CAPITOLO XV

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Yoongi era ancora seduto su una delle sedie di quel piccolo bar assieme al più giovane, ora con una voglia matta di fumare una sigaretta che però non avrebbe potuto accendere a causa della forte pioggia che aveva iniziato a schiantarsi contro il suolo  impedendogli di uscire anche solo per pochi minuti. Aveva deciso di ordinare il suo secondo caffè, mentre pensava ad un modo per arrivare alla fermata del bus senza bagnarsi persino le mutande ma la sua mente in quel momento sembrava essere troppo stanca per architettare sul serio qualcosa. Si rilassò quasi mollemente sulla sedia, mentre il cameriere gli poggiava davanti al naso la sua seconda tazzina di caffè nero - rigorosamente senza zucchero – mentre con lo sguardo altrettanto stanco, guardava di sottecchi il ragazzo dai capelli bruni seduto davanti a sé, che sentendosi osservato, sollevò a propria volta lo sguardo dal cellulare che teneva in mano per ricambiare lo sguardo del maggiore.

-Taehyung, hai un ombrello?- Chiese all'improvviso il biondo stupendo il giovane che nel frattempo lo guardava con occhi spaesati.

-Uhm, si?!- Rispose pacato, mentre inconsciamente la sua testa si inclinava leggermente verso destra – È in borsa, perché?- Questa volta invece, a fluttuare insieme alla sua voce, c'era la sua solita ingenuità.

-Quanto dista casa tua dalla fermata del bus?- Continuò.

-Più o meno una decina di minuti.- Rispose nuovamente Taehyung, ancora più confuso di prima mentre Yoongi pensava che no, davvero non avrebbe potuto lasciare che il più piccolo tornasse a casa sotto la pioggia solo perché lui, come era solito fare, aveva lasciato il suo a casa.

-Chiedevo per curiosità.- Disse, prima di portarsi la tazzina alle labbra per iniziare a sorseggiare un po' del suo caffè caldo –Quando usciamo da qui, andiamo insieme alla fermata.- Si limitò a concludere dopo aver ingoiato il liquido scuro.

Passarono altri interminabili minuti prima che a Yoongi venisse improvvisamente in mente di prendere il suo di cellulare, con lo scopo di chiedere al suo amico tutto fossette di fermarsi ad aspettarlo alla fermata più vicina all'ingresso del campus che entrambi frequentavano per percorrere insieme quella strada. E quando ricevette dall'altro una risposta d'assenso, si sentì quasi come se il viola gli avesse addirittura salvato la vita.

Yoongi amava la pioggia, amava il suo profumo e il suono che essa produceva quando andava a schiantarsi contro l'asfalto scuro delle strade, tuttavia non aveva nessuna intenzione di camminare per più di venti minuti sotto di lei, senza ombrello, per entrare poi in classe con il culo che grondava acqua; perché no, non sarebbe stato piacevole né per lui, né per quelli che lo circondavano.

Il biondo avrebbe potuto definire la conversazione che aveva avuto con il più piccolo con l'aggettivo illuminante; per quelli che erano mesi, si era ritrovato a brancolare nel buio cercando dei modi che potessero aiutarlo a far combaciare i frastagliati e sconnessi elementi che aveva a disposizione. Tuttavia doveva anche ammettere che non era di certo tutto merito suo e di questo, disgraziatamente, ne era ben consapevole. Conosceva Taehyung da un bel po', aveva capito che quest'ultimo possedeva un'anima incredibilmente pulita, leale ed ingenua e queste semplici caratteristiche, avevano portato automaticamente il biondo a catalogare quel ragazzo dal sorriso rettangolare fra le persone di cui certamente si fidava e sapeva perfettamente che il castano gli aveva detto, quello che gli aveva detto, semplicemente perché sapeva che le cose sarebbero fluite nel migliore dei modi. Ad essere più precisi, Taehyung non si era per nulla lasciato sfuggire il segreto che custodiva, forse per correttezza nei confronti delle persone che lo circondavano ed anche perché non aveva avuto dal diretto interessato il permesso per poterlo fare, si era quindi limitato a seminare frammenti sperando che il più grande fosse in grado di coglierli e di metterli di conseguenza nel posto giusto.

𝙁𝙞𝙣𝙙 𝙈𝙚 │𝙎𝙊𝙋𝙀حيث تعيش القصص. اكتشف الآن