che le due professioni che miravano a svolgere, nonostante fossero diverse, necessitassero dello stesso percorso di studi. Namjoon, prima che mettessero piede per la prima volta in quel campus due anni fa, si era più volte lamentato del fatto che non avrebbe voluto passare nuovamente i suoi giorni da matricola in cerca di gente con cui passare le ore e nonostante Yoongi non l'avesse mai detto apertamente, nemmeno lui ci teneva a sforzarsi nuovamente per fare nuove amicizie.

𝙁𝙞𝙣𝙙 𝙈𝙚 │𝙎𝙊𝙋𝙀Where stories live. Discover now