CAPITOLO XIV

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Quando il biondo sollevò la testa dal cuscino per guardarsi intorno, ancora intontito dal sonno, si rese conto che tutto quello che lo circondava era ancora avvolto dal buio, a tentoni cercò di afferrare il cellulare che aveva riposto sul comodino accanto al suo letto la sera precedente con lo scopo di capire che ore fossero e quando la pelle che avvolgeva le sue dita ancora accaldate entrò in contatto con la superfice, che a Yoongi parve quasi gelida, dello schermo, strinse l'oggetto fra le dita fino a portarselo davanti agli occhi. Quando accese il telefono, si rese conto che questo segnava ancora le sei e trenta e indeciso sul da farsi, si accoccolò nuovamente sul materasso coprendosi con le lenzuola fino al mento mentre ripensava a quello che era successo la sera precedente e agli ultimi pensieri fatti poco prima di addormentarsi e a proposito di questi ultimi, anche quello che era accaduto pochi giorni prima, durante il suo turno lavorativo svolto assieme a Taehyung, riaffiorò nella sua memoria, ricordandogli di avere ancora qualcosa in sospeso con il suo spensierato collega.

Mentre rifletteva sul quando incontrare il ragazzo, si rese conto che Taehyung, frequentava un'Università che richiedeva al più piccolo quasi due ore di bus prima di poter arrivare e che quindi, di conseguenza, quest'ultimo doveva essersi già svegliato poco tempo prima di lui. Senza perdere un solo istante, recuperò il dispositivo abbandonato sotto le lenzuola e quando questo fu nuovamente nelle sue mani, rizzò la schiena fino a sedersi, prima di far partire la chiamata. Bastarono pochi squilli, prima che la voce, ancora un po' rauca del castano, giungesse alle sue orecchie.

-Tae, sono Yoongi.- Iniziò per essere poi, interrotto dall'altro prima di concludere la frase.

-Dimmi, Hyung.- Tuonò il più giovane fra i due, con la voce leggermente attutita dal fiatone che il biondo notò quasi subito.

-Stai bene?-

-No. Mi sono svegliato tardi e ho perso il bus.- E questa volta, la voce di Taehyung sembrava più sconsolata che stanca mentre Yoongi, dall'altro capo del telefono, iniziò a sorridere mentre si torturava il labbro inferiore con i denti.

-Che ne dici se per consolarti, andiamo a fare colazione insieme?- Chiese, sperando che l'altro gli dicesse di si.

Dopo lunghi secondi di silenzio, il ragazzo dai capelli castani riprese a parlare –Hyung ma non devi andare all'Università?-

-Si, ma posso anche andare due ore più tardi.- Chiarì il biondo, mentre appuntava all'interno della sua memoria il fatto di dover avvisare Namjoon –Se accetti, Hyung ti offrirà una colazione ricca di cioccolato.- Incalzò infine, sfruttando uno dei tanti punti deboli di Taehyung. E come il più grande aveva immaginato, il più piccolo dopo una risatina allegra acconsentì all'invito.

-Aspettami alla fermata, sarò lì entro mezz'ora.- Disse Yoongi, prima di chiudere frettolosamente la chiamata. Mandò un messaggio al suo compagno di corso per avvisarlo che avrebbe tardato di qualche ora, poi si diresse verso l'armadio per cercare dei vestiti da indossare. In pochi minuti, aveva indossato una semplice maglia nera, con un altrettanto semplice pantalone, del medesimo colore della maglia, e una giacca lunga verdognola.

Quando ebbe finito di prepararsi del tutto, prese la tracolla di pelle nera, che pochi giorni prima, senza neanche disfare, - aveva lasciato sulla sua scrivania - si diresse verso la cucina e dopo aver preso le chiavi della casa, frettolosamente uscì chiudendosi la porta alle spalle.


Quando fu a pochi metri dalla fermata dell'autobus, riuscì a scorgere la figura di Taehyung che se ne stava seduto sulla panchina, con una gamba stretta al torace, il mento poggiato su un ginocchio e lo sguardo fisso sul cellulare, intento a leggere qualcosa. Yoongi sorrise a quella scena e quando fu abbastanza vicino al ragazzo, poggiò una mano sul suo capo con lo scopo di scompigliargli effettuosamente i capelli. In risposta il ragazzo, quasi stralunato, sollevò i giganteschi occhi castani dal cellulare per fissarli in quelli del biondo, che ancora gli sorrideva.

𝙁𝙞𝙣𝙙 𝙈𝙚 │𝙎𝙊𝙋𝙀Where stories live. Discover now